Edoardo Sylos Labini su RaiPlay e RaiTre con il nuovo programma Radix: “Cercherò di portare i più giovani a scoprire personaggi che hanno dato identità alle cittadine italiane”
- Postato il 30 giugno 2025
- Televisione
- Di Il Fatto Quotidiano
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“TeleMeloni non esiste, semmai c’è TeleSylosLabini”. L’attore, conduttore e autore Edoardo Sylos Labini non sta nella pelle. Il suo nuovo programma Radix, una produzione Rai contenuti digitali e transmediali, è pronto e sarà ad ottobre su RaiPlay, poi a dicembre su Rai3. “Si intitola Radix perché racconta le nostre radici identitarie, ma fa anche con un linguaggio molto contemporaneo, o come piace alla Rai cross mediale, il verso a Matrix”, spiega Sylos Labini a FQMagazine, ricordando che a breve andrà in onda anche la terza serie di Inimitabili e che il 12 settembre, il giorno dell’anniversario dell’impresa su Fiume in diretta dal Littoriale faccio il mio spettacolo su D’Annunzio. “Cercherò di portare i più giovani a scoprire presunti piccoli personaggi che hanno dato identità alle cittadine italiane”. Si comincia da Pomezia, città natale del conduttore, poi a Chioggia dove verrà raccontata la storia dell’inventore dell’orologio astronomico, Jacopo Dondi dell’Orologio. “Vado alla scoperta di queste chicche. A Pomezia sbarca Enea per fondare l’antica lavinium. L’Occidente nasce a Pratica di Mare e lì c’è un sito archeologico, con la tomba di Enea, sconosciuta ai più, che dovrebbe essere valorizzata ancora di più. In un altro paese europeo ci sarebbe un milione di visitatori all’anno”.
Al Nord cos’hai visitato?
“Casale Monferrato, la città di Giovanni Lanza, quello della breccia di Porta Pia, ma anche la città di Giampaolo Pansa, colui che racconta Il Sangue dei vinti, quindi le nefandezze dei partigiani compiute dopo la fine della guerra”.
Al Sud?
“Tra gli altri Lecce dove parleremo di Sant’Oronzo, Tito Schipa, Maria d’Enghien.
Per come lo racconti, Radix sembra un tentativo di riequilibrare le narrazioni a livello politico culturale in Rai?
“L’unico che riequilibra le narrazioni in Rai sono io, perché TeleMeloni non esiste. È un’invenzione. La Rai è più TeleDemocraziaCristiana. Una Rai così pluralista non c’è mai stata”.
Questo tour tra le città ricorda molto Piacere Rai1 con Toto Cutugno che ogni settimana trasmetteva da un teatro di un paese diverso…
“Mino Maccari 100 anni fa si inventò Strapaese. Noi siamo la provincia, non la grande città. Io sono un provinciale”.
Un elemento popolare che la tv di stato pare aver perso da tempo dal radar dei contenuti…
“La Rai da tempo ha voluto inseguire Berlusconi nella televisione privata. Era un modello che non aveva niente a che vedere con un servizio pubblico. Non puoi fare i reality o i programmai trash. La Rai deve raccontare il paese”.
Anche a costo di fare meno ascolti?
Assolutamente sì. La qualità non deriva solo dai numeri degli ascolti, anzi spesso è il contrario.
In queste dieci tappe c’è qualcosa che ti ha sorpreso?
“Dopo 25 anni di teatro in giro per il paese, l’Italia la conosco profondamente. Però c’è una cosa che mi ha sorpreso a L’Aquila. Lì Bruno Vespa mi ha raccontato il suo primo bacio, quando era ragazzino nei vicoli della città abruzzese”.
Show cooking e programmi sulla natura addio…
“Radix parla di simboli identitari della città con un forte lavoro sui personaggi. Avevo dimenticato che a Casale Monferrato racconto anche di Natale Palli colui che guidò l’aereo con D’Annunzio per il volo su Vienna. A Trieste ci sono Italo Svevo, il patriota Oberdan, la pittrice Leonor Fini”.
Anche le guerre contemporanee sembrano intrise di scontri identitari…
“In Medio Oriente è un atto uno scontro identitario forte tra un avamposto dell’Occidente e l’integralismo islamico. Sappiamo che dietro c’è altro, ma a scontrarsi ci sono due visioni diverse del mondo”.
Il Risorgimento è tornato ad essere, o forse lo è sempre stato, un concetto politico ideologico di destra?
“Dopo la caduta del fascismo a sinistra qualcuno ha visto in alcune lotte della Resistenza una continuazione del Risorgimento. Del resto l’alleanza con la Germania è sempre stata contro natura. Il Risorgimento nasce per liberare l’Italia dall’austriaco. Marinetti e D’Annunzio non hanno mai visto di buon occhio l’alleanza del fascismo coi tedeschi. Nel dopoguerra è stato dimenticato perché la parola patriota per una certa sinistra era una parolaccia.
Sylos Labini in tv cosa guarda?
“L’informazione e i programmi perché mi rilassano. Nelle discussioni tra politici ci rivedo le fiction e le soap opera, quell’archetipo lì. Gli attori delle soap sono stati sostituiti dai politici di destra o sinistra”.
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