Elezioni in Canada, i Liberali sono fragili, ma resistono. Carney vince e dice no a Trump

  • Postato il 29 aprile 2025
  • Di Panorama
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Alla fine in Canada hanno vinto ancora i liberal. I conservatori guidati da Pierre Poilievre non sfondano, arrivando solo al 41,4% delle preferenze, di poco superati dal partito Liberale dell’attuale primo ministro Mark Carney, che ha ottenuto 43,5% dei voti.

Le elezioni anticipate consegnano quindi un quarto mandato consecutivo ai liberali, che otterranno la porzione più grande dei 343 seggi nella Camera dei comuni canadese. Le stime più recenti assegnano 168 seggi ai liberali e 144 ai conservatori (la maggioranza è di 172), si presentano dunque due sole possibilità all’attuale primo ministro che il mese scorso ha sostituito Justin Trudeau alla guida del Paese: governo di minoranza o la creazione di una coalizione di governo.

La prima opzione non sarebbe certo il massimo dal punto di vista della governabilità, tuttavia sembra al momento essere l’unica praticabile, vista la contrarietà a formare una coalizione di governo espressa sia dagli ancor più liberali del Nuovo Partito Democratico che dal centrodestra francofono del Bloc Quebecois. Il primo ministro Carney dovrà quindi negoziare caso per caso con altri partiti per garantire la stabilità del suo governo di minoranza.

Ad ogni modo, ciò che più sorprende è che fino a due mesi fa i conservatori erano dati in forte vantaggio, i liberali erano in crisi dopo le dimissioni del primo ministro Trudeau e la situazione economica e sociale del Paese sembrava spianare la strada al ritorno al governo dei conservatori dopo ben 9 anni. Il ciclone Donald Trump ha però rimischiato le carte.

Come ormai ben noto, da mesi (e già in campagna elettorale) The Donald insiste a parole per inglobare il Canada all’interno degli Stati Uniti. Una campagna che nei toni e nei modi non è andata giù alla maggior parte dei canadesi, risentitisi anche per i dazi imposti dall’amministrazione americana su automobili, acciaio e alluminio importati dal Canada. Dopo l’ultimo messaggio riguardante l’annessione del Canada come 51esimo stato americano, pubblicato sul suo social network Truth il giorno delle elezioni, il leader dei conservatori Poilievre è intervenuto su X: «Presidente Trump, resti fuori dalle nostre elezioni. Gli unici che decideranno il futuro del Canada saranno i canadesi alle urne. Il Canada sarà sempre orgoglioso, sovrano e indipendente e non saremo MAI il 51° stato».

Che sia per le azioni di Trump o per la confusione che il candidato conservatore ha avuto nel gestire la situazione, il risultato è stata un’altra vittoria dei liberali.

Mark Carney ha proclamato la vittoria questa mattina, dichiarando che il Canada non si «piegherà mai al neo-imperialismo» e promettendo di «rappresentare tutti coloro che chiamano il Canada casa». «Il presidente Trump sta cercando di spezzarci per far sì che l’America possa possederci, questo non accadrà mai e poi mai».

Ciò che è indubbio è che queste elezioni rappresentino uno spartiacque importante per Ottawa, da sempre (e ancor oggi) molto legati sia culturalmente che economicamente a Washington. A voler dare un tono “rivoluzionario” a queste elezioni è stato lo stesso Carney, che parla di uno shock dovuto al «tradimento americano», aggiungendo che tale “tradimento” non debba mai essere dimenticato. Il primo ministro ha quindi promesso di diminuire la dipendenza dell’economia nazionale dagli Stati Uniti, rafforzando al contempo le relazioni con alleati considerati più “affidabili”.

Autore
Panorama

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