Dress, Dreams, and Desire inaugura la stagione delle grandi mostre sulla moda
- Postato il 10 settembre 2025
- Di Panorama
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Mentre è tutto pronto per scoprire le nuove collezioni estive in passerella, le principali istituzioni culturali tagliano il nastro delle mostre dedicate al mondo dello stile. Come di consueto è New York a dare il via al calendario degli eventi culturali, che quest’anno si preannuncia particolarmente interessante grazie a
Dress, Dreams, and Desire: Fashion and Psychoanalysis dell’MFIT- The Museum at the Fashion Institute of Technology. In cartellone fino ai primi giorni di gennaio 2026, l’esposizione indaga per prima il legame tra inconscio e creatività, sviluppando temi legati al corpo, alla sensualità e al subliminale. Frutto di una ricerca di cinque anni, la mostra si sviluppa attraverso un centinaio di look selezionati da Valerie Steele, direttrice del museo e curatrice della mostra, che ha spiegato, “La moda è una lente primaria attraverso cui vediamo noi stessi e come ci vedono gli altri. Lungi dall’essere superficiale, la moda può essere considerata una superficie profonda che comunica i nostri desideri e le nostre ansie inconsci, senza che nessuno di noi sia pienamente consapevole dei messaggi che inviamo. Il Museo del FIT si dedica alla promozione della conoscenza della moda, e la psicoanalisi fornisce importanti indizi sul potere e il fascino della moda, nonché sull’ambivalenza e l’ostilità che la moda attrae”. In quest’ottica, il percorso museale si snoda su due strade: da un lato, lo sviluppo cronologico da Sigmund Freud ai giorni nostri; dall’altro, il percorso tematico, che interpreta la moda attraverso la psicoanalisi, identificando archetipi e simboli. Ed è così che i cento look nascondo significati inaspettati come l’abito tavoletta di cioccolata di Moschino disegnato da Jeremy Scott per l’autunno 2014, che, secondo l’interpretazione di Freud nasconderebbe il desiderio di sfuggire al dolore, privilegiando il piacere. O il prototipo di femminilità che prende una piega esoterica grazie al genio di Rick Owens. E poi ancora l’eterno conflitto tra amore e morte, analizzato fin dall’antichità che è riletto da Jun Takahashi per Undercover in un tripudio di stampe con rose e rasoi nella stagione invernale del 2020. Di abito in abito, attraverso la visione, tra gli altri, di Alexander McQueen, Elsa Schiaparelli, Jean-Paul Gaultier, Gianni e Donatella Versace, John Galliano, Thierry Mugler e Vivienne Westwood, Dress, Dreams, and Desire: Fashion and Psychoanalysis osa scoperchiare nevrosi e ossessioni tanto della moda, quanto della ricerca psicanalitica.