Ecco come Roma, Riad e Delhi creano un nuovo asse globale. Conversazione con Al Zayani
- Postato il 24 aprile 2025
- Economia
- Di Formiche
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Ragionando sul crescente allineamento strategico tra Riad, Roma e Nuova Delhi, Mosaed Al Zayani — editorialista del media panarabo Al Sharq Al Awsat e tra i più influenti analisti economici sauditi — muove su Decode39 un’analisi tra geoeconomia, diplomazia e industria, suggerendo che ciò che si sta delineando non è una semplice convergenza di interessi, ma qualcosa di più.
“Ciò che stiamo osservando oggi è la crescita di una relazione trilaterale tra Arabia Saudita, India e Italia che sta delineando i contorni di un nuovo asse nell’economia globale. Si tratta di un asse che unisce diplomazia strategica, connettività geoeconomica e integrazione industriale”.
Per Al Zayani, l’elemento distintivo è la capacità di ciascuno dei tre Paesi di proiettare la propria rilevanza oltre i confini regionali: un obiettivo che, se perseguito congiuntamente, può dare origine a una partnership transregionale dal “potenziale trasformativo”. In questo contesto, la complementarità tra i tre sistemi economici diventa una risorsa chiave, soprattutto in ambiti strategici come l’energia pulita, il design e il manifatturiero avanzato.
“L’Arabia Saudita – spiega – sta ridefinendo il proprio posto nel sistema economico globale grazie a Vision 2030. Non è più soltanto uno dei principali esportatori di petrolio, ma si propone come attore innovativo, focalizzato su valore aggiunto, catene di approvvigionamento sostenibili, tecnologie pulite e industrie del futuro”.
Il discorso si allarga rapidamente all’India – “la quinta economia mondiale e una piattaforma strategica per domanda, tecnologia e connettività digitale” — e all’Italia, il cui contributo viene valorizzato per la sua capacità di coniugare tradizione industriale e innovazione: “L’Italia ha competenze industriali avanzate, in particolare nella manifattura intelligente, nella transizione energetica e nel design ad alta efficienza”.
L’integrazione delle forze di questi tre Paesi, secondo Al Zayani, non si limita alla cooperazione economica, ma punta a costruire vere e proprie reti di integrazione strategica, la cui massima espressione è oggi rappresentata dal Corridoio India-Medio Oriente-Europa (Imec). Un progetto che – come suggeriva una delle domande centrali del nostro incontro – si inserisce in una nuova architettura geo-economica che potrebbe ridefinire le rotte della connettività tra Asia, Golfo e Europa.
“Il progetto Imec rappresenta un tracciato strategico alternativo alle rotte tradizionali. Rafforza la connettività fisica e digitale attraverso infrastrutture, porti, ferrovie, energia e cavi sottomarini. L’Arabia Saudita è al centro di questa visione come hub logistico regionale, l’India accelera la connessione con i mercati occidentali, e l’Italia si propone come snodo vitale nel Mediterraneo”.
Ma l’aspetto forse più interessante della riflessione di Al Zayani è il potenziale trasformativo del partenariato trilaterale: un nuovo modello di cooperazione intercontinentale, che si presenta come risposta strategica alle incertezze del sistema globale.
“Non è soltanto una collaborazione trilaterale – sottolinea – ma l’inizio di un asse strategico multidimensionale. Un asse capace di influenzare gli equilibri dell’economia internazionale, fornendo un modello alternativo di cooperazione tra il Sud asiatico, il Golfo e l’Europa”.
Le implicazioni di questa alleanza – aggiunge – toccano settori cruciali come la sicurezza energetica, la digitalizzazione, la sicurezza marittima, le catene globali di approvvigionamento e lo sviluppo sostenibile. In un mondo in cui le grandi potenze stanno rivedendo le proprie alleanze in risposta alle sfide sistemiche, il triangolo Riad-Roma-Nuova Delhi emerge come un nuovo centro di gravità, pronto a incidere sulle regole del gioco.