“È come un colpo di rasoio in gola”: cos’è “Stratus”, l’ultima variante di Covid “sotto osservazione” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità

  • Postato il 14 agosto 2025
  • Salute
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Ormai ogni tre-quattro mesi si fanno i conti con una nuova variante di Covid. Questa volta è il turno di “Stratus”, e il suo sintomo caratteristico è quello di avvertire come un “colpo di rasoio in gola”. Si tratta di una variante nota anche come XFG, un “ibrido genetico”, nato cioè dalla ricombinazione delle mutazioni LF.7 e LP.8.1.2, una delle cosiddette varianti “Frankenstein”. Questa fusione ha generato due sottotipi principali: XFG e XFG.3, che in poco tempo hanno iniziato a circolare su scala globale. I dati dicono che attualmente il Paese europeo più colpito è il Regno Unito che rappresenta il 30% delle infezioni da COVID-19 e negli Stati Uniti, il 14% dei casi confermati è XFG. Nel Sud-est asiatico e nelle Americhe la sua crescita è stata particolarmente rapida, con incrementi da circa 10 % a oltre 60 % in poche settimane. In Italia sta cominciando a crescere in modo sostenuto. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, attualmente è identificata come “variante sotto osservazione”, con una presenza globale intorno al 22–23% su scala mondiale.

Il parere dell’esperto

L’ultima variante del virus Covid, chiamata Stratus, è nota anche come variante XFG. Si tratta di un ibrido genetico che deriva da due precedenti varianti e conferma quanto in questi anni sappiamo sul Covid-19 – spiega al FattoQuotidiano.it il professor Roberto Cauda, docente di Malattie infettive dell’Università Cattolica e dell’Università Campus bio-medico e consulente per le malattie infettive dell’European Medicines Agency (EMA) -. La comparsa di una nuova variante la pone in vantaggio epidemiologico, per cui si diffonde nel mondo rapidamente, soppiantando le precedenti varianti. Vi è anche un’ulteriore conferma che la diffusione delle nuove varianti non dipende dalla stagionalità come per esempio altri virus respiratori tipo l’influenza, ma è presente praticamente tutto l’anno”.

Che cosa si sta verificando?

“Siamo di fronte a un depotenziamento del virus, in parte dovuto alle mutazioni che sono avvenute nella componente genetica virale e anche per la ‘barriera’ difensiva rappresentata dalla vaccinazione. Inoltre, è interessante osservare che il sintomo più appariscente di questa variante è il mal di gola: nel mondo anglosassone si sta parlando di ‘colpo di rasoio in gola’. Vale a dire, è l’elemento più importante nell’ambito della sintomatologia. Gli altri sintomi, non gravi, riguardano sempre l’apparato respiratorio”.

I vaccini funzionano?

Quando arrivano questi aggiornamenti ci si chiede se bisogna preoccuparsi maggiormente. “C’è però una buona notizia: la copertura vaccinale di cui la popolazione oggi dispone è in grado di proteggere dalle forme gravi della malattia, anche nei confronti di questa variante e soprattutto per i soggetti fragili. Stratus presenta mutazioni nella proteina spike, che sembrano aiutarla a sfuggire agli anticorpi. Tuttavia, il rischio di serie complicazioni è basso e le vaccinazioni attuali, specialmente con booster aggiornati, continuano a proteggere efficacemente dal rischio di malattia grave, ospedalizzazione e morte. Infatti, le forme di malattia finora osservate sono assolutamente di tipo lieve”.

Regole di protezione

Come ci ricorda Cauda, anche con l’arrivo di Stratus, valgono le regole consolidate, come vaccinarsi se appartenenti alla fascia di età indicata; utilizzo di mascherine in ambienti chiusi o affollati; igiene delle mani, ventilazione e isolamento in caso di positività o sintomi. In particolare, è sempre necessario consultare il medico se i sintomi peggiorano o si fa parte di una categoria a rischio.

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