Elezioni Acquaro: il Consiglio di Stato esclude la lista di Barilaro
- Postato il 3 novembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Elezioni Acquaro: il Consiglio di Stato esclude la lista di Barilaro

Il Consiglio di Stato ha deciso: la lista “Uniamo Acquaro” è esclusa dalle elezioni di Acquaro per vizi formali sulle firme. In corsa resta una sola lista, quella di Giuseppe Ferraro.
ACQUARO (VIBO VALENTIA) – La lista “Uniamo Acquaro” non tornerà in corsa per le elezioni comunali. Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 8540/2025 pubblicata ieri, ha infatti respinto il ricorso presentato da Giuseppe Barilaro, candidato sindaco, e dai delegati Rocco Stramandinoli e Antonio Bruni, confermando la decisione del Tar Calabria che aveva dato ragione alla Commissione elettorale circondariale di Vibo Valentia. Al centro della vicenda c’erano le irregolarità formali nei moduli di raccolta firme per la presentazione della lista. Secondo la Commissione elettorale, i moduli erano privi del contrassegno della lista, non uniti materialmente al foglio principale con i dati dei candidati e senza la data nell’autentica delle sottoscrizioni.
Tre elementi che, per i giudici, non possono essere considerati dettagli di poco conto, ma garanzie fondamentali di trasparenza e consapevolezza. Gli appellanti avevano sostenuto che i cittadini firmatari erano perfettamente informati sul simbolo e sui candidati, e che la mancata presenza del contrassegno o delle “congiunzioni” tra i fogli non inficiava la validità delle firme.
ELEZIONI ACQUARO: LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO SULLA CONSAPEVOLEZZA
Tesi che, però, non ha convinto i giudici di Palazzo Spada. Nella sentenza, estensore il consigliere Marina Perrelli, il Consiglio di Stato ha ribadito un principio già espresso in più occasioni: «L’assenza del contrassegno e di una qualsiasi congiunzione fisica tra i fogli impedisce di garantire che i sottoscrittori fossero consapevoli della lista che intendevano sostener»”. Le regole previste dall’articolo 28 del d.P.R. 570/1960 – prosegue la decisione – non sono meri formalismi, ma strumenti per assicurare che ogni firma sia espressione di una volontà chiara e verificabile. Inoltre, i giudici hanno precisato che eventuali dichiarazioni rese ex post dai sottoscrittori o dal funzionario autenticante non possono sanare le irregolarità originarie, poiché la certezza deve emergere al momento della raccolta delle firme.
L’UNICA LISTA RIMASTA E LA REGOLA DEL QUORUM
Il collegio, presieduto da Francesco Caringella, ha quindi confermato integralmente la decisione del Tar Calabria, respingendo l’appello e disponendo la compensazione delle spese di lite tra le parti, considerata la natura elettorale e l’urgenza del procedimento. La decisione segna la parola fine su una vicenda che aveva suscitato non poche polemiche ad Acquaro, dove la lista “Uniamo Acquaro”, guidata da Barilaro, rappresentava l’unica alternativa all’altra compagine guidata da Giuseppe Ferraro.
Un caso che riapre il dibattito sul delicato equilibrio tra il principio di partecipazione democratica e il rigoroso rispetto delle procedure elettorali, spesso motivo di esclusione anche in piccoli comuni come quello vibonese. Nel piccolo centro ora la partita si giocherà in modo diverso: l’unica lista rimasta in campo dovrà superare la soglia del quorum ossia il 40% degli elettori iscritti nelle liste elettorali del comune senza tenere conto di quelli iscritti all’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero); inoltre, la lista deve ottenere almeno il 50% dei voti validi.
Il Quotidiano del Sud.
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