Emanuele Conte, una vita al Teatro della Tosse: “Questo il mio ultimo Ubù”

  • Postato il 1 ottobre 2025
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emanuele conte

Genova. Per Emanuele Conte, da vent’anni alla guida del Teatro della Tosse, la messa in scena di Ubù, Re Scatenato (16 – 26 ottobre ore 20.30, Teatri di S.Agostino – Sala Trionfo, domenica h. 18.30, lunedì riposo), rappresenta la chiusura di un cerchio.

“Il teatro deve continuare a ricordarsi di chi è”, spiega in conferenza stampa, ma nella lettera a sua firma diffusa in occasione dei 50 anni del Teatro della Tosse c’è anche un altro messaggio: “Questo è l’ultimo Ubù che metterò in scena“.

Tempo di bilanci per Emanuele Conte: “In questo teatro, nei rinnovamenti fatti con la sala Trionfo in legno, nella Claque, c’erano tutti i sogni che avevo e che siamo riusciti a realizzare, sono tutti obiettivi raggiunti. È stato la mia vita”, confessa a Genova24.it. “Adesso mi stavo chiedendo, ma ha senso andare avanti? Penso che fra non molto tempo magari la mia partecipazione alla Tosse sarà un pochino più limitata, un po’ più rilassata, spero”.

Non sono stati anni facili. Dopo essere cresciuto nel Teatro come scenografo e regista, Conte lo ha salvato dopo la forte crisi del 2006-2007 e ha affrontato un nuovo periodo difficile nel 2020 con il Covid: “Preferisco dire che sono stati anni di grandissime soddisfazioni anche se i primi anni sono stati un incubo in cui dormivo tre, quattro ore al giorno perché avevo sempre in testa il Teatro. Ho perfino cominciato a correre la mattina perché quando ti svegli alle sei che cosa fai? Allora andavo a correre al Porto antico e questo mi ha fatto molto bene. Però la Tosse è un teatro che ti tiene sempre in tensione”.

Non è un mistero: “Ogni anno non sappiamo come chiuderemo il bilancio, se ce la faremo, se non ce la faremo, però il risanamento fatto in questi ultimi 18 anni è stato talmente straordinario che perfino le banche ci hanno fatto i complimenti per come ce la siamo gestita ed è la strada che il teatro continuerà a percorrere. Io magari mi defilerò”.

Il Teatro è cambiato non solo a livello artistico, ma anche strutturale: “Era l’unico modo per uscire da una situazione tragica − racconta Conte − l’unico modo è decidere in tutte le direzioni. Bisogna prendersi la responsabilità. Quando si parla di potere, a volte, si parla di un potere dispotico, però c’è anche un potere che si basa esclusivamente sulla responsabilità. E quando ti prendi una responsabilità devi decidere. E in quel momento nessuno l’avrebbe fatto, sarebbe andato tutto a bagno, e io ho detto, ‘vabbè, ci provo, peggio non può andare’. E poi c’è stata la collaborazione di tanti: artisti, tecnici, impiegati, promozione, tutti quelli che collaborano hanno dovuto metterci del loro, se no non ce l’avremmo fatta. Però in quel momento era importante dire, ‘sì, no, adesso andiamo in questa direzione, seguiamo questa linea che è quella della tosse, cerchiamo di rinnovarlo, cerchiamo di essere ancora vivi’”.

E proprio di potere parla Ubu Re, per tornare a quella prima messa in scena dell’8 ottobre 1975 firmata Tonino Conte ed Emanuele Luzzati, che ha dato il via al Teatro della Tosse, anche se Ubu Re Tonino Conte lo provava già dalla fine degli anni Sessanta: “Mia madre andava a vedere le prove incinta di me”, ricorda Emanuele Conte, che aggiunge: “Provando l’ho scoperto diversamente. È un testo più complesso, affascinante e profondo di quanto inmaginassi. Ubu è un personaggio che ti scappa da tutte le parti. Mi sono immaginato come sarebbero al giorno d’oggi. All’epoca distrusse la società e oggi siamo immersi in poteri pericolosi. Poi c’è concetto della libertà, imposto da chi comanda”.

Ubù Re Scatenato è una dilogia in cui reciteranno attori sia storici della Compagnia della Tosse, sia giovani in prevalenza usciti dalla Scuola di Recitazione del Teatro Nazionale (Ludovica Baiardi, Enrico Campanati, Pietro Fabbri, Susanna Gozzetti, Antonella Loliva, Sarah Pesca, Marco Rivolta e Marco Taddei).

La scheda di Ubù, Re Scatenato diretto da Emanuele Conte

Ubù re è stato pubblicato il 25 aprile del 1896 e ha spiazzato la pubblica opinione con il suo stile esplosivo, testimoniando il tramonto del XIX secolo così come la sua grande spinta innovativa.
Uno spettacolo scritto e diretto da Emanuele Conte, che ne cura anche le scene, prodotto dalla Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse.

Ispirato alla saga ubuesca di Alfred Jarry – padre delle avanguardie del ‘900 – lo spettacolo è un omaggio a questo personaggio che rappresenta per il Teatro della Tosse, fin dall’inizio, un atto di libertà poetica e politica, un manifesto, un “santo protettore”.
Figura burlesca e ridicola, violenta e malvagia, Ubù incarna il potere tirannico ed infantile, è il re dell’eccesso bulimico che rifiuta ogni mediazione; è l’agitatore di dubbi, sempre scorretto ed amorale, è colui che mette in crisi i valori del suo tempo, facendosi profeta delle detonazioni che avrebbero caratterizzato il ventesimo secolo.

Per questo nuovo allestimento Emanuele Conte ha riscritto la sua storia, dando vita a un dialogo tra passato e presente e scegliendo di trasportare questo personaggio destabilizzante, insieme alla sua immancabile Madre Ubu, nel nostro tempo.

Biglietto euro 18
Under 28 alla prima euro 10
Bambini fino a 14 anni 10 euro
Riduzioni per studenti universitari, scuole superiori e gruppi di almeno 15 persone scrivendo a: promozione@teatrodellatosse.it

ubù re scatenato

 

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Genova24

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