Energia, comunità e futuro: il modello integrato di Iberdrola per l’Italia

  • Postato il 29 luglio 2025
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  • Di Forbes Italia
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Articolo tratto dal numero di luglio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

In un momento in cui la transizione energetica non può più essere rimandata, Iberdrola sceglie di puntare su un modello che coniuga innovazione tecnologica e impatto sociale. Con il programma Pianeta Iberdrola, l’azienda promuove un approccio integrato basato su educazione, sostenibilità e partecipazione attiva delle comunità. Ne abbiamo parlato con Valerio Faccenda, country manager di Iberdrola Italia.

Il programma Pianeta Iberdrola punta su educazione, sostenibilità e comunità: in che modo questi tre pilastri si integrano nelle iniziative promosse sul territorio?

Pianeta Iberdrola rappresenta la visione integrata della nostra azienda per un futuro sostenibile. Educazione, sostenibilità e comunità sono i tre assi portanti di un approccio che coniuga la transizione energetica con lo sviluppo locale. Questo significa portare progetti educativi nelle scuole, come il contest gratuito “Esplorare l’Energia”, realizzato in collaborazione con Edulia Treccani Scuola, e ‘ A lezione di sostenibilità’, sviluppato insieme ad Ancitel Energia & Ambiente per diffondere la cultura della sostenibilità tra le nuove generazioni, creando un impatto positivo nelle comunità per generare valore condiviso e duraturo.

Con progetti come Esplorare l’Energia e A lezione di Sostenibilità, Iberdrola investe nelle nuove generazioni. Qual è l’obiettivo educativo e culturale di questi percorsi?

Il nostro obiettivo è duplice: da un lato, vogliamo sensibilizzare i più giovani sull’importanza della sostenibilità e delle energie rinnovabili; dall’altro, vogliamo ispirarli a scoprire le opportunità professionali legate alla transizione ecologica. Utilizziamo metodi creativi e partecipativi per stimolare l’interesse verso le discipline STEM e i green jobs, per diffondere l’approccio alle materie scientifiche soprattutto tra le studentesse, elemento che arricchisce il progetto anche di un’accezione sociale e inclusiva, contribuendo così alla formazione di cittadini consapevoli e nuove generazioni protagoniste del cambiamento.

Il coinvolgimento diretto degli studenti nei progetti educativi è un elemento distintivo. Quali riscontri avete ricevuto da docenti, scuole e famiglie?

I feedback sono stati estremamente positivi. Insegnanti, studenti, famiglie e rappresentanti delle comunità locali hanno apprezzato l’approccio interattivo e concreto dei nostri progetti, che riescono a tradurre concetti complessi come la transizione energetica in esperienze formative accessibili e stimolanti. Il coinvolgimento attivo degli studenti, sia in aula che sul territorio, ha generato entusiasmo e un forte senso di partecipazione, contribuendo a rafforzare il legame tra scuola, impresa e comunità.

L’impianto fotovoltaico inaugurato a Tarquinia rappresenta un modello di integrazione tra energia pulita e sviluppo locale. Quali benefici ambientali e sociali porterà al territorio?

Il progetto, destinato alla fornitura di energia verde per le industrie italiane, è in grado di generare una potenza di 33 MWp per una produzione elettrica annuale di circa 50GWh, un quantitativo in grado di soddisfare il fabbisogno equivalente al consumo di 18.000 famiglie, evitando l’emissione in atmosfera di oltre 15.000 tonnellate di CO2 all’anno. Ma i benefici non si fermano qui: abbiamo piantumato 1.350 ulivi per favorire un indotto agricolo sostenibile e creare nuove opportunità per la comunità locale. Questo è il nostro modo di coniugare decarbonizzazione industriale, tutela del paesaggio e crescita economica del territorio.

Durante l’inaugurazione dell’impianto, sono stati coinvolti anche gli studenti di Tarquinia. Quanto è importante creare un legame tra infrastrutture energetiche e cittadinanza attiva?

È fondamentale. Coinvolgere i più giovani, come avvenuto a Tarquinia con la piantumazione simbolica delle ultime piante del nostro uliveto, da parte degli studenti che sono stati partecipi delle iniziative del programma Pianeta Iberdrola, rappresenta un modo concreto per rafforzare la consapevolezza ambientale e il senso di appartenenza al territorio. Crediamo che infrastrutture come i nostri impianti debbano essere vissute non solo come opere ingegneristiche, ma come risorse collettive in grado di generare valore condiviso.

Quali strategie adotta Iberdrola per assicurare che la transizione energetica sia anche inclusiva e partecipata dalle comunità locali?

La nostra strategia si basa sull’ascolto e sulla collaborazione. Lavoriamo fianco a fianco con scuole, amministrazioni, associazioni locali e cittadini per sviluppare progetti che rispondano alle reali esigenze del territorio. Promuoviamo iniziative educative, opere di pubblica utilità, piantumazioni ambientali e momenti di confronto aperti. La transizione energetica, per noi, non è solo un obiettivo tecnologico, ma un processo sociale che deve includere tutti, creando un impatto positivo duraturo nelle comunità. Investire in formazione e innovazione è infatti la chiave per garantire un futuro sostenibile per tutti e nessuno meglio delle nuove generazioni può motivarci a realizzare il cambiamento che desideriamo vedere.

Guardando al futuro, quali sono le prossime tappe del programma Pianeta Iberdrola e come evolverà il contributo dell’azienda alla sostenibilità in Italia?

Continueremo a investire in progetti educativi sempre più capillari, con nuovi territori e nuove scuole coinvolte. Espanderemo la nostra presenza sul territorio attraverso impianti integrati nel paesaggio e accompagnati da interventi sociali e ambientali. Il nostro impegno è chiaro: contribuire in modo concreto alla costruzione di un Paese più sostenibile e innovativo, attraverso un modello energetico che sia verde, partecipato e umano.

L’articolo Energia, comunità e futuro: il modello integrato di Iberdrola per l’Italia è tratto da Forbes Italia.

Autore
Forbes Italia

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