“È scoppiato il finimondo prima del matrimonio”. Durante la colazione scatta la rissa e arriva la polizia: il racconto della sposa in lacrime

Le promesse di un matrimonio “perfetto” in una splendida tenuta con 29 ettari di parco. Un sogno, per di più vinto a un concorso. Ma per Mica Morrison e Rob Leah, entrambi 29enni di Derby, il loro grande giorno si è trasformato in un incubo tragicomico, culminato in un ricevimento improvvisato con pizza d’asporto e musica da un cellulare in un centro sportivo a 30 minuti di distanza. Tutta colpa di una violenta rissa scoppiata durante la colazione in hotel, scatenata da uno dei loro invitati. L’incredibile vicenda è avvenuta giovedì 29 maggio al Ringwood Hall Hotel, una lussuosa location a 4 stelle per matrimoni a Brimington, nel Derbyshire. Intorno alle 8:45 del mattino, come ha poi confermato la polizia, è scoppiato il caos nella sala della colazione. Un testimone ha raccontato al Daily Mail: “È scoppiato il finimondo“.

Un uomo corpulento sulla trentina, parte del gruppo del matrimonio, che spingeva una donna disabile in sedia a rotelle (forse la madre), ha iniziato a discutere con altri ospiti dell’hotel, accusandoli di bloccare il passaggio. “L’uomo ha iniziato a urlare e a gesticolare. Era grosso e sembrava piuttosto intimidatorio”, ha raccontato un testimone. “Quando una coppia del gruppo con cui stava litigando gli ha afferrato le braccia per calmarlo, lui ha continuato a divincolarsi e nella colluttazione una donna è finita a terra”.

L’hotel ha immediatamente chiamato la polizia. Sul posto sono arrivate tre auto e due furgoni delle forze dell’ordine, che hanno iniziato a interrogare i presenti, perquisendo il luogo “come se fosse stato commesso un omicidio”. L’uomo che aveva dato inizio alla lite è stato bandito dalla struttura, ma non arrestato. In quel momento, gli sposi si trovavano ai piani superiori, ignari di tutto. “Erano furiosi per il fatto che la polizia fosse arrivata rovinando il loro matrimonio“, continua il testimone. “Dicevano che lo staff e la polizia avevano reagito in modo esagerato, che avevano interpretato male la situazione”.

Inizialmente, la polizia avrebbe voluto annullare l’intera cerimonia. Dopo una disperata trattativa tra la famiglia e il manager dell’hotel, si è raggiunto un compromesso: il rito di mezzogiorno si poteva celebrare, seguito da un pranzo a buffet. Ma con due, pesantissime restrizioni: un divieto totale di servire alcolici (a parte un singolo bicchiere di spumante o birra per il brindisi) e la cancellazione completa del ricevimento serale, per il quale erano attesi altri 50 invitati. La sposa, Mica Morrison, nel suo abito bianco, è stata sentita dire, affranta: “Questo doveva essere un giorno che ricorderemo per sempre, e ora lo ricorderemo per tutte le ragioni sbagliate”. Con il ricevimento cancellato, gli sposi “con il cuore spezzato” sono stati costretti a interrompere il servizio fotografico professionale per cercare freneticamente una location alternativa all’ultimo minuto. La soluzione è stata trovata a 30 minuti di auto di distanza, presso l’Heanor Town Football Club, con conseguenti costi di taxi per gli invitati.

Ma la catena di disastri non era finita. Il dj prenotato per la serata, Jonathan ‘Jono’ Hotchkiss, dopo aver guidato per due ore per raggiungere l’hotel, si è sentito dire che l’evento era cancellato. “Ci siamo girati e a metà strada del ritorno riceviamo un messaggio che dice che hanno cambiato location”, ha scritto sui social, ma a quel punto era troppo tardi per tornare indietro. Risultato: niente musica dal vivo, solo quella riprodotta da un cellulare. E il banchetto nuziale? Pizze d’asporto. Una fonte interna all’hotel ha definito l’accaduto “un’esperienza sconvolgente per gli sposi, gli altri ospiti e il nostro staff”. Ha confermato che la polizia voleva annullare tutto, ma che si è raggiunto un accordo sulle restrizioni. Ha poi spiegato che l’hotel ha adottato una nuova politica di “tolleranza zero” dopo un altro incidente avvenuto durante un matrimonio l’anno precedente: “Non è giusto che lo staff o gli altri ospiti debbano tollerare comportamenti offensivi”.

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Il Fatto Quotidiano

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