Emergenza idrica a Potenza, l’acqua torna ad essere un miraggio

  • Postato il 27 agosto 2025
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Emergenza idrica a Potenza, l’acqua torna ad essere un miraggio

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Ritorna l’emergenza idrica a Potenza: tra guasti e ripristino del livello dei serbatoi niente acqua in dieci zone della città


Come prima, più di prima. Ritorna l’emergenza idrica a Potenza tra guasti e ripristino del livello dei serbatoi. Da ieri sera fino a stamattina niente acqua in dieci zone della città: via dell’Agrifoglio, via delle Mattine, contrada Baragiano, contrada Cavaliere, contrada San Francesco, contrada Avigliano Scalo, contrada Stompagno, via Laimarella, contrada Barrata, contrada Tiera Tufaroli e zone limitrofe servite dal serbatoio “Masseria Romaniello Piccolo”. Sul deficit idrico ormai c’è un acceso dibattito quotidiano. Nonostante le rassicurazioni delle istituzioni sulla potabilità dell’acqua del Basento, oggi seconda giornata della campagna di raccolta firme per dire “No alla potabilità”. Dopo le centinaia di sottoscrizioni di sabato in piazza Prefettura, l’appuntamento è previsto alle ore 17 in Viale Dante, nei pressi dell’ingresso della scala mobile. Sulla questione è intervenuto anche il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito.

“Si acceleri sui lavori per portare l’invaso della Camastra al massimo della sua capienza e si proceda alla svelta con il collaudo di tutte le dighe lucane e con la loro interconnessione. È questa la strada maestra per evitare future crisi idriche come quella dello scorso anno e mettere al sicuro cittadini e agricoltori sull’uso dell’acqua potabile – ha spiegato Esposito – Come Cgil riteniamo che un collegamento della diga Camastra alla diga di Acerenza tramite la traversa di Trivigno, in concomitanza con gli interventi necessari e urgenti su tutte le altre dighe e sulla loro interconnessione, come già ribadito, possa garantire il giusto approvvigionamento a tutta l’area nord della Basilicata, includendo anche il capoluogo di regione.

EMERGENZA IDRICA A POTENZA, ESPOSITO (CGIL): “OCCORRE EVITARE L’USO POTABILE PERMANENTE DEL FIUME BASENTO”

“Siamo pertanto contrari all’intervento messo in campo dalla Regione Basilicata di collegamento della diga di Acerenza al potabilizzatore di Masseria Romaniello per garantire un uso potabile permanente delle acque del fiume Basento, che già confluiscono nella diga di Acerenza.
Un intervento, quest’ultimo, che potrebbe essere utile per usi industriali ma non per quelli agricoli e di consumo nelle case dei cittadini. Chiediamo pertanto al presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e all’assessore regionale alle Infrastrutture Pasquale Pepe di rivedere il progetto in questione e di convocare con urgenza le parti sociali per discutere delle proposte alternative avanzate nell’interesse dei lucani e delle lucane.

“Nel mentre –aggiunge Esposito – è necessario portare a compimento gli interventi prescritti dal Servizio nazionale dighe per l’invaso Camastra, come lo sfangamento, la pulizia dei paramenti di monte e la sostituzione degli scarichi di superficie, in modo da innalzare ulteriormente i livelli di capienza della diga. È inoltre fondamentale proseguire i lavori di collegamento delle dighe di Acerenza e Genzano, portando finalmente a compimento lo schema idrico del famoso “distretto G”. Richiamiamo alla responsabilità tutte le istituzioni interessate nella gestione della risorsa idrica a fare ognuno la propria parte – conclude Esposito – e nello specifico chiediamo ad Acquedotto lucano di accelerare sul programma di ripristino delle condutture, per arginare finalmente il gravoso fenomeno della perdita della risorsa idrica che ricordiamo essere tra le maggiori in Italia in termini percentuali”.

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