Ecoincentivi, per il Codacons sono discriminatori: scatta la polemica
- Postato il 11 settembre 2025
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- Di Virgilio.it
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Sono già piovute critiche sulle modalità di accesso agli incentivi per comprare un’auto elettrica. Il Governo Meloni ha pubblicato il decreto relativo agli incentivi elettrici di settembre 2025 in Gazzetta Ufficiale, ma a sorprendere sono i requisiti che secondo il Codacons sarebbero discriminatori. Il nodo più difficile da sciogliere è quello dell’obbligo di residenza in una zona urbana funzionale o Fua (Functional Urban Area). Con questo paletto quasi metà della popolazione italiana non potrà beneficiare dei bonus.
Non è la prima volta che, nelle trame della nostra società, c’è chi gode di un trattamento favorevole a discapito di una maggioranza che rimane a bocca asciutta. Il tema d’attualità è l’introduzione di un parametro che tende a limitare l’accesso libero al contributo. In sostanza i nuovi incentivi green vanno a privilegiare coloro che risiedono in uno dei comuni delle cosiddette aree urbane funzionali, quei territori caratterizzati da una città e da alcuni comuni adiacenti con elevati flussi di pendolarismo.
I territori compresi nell’incentivo
Le aeree urbane funzionali sono state stabilite dall’Istat sulla base del censimento del 2011, poi revisionate dieci anni dopo. Alla luce delle ultime analisi le zone sono solo 83, di cui 75 rappresentano un comune capoluogo, negli altri otto casi parliamo di un comune con una densità di popolazione molto elevata ma non capoluogo (Acireale, Altamura, Battipaglia, Bisceglie, Carpi, Cerignola, Gela e Sassuolo). Quindi tutti coloro che non sono all’interno di queste aeree non dovrebbero avere la possibilità di accedere allo sconto fino a 11.000 euro per una EV, entro il 30 giugno 2026.
Quasi metà Italia è tagliata fuori con i paletti imposti, facendo scivolare ancora di più nell’arretratezza tutte quella realtà che hanno meno di 50.000 abitanti. Le 83 aree urbane funzionali comprendono soli 1.892 comuni, con un numero di abitanti complessivo inferiore ai 33 milioni, pari al 55,8% del totale della popolazione italiana. Quindi a prescindere dall’ISEE, quasi la metà dei cittadini è stata automaticamente esclusa dal bonus per l’acquisto di un’auto elettrica. Sebbene ci sia l’assoluto bisogno di svecchiare uno dei parchi auto più vetusti d’Europa, i vertici della politica hanno voluto favorire solo i cittadini di alcune aeree, mentre tutti gli altri dovranno rimandare la possibilità di sostituire l’auto termica con una moderna EV scontata.
La reazione del Codacons
Secondo il Codacons si tratterebbe di una discriminazione verso i cittadini proprietari di vecchie automobili inquinanti. Nel Belpaese un veicolo su 4 (il 24% del totale) rientra nella categoria più inquinante (Euro 0-3). Inoltre, proprio a causa della zone urbane funzionali, gli incentivi rischiano di essere emessi in ritardo. Spetta all’Istat aggiornare la mappa prima possibile.
La scelta di limitare l’incentivo alle Fua è nata dall’uso più frequente in città delle auto che hanno un impattato sulla qualità dell’aria. Se l’iniziativa è concepita per un cambio radicale degli scenari è assurdo che 26 milioni di persone verranno tagliate fuori. Dei circa 33 milioni di cittadini restanti, solo coloro che hanno un ISEE inferiore a 40.000 euro e, tra questi, solo quelli in possesso di una macchina fino a Euro 5 da rottamare potranno approfittare dei super sconti. Si è venuta a creare una situazione incresciosa che rischia di mandare in tilt una filiera che è già in affanno.