È boom di prenotazioni per il posto 11A in aereo: perché e la sua incredibile storia

  • Postato il 28 luglio 2025
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  • Di SiViaggia.it
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Dopo lo schianto del volo Air India ad Ahmedabad, lo scorso 12 giugno, un numero di sedile è diventato un simbolo globale: l’11A. Quel giorno, tra 242 persone a bordo, solo uno si è salvato: Vishwash Kumar Ramesh, seduto proprio lì. E da allora, quel sedile è diventato per molti un “posto miracoloso”.

I recenti dettagli riguardanti l’inchiesta in corso per l’incidente hanno spostato l’attenzione sul comandante del volo che, secondo una registrazione della scatola nera, ha disattivato gli interruttori che controllavano il flusso di carburante ai motori. Il capitano Sumeet Sabharwal aveva 56 anni ed era vicino alla pensione, ma stava pensando di lasciare il lavoro per dedicarsi ad accudire il padre anziano dopo la morte della madre nel 2022.

Un boom globale di prenotazioni per l’11A

Quella che sembrava una reazione emotiva passeggera si è presto trasformata in un vero e proprio fenomeno globale. Le principali compagnie aeree — europee, asiatiche, mediorientali e americane — confermano un dato sorprendente: il sedile 11A è tra i più richiesti in assoluto. Dall’estate 2024 ai voli già prenotati per l’inizio del 2026, il trend non si è mai fermato. L’analisi dei dati sulle prenotazioni parla chiaro: anche su tratte poco frequentate o con disponibilità ampia, il sedile 11A è tra i primi a essere selezionati, spesso con supplemento.

Non si tratta solo di Air India o dei Boeing 787 coinvolti nel disastro: la “caccia al posto miracoloso” coinvolge tutti i modelli di aereo e ogni tipo di rotta. “Un primo picco c’è stato la settimana dopo l’incidente, per l’estate” hanno sottolineato due dirigenti europei al Corriere della Sera. “Poi però la tendenza è continuata anche per l’autunno e già ora ci sono clienti che bloccano quel posto per le partenze dell’inizio 2026, pagando anche un sovrapprezzo“.

La richiesta è così alta che si stanno diffondendo delle vere e proprie strategie alternative. Quando l’11A è già prenotato, molti viaggiatori scelgono il posto subito davanti o dietro (10A o 12A), oppure cercano l’equivalente speculare dall’altro lato del corridoio — l’11F sugli Airbus A320 o l’11J/11K sui velivoli a doppio corridoio. Insomma, sedersi vicino a quel punto magico sembra bastare per sentirsi più sicuri.

Un precedente che alimenta la leggenda

Non è la prima volta che l’11A finisce al centro di una storia straordinaria. Nel 1998, anche il cantante thailandese Ruangsak Loychusak sopravvisse a un disastro aereo seduto proprio in quel posto, sul volo Thai Airways TG261. In quel caso, però, il numero di sopravvissuti fu decisamente più alto, rendendo meno “esclusivo” il ruolo del sedile nella vicenda. Dietro questa tendenza, però, si nascondono alcuni malintesi. Non tutti gli 11A sono uguali. In alcuni modelli è un posto comodo vicino all’uscita d’emergenza, in altri è un normale sedile in Economy, e su certi aerei può addirittura far parte della Business Class.

Il risultato? Diverse lamentele da parte dei passeggeri, convinti di aver prenotato il “posto della salvezza” e ritrovatisi invece senza finestrino o lontani dalla porta d’emergenza. Alcune compagnie stanno già rivedendo le loro comunicazioni per evitare delusioni e fraintendimenti. Per ora, le compagnie aeree non hanno ancora monetizzato questa “fama” dell’11A, anche se in molti casi è richiesto un supplemento per la selezione del posto. Tuttavia, dietro le quinte, alcune stanno valutando scenari futuri: se la domanda resta così alta, non è escluso che l’11A diventi presto un sedile “premium”, con un prezzo su misura per chi crede nella fortuna — o nel destino.

Autore
SiViaggia.it

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