Emergenza insegnanti per gli asili, 110 candidati al bando del comune: a gennaio le prime assunzioni

  • Postato il 26 novembre 2025
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Genova. Sono 110 i candidati oggi in corsa per il concorso indetto dal Comune di Genova per assegnare 10 posti a tempo indeterminato presso le scuole dell’infanzia della città. Questa è la buona notizia emersa in queste ore dalla affollata assemblea tenutasi al Matitone, dove sindacati e insegnanti, insieme ai dirigenti comunali, hanno fatto il punto sulla crisi legata alla mancanza di personale per le scuole dell’infanzia. Secondo le tempistiche più aggiornate, le prime assunzioni potrebbero arrivare “già” entro la fine di gennaio 2026.

Secondo quanto emerso, le prime versioni del bando non avevano attratto candidati, andando di fatto deserte. Successivamente, anche grazie alla richiesta dei sindacati, i requisiti sono stati allargati, permettendo ad un bacino più ampio di potenziali candidati di farsi avanti. Tra questi nuovi requisiti anche quelli che hanno sbloccato la partecipazione al personale interno.

“La prima versione del bando era esageratamente restrittiva – spiega Luca Infantino, segretario generale Funzione Pubblica Cgil Genova – e la dimostrazione è stata che una volta allargati i parametri in tantissimi hanno risposto alla chiamata. E’ sicuramente una buona notizia, soprattutto tenuto conto della sofferenza di tutto il comparto della scuola dell’infanzia, che sta vivendo una vera emergenza che coinvolge lavoratori, lavoratrici e le famiglie. Auspichiamo che tutti i passaggi burocratici vengano svolti nel minor tempo possibile per arrivare a fine gennaio con le prime assunzioni”.

Nel frattempo, però, c’è da gestire questo periodo transitorio, dove si registrano assenze e malattie non coperte da supplenze, con grave depauperamento di un servizio così cruciale come quello della scuola dell’infanzia. “Ieri l’assemblea è stata molto partecipata – aggiunge Infantino – e lo stress tra gli insegnati è palpabile. Stanno dando il massimo, consapevoli che dall’altra parte del problema ci sono famiglie che stanno affrontando molte difficoltà“. Nei prossimi giorni è stato indetto un nuovo tavolo di confronto per provare a organizzare questa fase affrontando il problema a 360°”.

Le famiglie, tra autogestione e solidarietà

Nel frattempo, in diverse scuole, le famiglie hanno attivato una rete organizzativa per provare a gestire questa fase di crisi anche dal punto di vista dell’utenza, trovando diverse forme di “autogestione” finalizzate a tamponare in qualche modo questa “emergenza quotidiana” Uno dei problemi principali, infatti, è l’indeterminatezza: in mancanza di insegnanti, si guarda ai freddi numeri, come legge ordina: 25 alunni ogni insegnante, non di più, e chi prima arriva, accede al servizio completo, chi arriva tardi resta fuori. 

“Abbiamo messo a punto un meccanismo di rotazione – spiegano le mamme e i papà dell’infanzia Mimosa di Sant’Eusebio – per cui, in base alle disponibilità e alle necessità delle famiglie, incrociando le varie possibilità di presenza o assenza delle insegnanti, si sa già chi dovrà uscire prima e chi potrà rimanere fino al termine della giornata”.

Un complicato calendario che tiene conto però delle esigenze di tutti, soprattutto di chi rischia di rimanere indietro: “Abbiamo messo davanti le esigenze di chi non ha alternative, di chi non ha nonni o ha un lavoro che non permette spazi di manovra – spiegano – chi ha più possibilità lascia spazi a chi ne ha meno, cercando ovviamente una rotazione. Il risultato è che almeno oggi sappiamo in anticipo chi resta e chi va a casa, con un disagio spalmato a giro”. Il sistema è stato messo a punto insieme a insegnati e dirigenti: “Siamo consapevoli che le criticità non dipendono dalle maestre e dai maestri – concludono i genitori – anche noi famiglie però stiamo vivendo questa fase con enorme difficoltà e fatica. Auspichiamo che politica e istituzioni possano velocizzare il più possibile questa transizione. Ne va del progetto educativo dei nostri figli, futuri adulti di questa città”.

Autore
Genova24

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