Elezioni in Romania: vince il centrista filo-Ue, mentre in Portogallo è exploit dell’estrema destra
- Postato il 19 maggio 2025
- Di Panorama
- 2 Visualizzazioni


È stato un finesettimana all’insegna del voto quello appena conclusosi in Europa. Il primo turno delle presidenziali in Polonia, le elezioni parlamentari in Portogallo e infine il secondo turno delle presidenziali rumene.
In Romania Simion non ce la fa, vince il centrista Dan
Partiamo proprio da queste ultime, che senza dubbio negli ultimi mesi sono quelle che hanno attirato maggiormente l’attenzione. Lo scorso dicembre, con una controversa decisione basata su un rapporto dei servizi segreti interni rumeni, la Corte costituzionale annullava il primo turno delle elezioni presidenziali, tenutosi il 24 novembre. Il motivo addotto erano delle irregolarità nel finanziamento della campagna elettorale svolta sui social dal candidato indipendente della destra anti-sistema, Calin Georgescu.
Oltre a questo, l’annullamento era stato motivato anche da presunte (e mai provate) interferenze russe. Pochi mesi dopo, alla fine di febbraio, Georgescu veniva prima arrestato con l’accusa di aver violato l’ordine costituzionale, e successivamente escluso dalle elezioni per decisione della Commissione elettorale centrale, che riteneva le sue idee non compatibili con la costituzione rumena.
Impossibilitato a correre, Georgescu è stato sostituito da George Simion, che pur arrivando in testa al primo turno non è riuscito a vincere le presidenziali di ieri. A vincere, e diventare il Presidente della Romania, è Nicusor Dan, ex sindaco di Bucarest, di orientamento centrista, liberale e soprattutto filo-europeo, a differenza di Simion e Georgescu. L’uomo perfetto di Bruxelles, insomma, non a caso il Presidente francese Macron è subito corso a congratularsi con il neoeletto Presidente.
Così, dopo un’elezione annullata e l’esclusione del candidato favorito, finalmente in Romania ha vinto “quello giusto”. Alle urne per il secondo turno si è recato il 64,72% degli aventi diritto, che hanno scelto Dan con una percentuale del 53,6%, mentre a Simion sono andati il 46,4% delle preferenze.
A rendere ancor più torbide le elezioni rumene, ieri Pavel Durov, fondatore e proprietario di Telegram, ha scritto su X che «questa primavera, al Salon des Batailles dell’Hôtel de Crillon, Nicolas Lerner, capo dell’intelligence francese, mi ha chiesto di vietare le voci conservatrici in Romania prima delle elezioni. Ho rifiutato. Non abbiamo bloccato i manifestanti in Russia, Bielorussia o Iran. Non inizieremo a farlo in Europa».
Le elezioni parlamentari in Portogallo
Il risultato è stato molto diverso nelle elezioni parlamentari portoghesi. Qui si è andati al voto per la terza volta in quattro anni, le elezioni anticipate di ieri si erano rese necessarie dopo la caduta del governo di minoranza guidato da Luis Montenegro, del partito Alleanza Democratica (Ad), a causa di uno scandalo su conflitti d’interessi legati alla sua società familiare, Spinumviva.
Le elezioni di ieri hanno visto Ad rimanere primo partito del Paese, con il 32,7% dei consensi, secondo posto per il Partito socialista portoghese, che vede i suoi consensi scendere al 23,4%. Quasi appaiato, c’è il sorprendente risultato ottenuto da Chega, il partito di destra euroscettico e anti-immigrazione, che ha ottenuto il 22,6% delle preferenze, migliorando di quasi 5 punti percentuali il suo precedente risultato.
Nessun partito ha ottenuto i 116 seggi necessari a formare un governo in solitaria. Agli 89 seggi di Ad dovranno per forza di cose aggiungersi quelli di un partner di governo. Le scelte sono limitate: o una coalizione con i socialisti, stile Germania (al momento esclusa da questi ultimi), o un’alleanza con la destra di Chega, soluzione che al momento non sembra scaldare il premier Luis Montenegro.
In Polonia si è svolto il primo turno delle presidenziali
Il weekend elettorale si è concluso con il primo turno delle presidenziali polacche. Qui Rafal Trzaskowski, ex sindaco di Varsavia nonché membro del partito centrista Piattaforma civica (lo stesso dell’attuale premier Donald Tusk) è arrivato primo con il 31,4% delle preferenze. Al ballottaggio sfiderà Karol Nawrocki (29,5% dei consensi al primo turno), membro del partito di destra Legge e giustizia, lo stesso del Presidente uscente Andrzej Duda.
Il ballottaggio, previsto per il prossimo 1° giugno, si preannuncia molto tirato, con entrambi i candidati che potranno attingere all’elettorato dei candidati esclusi. I partiti di sinistra per Trzaskowski, e l’ultradestra di Confederacja e Korona per Nawrocki.