Elia Viviani, il "Profeta" scende dalla bici: "Ma ai mondiali su pista inseguo l'ultimo oro". Il Giro 2026 in Bulgaria

  • Postato il 10 ottobre 2025
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Ha fatto in tempo anche a sconfiggere la “paura”, tradizionalmente raffigurata dal numero 90, come le vittorie in carriera di Elia Viviani, che tra una manciata di giorni sarà ufficialmente un ex corridore professionista. L’ha annunciato lui stesso spiegando che a 36 anni ha ottenuto praticamente tutto quello che avrebbe potuto desiderare da quando, poco più che bambino, è montato su una bici, senza mai smettere di pedalare. Anche se in realtà un obiettivo da raggiungere c’è ancora, e pure di un certo rilievo.

Ultimi due appuntamenti: Giro del Veneto e mondiali su pista

Perché Viviani ha annunciato che correrà ancora due appuntamenti prima di dire basta con la bici. Il primo è il Giro del Veneto di mercoledì 15 ottobre, una scelta non casuale pensando alle sue origini (di fatto chiuderà la carriera su strada a casa sua).

Poi, dal 22 al 26 ottobre, a Santiago del Cile andrà a caccia di un’ultima medaglia nei campionati mondiali su pista, lui che nell’ovale ha conquistato tre medaglie olimpiche (oro nell’Omnium a Rio e bronzo a Tokyo, argento nella Madison a Parigi in coppia con Simone Consonni), oltre ad altre 8 medaglie iridate e 12 ai campionati Europei (la metà delle quali d’oro: due ai mondiali, 8 agli Europei).

Insomma, un degno finale che meriterebbe una degna conclusione. “Grazie a tutti, è stato un viaggio incredibile”, ha affermato Elia in un video postato sui propri profili social.

La “lettera” di Elia: “Sono ancora a un buon livello”

Volevo essere io a decidere quando dire basta, anche se da mesi in tanti mi chiedevano cosa volessi davvero fare”, ha proseguito il “profeta” Elia. “La fusione del mio team (la Lotto) con un’altra squadra (la Intermarché) m’ha convinto che questo fosse il momento giusto per fermarmi. So di essere ancora a un buon livello e pertanto ci tengo a chiudere bene ai mondiali, dove l’obiettivo è di puntare a una maglia iridata.

Sai che è il momento di lasciare andare tutto quando non sei competitivo come sempre, o per esserlo deve andare tutto al meglio, quando un tempo non era così. Rifarei tutto al 100%: sono contentissimo di quanto ho raggiunto. Il ciclismo mi ha insegnato a vivere, mi ha dato una formazione umana e sportiva. Ho visto tantissimi posti nel mondo, mi ha dato enormi soddisfazioni e farà sempre parte della mia vita. L’ultima gara al Giro del Veneto, che arriverà nella mia Verona, mi fa pensare che si siano allineati tutti i pianeti: sarebbe stato il giorno perfetto per chiudere la carriera davanti ad amici e familiari, e sono sicuro che sarà una giornata da ricordare”.

L’ultima vittoria in carriera, salvo exploit mercoledì prossimo, è quella ottenuta al Giro di Turchia lo scorso maggio, appunto la numero 90. Spiccano per importanza le 5 tappe vinte al Giro, le tre alla Vuelta e una al Tour, oltre all’Europeo di Alkmaar nel 2019.

Cairo annuncia la partenza del Giro 2026 dalla Bulgaria

Magari il prossimo maggio Viviani sarà uno dei testimonial del Giro d’Italia, che per voce del patron di RCS Urbano Cairo partirà dalla Bulgaria. Le voci si rincorrevano da mesi, ma adesso è arrivata l’ufficialità: “Queste iniziative hanno un impatto positivo, sono apprezzate dai paesi in cui andiamo ma anche dagli italiani che conoscono un nuovo paese. Diamo una spinta all’esportazione italiana, un obiettivo per il nostro paese.

Il Giro d’Italia è un ambasciatore dello sport nel mondo, portarlo in un paese straniero ti apre tutte le porte. Porti con te le aziende, è una spinta notevole per lo sviluppo delle esportazioni. E poi avere il Giro che passa in tante città e regioni e ne fa vedere la bellezza, porta gioia. L’evento ha una ricaduta importante anche per la positività che porta con sé”.

Dopo l’Albania, con una genesi mica semplice che ha richiesto sforzi extra per portare a termine la missione, il Giro si sposta ancora più a Est: è un segno della globalizzazione, ma anche un modo (appunto) per monetizzare. E chissà chi correrà la corsa rosa tra 7 mesi: Vingegaard ha detto che vorrebbe farlo per inseguire la tripla corona dopo aver conquistato l’ultima Vuelta (oltre ai due Tour già in bacheca), ma ha spiegato che la decisione non dipenderà solo da lui, ma anche dalla Visma Lease a Bike.

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