Eccellenza Calabria: le pagelle del campionato 2024/25
- Postato il 30 maggio 2025
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Eccellenza Calabria: le pagelle del campionato 2024/25
Con le pagelle del campionato 2024/25 arriviamo al bilancio finale dell’Eccellenza della Calabria. In campo è rimasta solo la Rossanese, ma a prescindere da come finirà la sua avventura negli spareggi per la D, si può tracciare un consuntivo. E come vedremo sarà molto lusinghiero. Stagione interessante sotto molteplici aspetti. Non sono mancate le sorprese. E poi ovviamente ci sono le delusioni, rappresentate anche da alcune squadre che in passato hanno regalato tante emozioni alle proprie tifoserie.
Il campionato di Eccellenza della Calabria e le pagelle edizione 2024/25
Nell’elaborare le pagelle del campionato di Eccellenza Calabria 2024/25 non ci siamo fatti condizionare più di tanto dalla classifica finale. Indubbiamente il raggiungimento degli obiettivi ha un peso importante. Ma bisogna anche analizzare a dovere uomini e budget, situazioni varie e gioco espresso e tanto altro ancora. Ecco, allora, le pagelle conclusive, con i voti, del campionato di Eccellenza della Calabria per la stagione 2024/25.
Ardore: voto 5
Non si è riusciti a trovare la quadratura giusta fin da subito. Troppi calciatori utilizzati (35) e l’incapacità di reperire sul mercato un bomber di rilievo. Il miglior marcatore (si fa per dire) è stato Sow con 3 reti! In 18 partite i reggini non sono stati in grado di segnare. Anche questo è un dato molto indicativo e si accompagna al peggior attacco del torneo (17). Mister Criaco ha cercato di sopperire alle lacune con l’organizzazione. E a dire il vero, a parte un paio di gare, l’Ardore non ha mai “sbracato”, tutt’altro. Non a caso ha perduto 8 volte (su 14) per un solo gol di scarto. Ma le lacune ci sono state fin da subito e hanno inciso per tutto il torneo. È un peccato, poi, aver buttato via l’Eccellenza in casa.
Bocale: voto 7,5
Nella fase iniziale del torneo ha stentato parecchio. Non a caso ha perso sei gare di fila e dopo 13 giornate aveva appena 8 punti. Con l’avvento di Logatto e dopo aver rivisitato l’organico, ha cambiato passo. Da quel momento in poi un ritmo da play off e un Bocale totalmente diverso. Meno insicuro, più autorevole, in grado di giocarsela alla pari con tutti. E se Romano ha rappresentato la sorpresa più bella, vincendo il titolo dei bomber, è anche da dire che tutti i calciatori della rosa hanno migliorato il loro rendimento. Evidente la mano di mister Logatto. Non ha mai potuto giocare nel proprio stadio, andando incontro a spese e disagi. Ha terminato la stagione in salute con 6 vittorie consecutive e con il 4° miglior attacco. A dimostrazione ulteriore di un atteggiamento sbarazzino. Bene così.

Brancaleone: voto 9
Ogni anno lo danno per spacciato e puntualmente sorprende tutti. Il calcio “familiare” portato avanti a Brancaleone produce risultati di rilievo. Pochi mezzi, tanta voglia e sostanza, unite a competenza e passione. In tanti giocano solo per la maglia. Non ha avuto un goleador e allora ha sopperito in altre maniere, conquistando quei punti utili per salvarsi in anticipo con carattere e determinazione. In 13 gare non ha subito reti: altro segnale importante. In panchina ottimo lavoro da parte di Gianni Marcianò. Ha trovato le risorse adeguate per mantenere la categoria, cosa che vale tantissimo per il “piccolo” ma grande Brancaleone. Da ricordare e raccontare, come abbiamo fatto sul Quotidiano, la storia dei “magnifici cinque”.
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Castrovillari: voto 5
Si è salvato in extremis, al play out. E per quanto fatto il tecnico Micieli e la squadra meritano 8 come votazione finale. Ma il percorso societario e dirigenziale è stato fortemente negativo, con errori e pendenze che si sono trascinate dalla stagione precedente. E che avranno pesanti effetti anche nel prossimo torneo (quando si partirà con 8 punti di penalizzazione). Squadra con tanti giovani e con calciatori volenterosi, pur non avendo molta qualità. Ma hanno dato tutto in campo e meritano un plauso. Per il resto, però, non è questo il campionato che ci si attende da una piazza qual è quella rossonera.
Cittanova: voto 7
Doveva fare un torneo tranquillo, abbattendo i costi della stagione precedente, per mantenere la categoria senza affanni. Operazione portata a compimento da mister Crucitti, capitan Condomitti e una squadra che hanno messo in campo orgoglio, dignità, carattere. I giallorossi hanno lottato e saputo superare i momenti difficili che pure non sono mancati. Qualche punto malamente perduto indica che in qualche match si doveva stare più attenti. Alla fine, però, va benissimo così: nel redigere le pagelle del campionato di Eccellenza di Calabria edizione 2024/25 il “7” è un voto più che discreto.
Dgs Praia Tortora: voto 8,5
La prima parte di stagione è stata eccezionale. La seconda un po’ meno, ma ci può stare. Ha terminato l’andata al secondo posto, a quota 31, dopo aver vinto la Coppa Italia e aver viaggiato anche in vetta, con 12 risultati utili consecutivi. Nonostante il duplice impegno, dovendo giocare spesso ogni tre giorni, ha reso alla grande. Al ritorno, invece, appena 17 punti, con un rendimento che l’ha portato fuori dai play off. Per larghi tratti della stagione ha però fatto divertire, esprimendo un ottimo calcio. In tal senso Alberto Aita è un maestro. La cura del vivaio ha permesso di avere in prima squadra diversi validi under. Un’annata positiva sotto molteplici aspetti. E nella votazione finale incide anche la vittoria in coppa.

Gioiese: voto 7,5
In condizioni normali avrebbe fatto i play off a occhi chiusi. Invece sono state davvero tante le difficoltà affrontate dalla squadra per via di una situazione societaria indecifrabile. Fra allenamenti saltati, scadenze non rispettate, punti di penalizzazione e problematiche varie è stato difficile per Mario Dal Torrione far rimanere concentrato il gruppo. A questo si è aggiunto il fatto di dover giocare a porte chiuse (altra vergogna per la città di Gioia Tauro). Problemi su problemi, insomma. Eppure 42 punti sul campo sono tanta roba. Apprezzabile il lavoro dell’allenatore, il senso di responsabilità della squadra e l’aiuto dei tifosi e di vari collaboratori che per amore dei colori viola hanno dato una mano. Il futuro, però, è una vera e propria incognita.
Isola Capo Rizzuto: voto 8,5
Con Saverio Gregorace in panchina si va sul sicuro e si è visto anche quest’anno. Il club del presidente Comito si è tolto tante belle soddisfazioni, navigando sempre nelle zone alte della classifica. In campo squadra solida ed ermetica, tanto da non subire reti in 17 partite. Con dieci risultati utili di fila, fra novembre e gennaio, ha dimostrato al campionato di poter stare fra le big. L’aver centrato i play off rappresenta un altro motivo di orgoglio. Squadra combattiva, con idee, voglia, coraggio. Ha chiuso la stagione regolare con 8 risultati utili consecutivi, a dimostrazione ulteriore di carattere e freschezza. Annata da incorniciare, poi, per il portiere Antonio Mercuri, non a caso vincitore della Top Ten del Quotidiano del Sud.
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Palmese: voto 8
Era partita con ben altre ambizioni e con un organico particolarmente competitivo. Strada facendo per vari motivi non è riuscita a viaggiare a determinati livelli: il bottino di 17 punti nelle prime 12 giornate lo conferma. Ridimensionato l’organico, cambiato il tecnico e rivisti i programmi, a sorpresa ha viaggiato a ritmi da play off. Saso Bracco in panchina ha rappresentato una gran bella realtà. Cose semplici, ma fatte bene. Palmese in ascesa: 7 risultati utili di fila e un solo ko in 15 giornate. Fino all’ultimo è rimasta in corsa per un posto nei play off. Sono stati 29 i punti conseguiti nel ritorno: 3° miglior rendimento del campionato. Nel fortino del Lopresti ha perduto solo una volta, subendo giusto 5 reti nelle ultime dieci gare casalinghe. Ma ha fatto bene ovunque. Nel momento in cui si stilano le pagelle del campionato di Eccellenza 2024/25 di Calabria il bel voto è più che meritato.
Paolana: voto 8,5
Un organico senza alcun calciatore straniero. A Paola si è andati in contro tendenza e sul campo i risultati sono arrivati lo stesso, con un terzo posto conclusivo che vale moltissimo. Il direttore tecnico Franco Viola ha sposato il progetto del patron Marcone e, a stagione in corso, ha scelto Andreoli per la panchina. Fra dicembre e febbraio con 9 gare utili ha scalato diverse posizioni. Si è fatta sorprendere dal Brancaleone al Tarsitano, quando aveva agganciato la piazza d’onore. Con tre ko e un pari in quattro gare ha messo a rischio la partecipazione ai play off, poi recuperati con un tris di vittorie nel finale. È la squadra che ha utilizzato il minor numero di calciatori (25). Scelte limitate e obbligate per Andreoli, ma tanta resa e sostanza da parte di tutti. Rimane una delle migliori stagioni in Eccellenza per la Paolana. Angotti solito bomber intramontabile. Paolo Corno anche quest’anno stacanovista: 30 su 30.
ReggioRavagnese: voto 5
Questa annata merita un’analisi particolare. Diciamolo subito: è chiaro che per gli investimenti fatti all’inizio e in corso d’opera, la ReggioRavagnese avrebbe dovuto rappresentare l’anti Vigor. Invece qualcosa è andato storto e il non aver partecipato finanche ai play off rappresenta un risultato negativo. Però, proprio perché bisogna analizzare con attenzione quanto accaduto, davvero si può parlare di fallimento? La squadra è stata per 6 giornate al 1° posto, per 8 giornate al 2° e per 11 turni in 3ª posizione. Una sola volta non è stata fra le prime cinque: all’ultima giornata! E può una singola giornata autorizzare a parlare di fallimento? Certo il calcio è questo ed è strano che non si sia riusciti a chiudere con un piazzamento nei play off. È evidente che qualcosa non ha funzionato. Con il senno di poi, l’esonero di Misiti alla 19ª giornata (da 2° in classifica e -6 dalla vetta) si è rivelato sbagliato. Contrariamente al solito, mister Iannì non ha saputo dare la svolta. Ma in campo ci vanno i calciatori e sono stati loro i primi a deludere. Ha chiuso con 12 pareggi: certe gare erano ampiamente alla portata. Anche la società ha fatto i suoi errori, ma da questi si deve ripartire con più entusiasmo. La passione e le competenze non mancano. L’unione fa la forza, sperando altresì di avere una sede definitiva dove allenarsi e giocare, per abbattere costi e fastidi.
Rende: voto 4,5
Infierire con la votazione è un gioco inutile. Si è compreso da subito quale sarebbe stato l’esito della stagione. Troppi giovani, troppe scommesse, gare interne sempre in trasferta. Ha terminato l’andata con 5 punti e già a metà campionato era da considerarlo come retrocesso. La volontà e la passione da sole non bastano. L’auspicio è che si trovino forze e risorse per rilanciare adeguatamente il calcio biancorosso.
Rossanese: voto 9
A prescindere dall’esito degli spareggi per la promozione in Serie D, il suo lo ha fatto, alla grande fra l’altro. Da matricola ha chiuso al 2° posto, con un organico sicuramente non da corazzata, tutt’altro. Tutti, però, hanno dato il massimo e tutti si sono messi in evidenza, con una nota di merito per il bomber Bongiorno, il centrocampista goleador Riconosciuto e il baby Calabrò. Mister Aloisi al solito ha fatto ottime cose, confermando tra l’altro la predisposizione a risolvere le partite con i cambi. La lungimiranza della società è ormai proverbiale. Serietà e competenza si accompagnano al bel lavoro svolto dal dg Sifonetti. E poi c’è un pubblico che fa la differenza. Tante soddisfazioni in casa rossoblù. La Rossanese, vincendo i play off, è tornata ad affrontare avversari di fuori regione. Nel giro di un anno dalla Promozione (vinta tenendo sempre un occhio al bilancio) alla Serie D: davvero tanta roba!

San Luca: voto 4
La vicenda del campo sportivo ha influito molto. Ma dietro si è trascinata vicende riguardanti il precedente torneo di Serie D. Questo a dimostrazione che in quella categoria (la quarta serie) non si può improvvisare. Ha provato a imbastire un campionato con una squadra formata in larga parte da stranieri. Sono stati 59 i calciatori scesi in campo. Un caos totale. Ha rischiato di chiudere i battenti in anticipo. Onore e merito a chi è rimasto fino alla fine. Il futuro, però, è a tinte fosche.
Soriano: voto 8
La sua stagione va divisa in due. Partito con tante ambizioni, nella fase iniziale non è riuscito a trovare continuità di risultati. Ma sul cammino hanno influito gli impegni di coppa, dove è arrivato a un passo dalla finale, buttata via nella semifinale di ritorno con il Praia. Lì è cambiato tutto e la squadra e l’ambiente hanno avvertito il colpo. Hanno pesato le 22 gare giocate in tre mesi. Con il nuovo anno la scelta di cambiare tecnico. Con Figliomeni in panchina, e senza bomber Fioretti, una gran bella risalita: 30 punti in 14 giornate. Nel girone di ritorno solo la Vigor ha saputo fare meglio. Da qui la conquista dei play off anche quest’anno. Un motivo di vanto e di orgoglio per tutti e in particolare per la dirigenza rossoblù.
Vigor Lamezia: voto 8,5
Il fatto di aver vinto il campionato non impone di dover mettere 10 in pagella, poiché bisogna guardare ogni aspetto nella sua interezza. Con quella rosa ricca di stelle, la promozione era pressoché scontata. Nessuno aveva l’organico della Vigor. Poi, entrando nel particolare, bisogna evidenziare qualche pareggio di troppo nella prima parte del torneo. La scelta di cambiare è avvenuta con la squadra al 3° posto, a -3 dalla vetta: ci può stare (o forse no?). Ma per onestà intellettuale occorre anche evidenziare che con quella media (2 punti a partita) Fanello avrebbe chiuso il campionato a quota 60 punti. La Rossanese, seconda in classifica, ne ha collezionati 59. Quindi eccoci a Rosario Salerno. Gli hanno rinforzato la squadra a cominciare dal bomber Fioretti. E lui, il mister, ha fatto quello che gli riesce meglio, cioè vincere il campionato, per la gioia di una tifoseria numerosa e rumorosa. Ha terminato la stagione senza subire reti per 557 minuti. E ha tenuto inviolata la propria porta in 21 gare su trenta. Ha subito appena 5 gol in trasferta. Squadra compatta, di carattere e di tempra forte. È stata di 2,47 la media punti con mister Salerno. Doveva vincere e ha vinto. Non è mai facile farlo, ma non si può parlare certo di impresa straordinaria. Poi, si sa, e lo ribadiamo: chi vince ha sempre ragione.

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