Elezioni Coni, ecco gli 81 membri che voteranno il successore di Malagò: legami, anomalie e controsensi
- Postato il 21 maggio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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L’elenco è completo: con i rappresentanti del territorio, abbiamo tutti gli 81 membri del Consiglio nazionale per il quadriennio 2025-2028, che poi sono anche coloro i quali il prossimo 26 giugno sceglieranno il successore di Giovanni Malagò. E adesso che si conoscono tutti i loro nomi, iniziano le vere manovre elettorali. Al momento l’unico candidato è Ettore Thermes (vela), ma manca solo l’ufficialità per la discesa in campo di Luciano Buonfiglio (canoa, con la benedizione di Malagò) e Luca Pancalli (Comitato paralimpico, il candidato dell’opposizione e della politica, gradito al ministro Abodi e al capogruppo di Forza Italia, Paolo Barelli). Sempre che alla fine non salti fuori qualche profilo più forte, a sorpresa, perché al momento nessuno di questi sembra avere una maggioranza certa.
Le elezioni per la presidenza del Comitato Olimpico sono un voto particolare, perché hanno un corpo elettorale estremamente ristretto, formato per lo più da boiardi (i capi delle Federazioni, il cui unico obiettivo è mantenere i propri privilegi), dirigenti semi-sconosciuti e atleti e tecnici. Il corpo elettorale però è un aspetto fondamentale, perché al di là dei curriculum e degli endorsement, poi sono solo questi 81 a votare, bisogna conoscere le loro preferenze e conquistare il loro consenso per scalare il Coni. Ed è anche la ragione per cui Malagò, che su questo mondo continua ad avere una presa fortissima, rischia di essere ancora decisivo. Anche se il suo pacchetto di voti – che potrebbe non confluire necessariamente su Buonfiglio, è a disposizione del presidente uscente, che ne farà l’uso più conveniente – potrebbe non essere corposo come previsto.
La notizia di questa tornata elettorale indiretta, infatti, è che il partito di Malagò non ha fatto “cappotto” come lui si augurava alla vigilia, specie tra atleti e tecnici, che valgono rispettivamente 10 e 5 voti, e sono in grado di spostare gli equilibri (perché i presidenti Federali, 50 in totale, sono più umorali e difficili da controllare). Ogni conteggio va preso col beneficio del dubbio perché nel segreto nell’urna chissà cosa succederà: tra gli atleti potrebbe essere finita 6-4 pro Malagò, che predomina anche tra enti di promozione e discipline associate, mentre Pancalli sarebbe avanti (3-2 o 4-1) tra i tecnici ed è andato bene sul territorio. Comunque sia, la dimostrazione che un vincitore chiaro di queste elezioni indirette non c’è.
Ci sono però alcuni casi e anomalie da raccontare. La prima è che in maniera piuttosto incredibile nell’assemblea del 26 giugno un candidato potrà votare per se stesso, cioè Luciano Buonfiglio, in quanto rappresentante della FederCanoa. Il regolamento lo permette. Così come, invece, voterà per il presidente del Comitato Olimpico il probabile futuro n.1 del Comitato Paralimpico, Marco Giunio De Santis, che è ancora capo della FederBocce mentre si è candidato (ed è favorito al Cip). Anzi, si dice che i due abbiano già stretto un accordo di reciproco appoggio per scambiarsi i voti nelle due elezioni.
Tra gli atleti, difficile da decifrare la posizione di Gregorio Paltrinieri, record di preferenze fra i colleghi. Lui è un nuotatore, quindi tesserato di Paolo Barelli, avvistato in prima fila in tribuna autorità agli Internazionali di tennis di Angelo Binaghi, i due nemici di Malagò. Però è anche vicino al presidente del Coni, che lo ha fatto portabandiera di chiusura alle ultime Olimpiadi di Parigi (insieme alla fidanzata Rossella Fiamingo, ad abundantiam), e soprattutto legato alla potente agenzia Dao, i cui rapporti con Malagò sono stati indagati di recente anche dalla trasmissione Report di Rai3. In compenso, Barelli è riuscito a piazzare anche un altro rappresentante del nuoto, e questo di sicuro a lui fedele: il tecnico Luca Piscopo, eletto però con la Federazione Sci Nautico, di cui pure è tesserato.
Tra i rappresentanti degli enti di promozione spicca la scalata dell’avvocato Maria Cecilia Morandini, già procuratore federale della FederAtletica, poi consulente legale della stessa, e per non farsi mancare nulla pure componente del tribunale federale della FederPugilato: è stata eletta in quota ASC, l’ente di promozione di cui è stato storico componente Alessandro Londi, l’attuale segretario generale dell’atletica, una delle Federazioni recentemente più vicine a Malagò (anche se l’ambizione del n.1 Stefano Mei potrebbe spingerla a nuove alleanze). Infine il caso più curioso di tutti: tra atleti e tecnici risultano elette anche due dipendenti della Fondazione Milano-Cortina, l’ex pattinatrice Valentina Marchei, che per le Olimpiadi è capo dell’ambassador programme, e l’allenatrice di ginnastica Marta Pagnini, brand specialist dei Giochi invernali. Non esiste conflitto d’interessi, però, lavorando per la Fondazione, sono di fatto alle dirette dipendenze di Giovanni Malagò, che ne è il presidente. Chissà chi voteranno loro il prossimo 26 giugno alle elezioni Coni.
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