È morto Sly Stone, addio ad uno dei pioneri del funk che ha rivoluzionato la musica afroamericana

  • Postato il 10 giugno 2025
  • Lifestyle
  • Di Blitz
  • 1 Visualizzazioni

Sly Stone, uno dei musicisti neri più influenti degli anni Sessanta e Settanta, è morto a 82 anni. Il musicista e produttore era stato per anni a capo degli Sly and the Family Stone, popolare e creativa band soul – funk nata negli anni Sessanta a San Francisco.

Il gruppo era legato ai movimenti per i diritti civili delle persone afroamericane e comprendeva sia musicisti bianchi, sia neri. Lo stile era eccentrico e a tratti molto duro. Mescolava diversi generi tra cui R&B, il gospel e il rock psichedelico.

Sly Stone che si chiamava Sylvester Stewart, era malato da tempo di broncopneumopatia cronica ostruttiva, ha detto la sua agente Carleen Donovan, ed è morto a Los Angeles circondato dai figli e gli amici.

Sylvester era il secondo di cinque figli cresciuti a Vallejo, nella zona nord della San Francisco Bay Area. Dopo che la famiglia si trasferì dal Texas alla California, Sylvester formò il gruppo “The Stewart Four” quando ancora era bambino insieme a suo fratello Freddie e alle sorelle Rose e Vaetta. La band si esibì in canti gospel in chiesa e riuscì persino ad incidere nel 1952 un singolo su 78 giri. A 11 anni, Sylvester era già in grado di suonare vari strumenti tra cui le tastiere, la batteria, il basso e la chitarra che divenne il suo strumento principale.

Dopo varie formazioni, Sly intraprese una carriera musicale insieme ai fratelli. Tutti adottarono il cognome d’arte “Stone” diventando membri della band Sly & the Family Stone. In contemporanea, intorno al 1966, Sly fece anche il produttore per la Autumn records lavorando con alcuni tra i gruppi più rappresentativi della scena californiana bianca. Nel 1969 è salito anche sul palco di Woodstock.

Il primo disco a nome Sly and The Family Stone arrivò nel 1967. tra i sui più grandi successi ci sono “Dance with  the music,” “Everyday People”, “Stand!”, “I Want to Take You Higher”, l’iconica “Don’t Call Me Nigger, Whitey” e “Family Affair”, queste ultime due apparse nel quarto album “There’s a Riot Goin’ On” in cui per la prima volta si ascolta tra le tracce una drum machine.

 

L'articolo È morto Sly Stone, addio ad uno dei pioneri del funk che ha rivoluzionato la musica afroamericana proviene da Blitz quotidiano.

Autore
Blitz

Potrebbero anche piacerti