Egonu, Sylla e Orro guadagnano più di Giannelli e Michieletto: nel volley il gender gap è a favore delle donne
- Postato il 10 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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È uno dei rari settori del mondo dello sport in cui le donne guadagnano più degli uomini. Almeno a livello di big. Nella pallavolo i ruoli si invertono: sono le campionesse a macinare più soldini più dei campioni. In Italia in modo sfumato. All’estero, specialmente in Turchia, la nuova terra promessa del volley femminile, in modo decisamente più marcato. Sorprende – ma fino a un certo punto – il raffronto tra gli stipendi delle stelle delle Nazionali azzurre, entrambe campioni del mondo in carica: le ragazze di Velasco hanno appena conquistato il titolo in Thailandia, i ragazzi di De Giorgi hanno vinto il torneo del 2022, titolo che difenderanno nelle Filippine nei Mondiali che stanno per iniziare.
- Da Egonu a Giannelli, i conti in tasca alle star del volley
- La svolta di Sylla e Orro: più ricche nel campionato turco
- La triste realtà della "base": ritardi, inadempienze e polemiche
Da Egonu a Giannelli, i conti in tasca alle star del volley
I conti in tasca alle stelle del volley li ha fatti Repubblica, che ha preso in esame gli stipendi di giocatori e giocatrici di spicco della Superlega maschile e dell’A1 femminile. Il raffronto, almeno per quel che riguarda le stelle dei vari campionati, è decisamente sbilanciato in favore delle donne. Paola Egonu, fresca di rinnovo con Milano, percepisce un milione di euro a stagione, la stessa cifra garantita da Conegliano alla brasiliana Gabi e alla cinese Zhu Ting. Tra i più pagati del campionato maschile, invece, c’è Simone Giannelli, palleggiatore e uomo di punta della Nazionale azzurra. Il suo stipendio a Perugia è di 450mila euro a stagione, meno della metà di quello di Paoletta.
La svolta di Sylla e Orro: più ricche nel campionato turco
Non se la passano male neanche Myriam Sylla e Alessia Orro, soprattutto dopo la decisione di trasferirsi a braccetto in Turchia: dalla prossima stagione, che peraltro sta per iniziare, la prima giocherà nel Galatasaray e la seconda nel Fenerbahce. Entrambe guadagneranno circa 600mila euro a stagione e Sylla, con la consueta schiettezza, ha confessato di aver un solo rimpianto: di non essersi “svegliata prima”. Anche in questo caso, il confronto con i “pari livello” maschi è sbilanciato: uno come Alessandro Michieletto, schiacciatore del Trentino e “bocca da fuoco” dell’Italia di Fefé De Giorgi, viaggia intorno ai 300mila euro.
La triste realtà della “base”: ritardi, inadempienze e polemiche
Certo, il gender gap è sbilanciato a favore delle donne per quel che riguarda il vertice. Alla “base” le differenze si appiattiscono e recentemente, anzi, ha fatto scalpore un caso come quello che ha avuto per protagonista, suo malgrado, Asja Cogliandro, che aveva denunciato di essere stata allontanata dal suo club, Perugia, in seguito alla sopravvenuta maternità: vicenda che poi, fortunatamente, si è chiusa con il lieto fine. Nelle categorie minori, purtroppo, la realtà parla spesso di pagamenti in ritardo, di mensilità saltate, di situazioni borderline, sia al maschile che al femminile. Ma tra i big a guardare tutti dall’alto in basso sono le donne. Una volta tanto.