Elezioni in Camerun, in 11 provano a sfidare l'eterno Biya
- Postato il 11 ottobre 2025
- Estero
- Di Agi.it
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Elezioni in Camerun, in 11 provano a sfidare l'eterno Biya
AGI - In Camerun 11 candidati e un'opposizione divisa sfidano alle urne il presidente in carica Paul Biya, 92 anni di cui 43 al potere. Il capo di Stato più longevo al mondo ha fatto la sua prima apparizione pubblica della campagna elettorale soltanto martedì, cinque giorni prima delle presidenziali. In caso di vittoria di Biya, dato favorito, per lui sarà l'ottavo mandato alla presidenza. La maggior parte dei 7,8 milioni di camerunensi attesi alle urne per queste elezioni a turno unico hanno sempre vissuto sotto il regno di Biya, al potere dal 1982, in questo Paese dell'Africa centrale dove metà della popolazione ha meno di 20 anni. Al centro dell'attenzione mediatica in questi giorni dal clima rovente, ci sono due ex ministri passati all'opposizione e due oppositori accaniti al potere.
Il 79enne Issa Tchiroma Bakary ha voltato le spalle al campo presidenziale e si è recentemente unito all'opposizione, riuscendo a far affluire diverse migliaia di persone ai suoi comizi in tutto il Paese. Ex ministro del Lavoro e della Formazione professionale nonché presidente del Fronte di Salvezza Nazionale del Camerun (Fsnc) Bakary si è dimesso a giugno, lasciando la maggioranza presidenziale dopo oltre 20 anni di permanenza nei suoi ranghi. È stato poi nominato a metà settembre come candidato dell'Unione per il Cambiamento 2025, una coalizione di partiti di opposizione minoritari e membri della società civile. In viaggio attraverso nella regione anglofona durante la campagna elettorale, si è scusato per aver, durante il suo mandato da ministro e portavoce del governo, "negato l'esistenza di un problema anglofono in questo Paese". Nel suo programma, propone "da tre a cinque anni di transizione per ricostruire il Camerun", che ritiene sia stato "distrutto" dai 43 anni di regime Biya.
Bello Bouba Maigari, l'ex premier all'attacco
Il 78enne Bello Bouba Maigari, è stato il primo ministro di Biya nel 1982, prima di arrivare terzo alle elezioni presidenziali del 1992. Presidente dell'Unione Nazionale per la Democrazia e il Progresso (Undp), ha fatto parte della maggioranza presidenziale fino alle dimissioni da ministro del Turismo e del Tempo Libero alla fine di giugno. Il suo programma include una riforma costituzionale che ridurrebbe il mandato presidenziale a cinque anni, rinnovabile una sola volta, nonché un'amnistia per i detenuti per reati di opinione.
I ritiri strategici e gli altri candidati
Altri due candidati alle presidenziali più in vista erano Ateki Seta Caxton del Partito dell'Alleanza Liberale (Pal) e l'avvocato Akere Tabeng Muna del partito Univers, che hanno poi annunciato il loro ritiro e il sostegno a Maigari. Tuttavia, poiché le loro candidature sono state registrate, le schede elettorali a loro nome saranno disponibili nei seggi domenica, insieme a quelle degli altri nove candidati.
Cabral Libii, il giovane sfidante
Il 45enne Cabral Libii, considerato uno degli avversari di lunga data di Biya, è arrivato terzo alle presidenziali del 2018. Presidente del Partito Camerunense per la Riconciliazione Nazionale (Pcrn), ha scelto di non boicottare le elezioni legislative del 2020, in cui ha ottenuto cinque seggi. Tra le sue promesse elettorali c'è l'abbandono del franco Cfa e l'aumento del reddito minimo garantito a 140mila franchi Cfa (circa 213 euro) al mese, rispetto all'attuale massimo di 60mila franchi Cfa (circa 91 euro).
Maurice Kamto, il grande assente
Infine, c'è un grande assente nella corsa alle presidenziali: il 71enne Maurice Kamto, secondo classificato dietro Biya alle presidenziali di ottobre 2018, la cui candidatura è stata respinta dal Consiglio costituzionale. Kamto ha denunciato un'esclusione "arbitraria" orchestrata dal governo. Ex presidente del Movimento per la Rinascita del Camerun (Mrc), Kamto si è dimesso dal suo partito a fine giugno e ha scelto di candidarsi per un altro partito di opposizione, Manidem. Dopo il rifiuto della sua candidatura, ha incontrato la maggior parte dei candidati selezionati; mentre i suoi sostenitori attendevano istruzioni di voto, non ne ha fornite, invitando gli elettori a "votare liberamente".
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