“Embrione sbagliato e aborto indotto con l’inganno”: sospese le attività di un centro di procreazione assistita a Ferrara
- Postato il 8 novembre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Aborti procurati, impianti di embrioni mai eseguiti, false attestazioni cliniche. In provincia di Ferrara un centro di procreazione medicalmente assistita è stato sospeso dall’Ausl per una serie di accuse che coinvolgono sei professionisti dell’ospedale del Delta di Lagosanto. Gli inquirenti stanno tutt’ora indagando, e hanno eseguito diverse perquisizioni e sequestri, con avvisi di garanzia. All’indagine si è aggiunta un’ispezione del centro nazionale trapianti. Le donne coinvolte e potenzialmente offese dai reati sono in totale 4. Gli indagati sono il responsabile dell’unità operativa, l’ex e l’attuale responsabile del laboratorio, la manager della qualità ed embriologa e due biotecnologi che hanno lavorato nella struttura fino a luglio.
Tra le ipotesi da verificare, formulate anche grazie a una segnalazione interna, ci sono false attestazioni cliniche per gli esami, impianti di embrioni mai eseguiti, e in un caso un procurato aborto. Secondo l’accusa, coordinata dalla pm Barbara Cavallo, nel marzo 2023 a una paziente è stato impiantato l’embrione di un’altra donna e poi è stata indotta ad abortire con l’inganno: le hanno fatto credere che l’impianto non fosse andato a buon fine perché l’embrione era rimasto nel catetere, e che il farmaco somministrato servisse per la “pulizia” dell’utero in vista di un nuovo tentativo. Il responsabile della Pma risulta indagato anche per aver attestato nell’aprile scorso e nel marzo 2023 l’avvenuto impianto di embrioni in due pazienti che invece non è mai stato effettuato, e per aver inserito nella cartella clinica di una paziente un’ecografia mai eseguita.
Tutti e sei gli indagati rispondono di omissione di atti d’ufficio per non aver fatto i controlli di fertilizzazione il giorno dopo il prelievo degli ovociti, soprattutto nei venerdì e nei prefestivi. Questi controlli venivano comunque inseriti nel database Fertilab e nelle cartelle cliniche come “eseguiti”. I finanzieri hanno sequestrato le carte e i dispositivi informatici, compreso il software che gestisce i dati delle attività. Quanto emerso ha portato l’Ausl a sospendere in via precauzionale l’attività del Centro. “Al fine di accompagnare le coppie in carico al Centro nel prosieguo del loro percorso, l’Azienda ha già predisposto percorsi di presa in carico alternativi, grazie alla disponibilità dei Centri di Pma regionali. L’Azienda ha assicurato, come di consueto, la massima collaborazione agli inquirenti nel cui operato ripone massima fiducia”, afferma l’Ausl.
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