Elisoccorso a Bolzano, il Garante rileva irregolarità nella gara d’appalto

  • Postato il 14 maggio 2025
  • Di Panorama
  • 1 Visualizzazioni

Sono state ravvisate irregolarità nella procedura aperta per l’affidamento del servizio di noleggio di tre elicotteri all’interno del servizio di elisoccorso per il territorio della Provincia Autonoma di Bolzano. Il provvedimento, pubblicato sul bollettino Agcm del 28 aprile (si può consultare qui 16-25), si riferisce al bando, aperto agli operatori e non ai costruttori di elicotteri, ritenuto inaccettabile dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato ai sensi della legge 287/1990. In pratica è stato ritenuto che nel capitolato speciale l’indicazione del tipo di aeromobile “MBB-BK117 D-2/D-3”, potesse presentare “alcuni profili di restrittività concorrenziale, tali da porsi in potenziale conflitto, fra l’altro, con i principi di imparzialità, non discriminazione e proporzionalità di cui all’articolo 3 del Codice dei contratti pubblici”. Di fatto indicando uno specifico produttore di elicotteri (in questo caso un modello della gamma Airbus. Ovvero la versione precedente dello H145, in precedenza venduto come Mbb-bk perché inizialmente costruito dalla tedesca Mbb di Amburgo), a discapito degli operatori concorrenti che utilizzano prodotti statunitensi della Bell e ovviamente di quelli italiani prodotti da Leonardo.

Non è la prima volta che l’Autorità fa notare agli appaltanti che non possono indicare requisiti tecnico qualitativi tali da individuare o favorire uno specifico produttore o modello di elicottero, a fronte della sostanziale idoneità di più modelli, anche di diversi costruttori, alla adeguata prestazione del servizio. E non è la prima volta che in Italia accadono casi simili a questo, ma è evidente che gli interessi in gioco – si parla di una base d’asta di 56 milioni di euro per una durata, prorogabile, di oltre 4 anni – rendano allettante l’aggiudicazione del servizio e spingano a redigere testi che possono presentare vizi. Ma è altrettanto evidente che non sia corretto, in una gara aperta alla concorrenza, indicare un determinato tipo di elicottero facilmente riconducibile a uno specifico fornitore.

Così la questione diventa una disputa tra italiani che corre il rischio di far vincere tedeschi e francesi, ma è anche l’ennesima conseguenza della pessima decisione dei governi guidati da Saragat e Rumor negli anni 1968 e 1969, quando la politica decise di non entrare nel consorzio Airbus nel momento della sua fondazione, magari facendo come inglesi e tedeschi che mantennero al contempo l’indipendenza di talune delle loro industrie aeronautiche. Forse per non indispettire gli americani, forse soltanto per scarsa lungimiranza o strategia, oggi chi rappresenta il colosso aerospaziale di Tolosa e vende i suoi prodotti è un concorrente dei nostri elicotteri. La politica, nel tentativo di semplificare e ridurre le spese, ha più volte creato “cure” peggiori della malattia, come avvenne con la riforma Madìa (2015) che sciolse il Corpo Forestale dello Stato dividendo la flotta elicotteristica che poteva eseguire operazioni di soccorso e antincendio tra Carabinieri e Vigili del Fuoco.

Tra le divisioni tipiche dell’Italia ci sono poi le assegnazioni ai privati di alcuni dei servizi di elisoccorso e antincendio regionali, operazioni distinte da una normativa molto complessa che sarebbe tempo di rivedere. Nel caso di Bolzano, una associazione di diritto privato, la Heli, alla quale la provincia di Bolzano aveva affidato la gestione dell’elisoccorso, secondo Agcm avrebbe quindi agito favorendo Airbus. Da Heli hanno fatto sapere attraverso la testata online Salto, che “Il rispetto della concorrenza è fondamentale, ma ricordiamo che come Heli siamo prima di tutto tenuti a garantire che il servizio di elisoccorso funzioni in modo regolare, economico e sicuro. Considerato che stiamo operando con risorse che ci vengono messe a disposizione dalla pubblica amministrazione, abbiamo comunque deciso di fare una procedura aperta e trasparente per l’individuazione del fornitore del servizio (…), il tutto è avvenuto con la massima trasparenza ed è tuttora consultabile sul nostro sito. Ciò premesso, anche dopo la lettura attenta del parere dell’Agcm, allo stato non ci risulta alcun motivo per il quale saremmo tenuti a sospendere la procedura aperta in corso”. Ma se il bando si è chiuso il 30 aprile e ora potrebbe essere rifatto, restano aperte questioni sulle quali il Governo dovrebbe mettere ordine.

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti