È vero che Göring aveva un fratello buono?

  • Postato il 24 giugno 2025
  • Di Focus.it
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Sul cartello appeso al collo c'è scritto "Sono una scrofa ebrea". La donna, settant'anni, inginocchiata, sta lucidando con l'acido cloridrico le pietre di una strada nella Vienna occupata dai nazisti, mentre due uomini in camicia bruna la sorvegliano e la deridono. Improvvisamente, dal nulla sbuca un uomo che prima si china per aiutarla e poi comincia a discutere animatamente con i due nazisti. Per zittire gli sgherri, l'uomo tira fuori i suoi documenti: si chiama Albert Göring.. Il "piccolo Göring". La famiglia Göring non era una famiglia qualunque nella Germania nazista degli Anni '30 e '40. Soprattuto per via di Hermann, fondatore della Gestapo e comandante in capo della Luftwaffe, l'aviazione tedesca. Hermann, insomma, era uno degli uomini più potenti del Terzo Reich. Secondo solo a Hitler, stava sullo stesso piano di Joseph Goebbels, il potente ministro della Propaganda. Ma Hermann aveva un fratello, Albert appunto. Era il più piccolo, nato due anni dopo, nel 1895. E il "piccolo" stava dall'altra parte della barricata: fu uno strenuo oppositore del nazismo.. Cognome importante. Protetto dal suo cognome Albert non solo salvò dall'Olocausto diversi ebrei austriaci (tra gli altri l'autore dell'operetta La vedova allegra, Franz Lehár, che aveva sposato una donna di origini ebraiche). Secondo alcune testimonianze dell'epoca arrivò a prelevare diversi prigionieri del campo di concentramento di Terezín-Teheresienstadt ed ebbe contatti con la resistenza cecoslovacca.. Fratelli diversi. Fin dall'infanzia i due fratelli Albert e Hermann, rampolli dell'alta borghesia, erano come il diavolo e l'acquasanta. Anche fisicamente erano uno l'opposto dell'altro: Hermann biondo e corpulento, Albert magro e di carnagione olivastra. Durante il processo di Norimberga del 1946 Hermann parlò così del fratello: "È stato sempre il mio opposto. Non si è mai interessato né alla politica né alla carriera militare. Era malinconico e pessimista mentre io sono un ottimista. Ma non è una cattiva persona". No, non era una davvero "cattiva persona".. Amico degli ebrei. Mentre il fratello maggiore entrava in politica, già negli Anni '20, Albert aveva davanti una brillante carriera da ingegnere civile. Non gli piacevano le idee nazionaliste del fratello e non volle iscriversi al Partito nazionalsocialista. Anzi, nel 1928 si trasferì nella vivace e multiculturale Vienna, dove diventò amico di molti ebrei. Ma Albert non poteva sfuggire al nazismo. L'Austria venne incorporata nel Terzo Reich dopo l'Anschluss del 1938 e le angherie: le discriminazioni e le deportazioni furono ben presto all'ordine del giorno. Tra le umiliazioni imposte agli ebrei c'era appunto quella di pulire il selciato dei marciapiedi. Fu vedendo queste scene che Albert Göring decise di scegliere da che parte stare. Protestò più volte per il trattamento riservato agli ebrei, facendosi scudo del proprio famoso cognome. Ma andò anche oltre.. Fughe all'estero. Secondo lo storico e documentarista William Hastings Burke, Albert arrivò a chiedere visti per fare espatriare i suoi amici ebrei e li aiutò a portare all'estero loro capitali. Per esempio, quando i fratelli Oscar e Kurt Pilzer vennero arrestati, Albert li tolse dalle grinfie della Gestapo, sempre giocando la carta del suo influente cognome, e li fece fuggire all'estero.. Liberi tutti. Nel 1939 Albert lasciò Vienna e diventò export manager per le fabbriche Škoda nel protettorato tedesco della Boemia-Moravia, oggi Repubblica Ceca. Ma non passò certo il tempo a firmare contratti per esportare auto e carri armati, come ci si aspettava da lui. Stabilì contatti con il movimento di resistenza ceco, come hanno testimoniato alcuni suoi esponenti dopo la guerra, rivelando sia informazioni sui sottomarini tedeschi sia i piani di Hitler per rompere il patto di non aggressione con l'Unione Sovietica. La sua impresa più notevole, stando alla successiva testimonianza di un suo collega alla Škoda, fu la liberazione di un gruppo di internati dal campo di concentramento di Terezín. Il giovane Göring si presentò al campo chiedendo al comandante, che non se la sentì di rifiutarlo a un Göring, un intero camion di schiavi per farli lavorare nella sua fabbrica. Poi, una volta nel bosco, li liberò tutti.. Scelte pericolose. Le attività antitedesche di Albert non passarono inosservate e sia la Gestapo sia il capo delle Ss di Praga lo misero sotto osservazione. Hermann Göring, tuttavia, continuò a proteggere il fratello, almeno finché anche la sua stella cominciò a offuscarsi e il suo potere diminuì. Nel 1944 le Ss condannarono a morte Albert Göring, che si nascose prima a Praga e, poco prima della fine della guerra, in Austria. I fratelli Göring, arrestati entrambi dagli Alleati, si incontrarono in prigione nel maggio del 1945. "Sarai presto libero!", disse Hermann a suo fratello, prima di abbracciarlo per l'ultima volta. Le cose non andarono come Hermann aveva immaginato. Gli americani non credettero nella storia di Albert e scrissero in un rapporto che "la mancanza di astuzia di Albert Göring è superata solo dalla corpulenza di suo fratello".. Di nuovo libero. L'assoluzione dai crimini dei quali era accusato e il rilascio arrivarono soltanto nel 1947, quando i procuratori del processo di Norimberga per i crimini del nazismo vennero contattati dalla famiglia Pilzer, emigrata grazie ad Albert negli StaUniti prima del conflitto. Erano il numero 24 di una lista di 34 nomi di ebrei che lui aveva aiutato. La loro testimonianza e quelle dei membri della resistenza ceca nelle fabbriche Škoda, contribuirono a fargli ottenere la libertà.. Dimenticato. Dopo la guerra, però, si rivelò impossibile per Albert trovare un lavoro: nessun datore di lavoro avrebbe dato un impiego con un cognome così ingombrante. Albert morì in un sobborgo di Monaco di Baviera nel 1966, senza un soldo, depresso e alcolista. Il nome che, durante la guerra, era stato un lasciapassare che gli apriva tutte le porte, alla fine diventò un macigno per il suo destino..
Autore
Focus.it

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