Epilogo Bragno, parla Ferraro: “Dolore immenso. Del Comune di Cairo le più grandi responsabilità, pochissima partecipazione”

  • Postato il 23 dicembre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Bragno Vs Millesimo

Ieri sera a Mixed Zone, programma condotto dal collega Claudio Nucci, è stato invitato mister Flavio Ferraro. Il “Baffo”, oltre alle sue opinioni sul calcio ligure, ha ripercorso gli avvenimenti del suo Bragno fino al momento della rinuncia.

Per Ferraro l’epilogo biancoverde rappresenta un dolore immensodifficile da dimenticare: “Lo è per me e per tantissime persone. Il Bragno esisteva da più di mezzo secolo ed è sempre stata una società seria, che per quindici anni ha partecipato al campionato di Promozione. Purtroppo una serie di circostanze, tutte insieme, hanno portato la società ad attraversare enormi difficoltà“.

“Credo che le responsabilità vadano divise un po’ tra tutti. Il presidente, secondo me, è stato mal consigliato e mal supportato – dichiara -. Ci sono responsabilità della società, dello staff tecnico, di tutti noi che lavoravamo e che probabilmente non abbiamo capito fino in fondo quello che stava succedendo e magari avremmo dovuto intervenire prima“.

Non sono esenti neppure i giocatori secondo il mister: “Soprattutto quelli che facevano parte del Bragno da tanti anni e che, nel momento in cui si è verificata la situazione, hanno deciso in maniera abbastanza repentina di chiedere lo svincolo e cambiare società. Se il problema fosse stato affrontato quindici o venti giorni prima, con una riunione tra società e staff tecnico, forse si sarebbe potuto intervenire in qualche modo, anche se sarebbe stato comunque difficile“.

La situazione è drasticamente peggiorata con il passare del tempo: “Eravamo senza campo, senza la possibilità di fare incassi, senza il bar, dovendo sostenere spese per allenarsi su un altro campo. L’anno scorso si sono dovuti sostenere costi sia per gli allenamenti sia per le gare, e a tutto questo si è aggiunta l’alluvione, che non ha distrutto solo il campo ma ha messo in grande difficoltà anche le aziende che negli anni precedenti avevano contribuito come sponsor. Tutto questo ha portato a enormi difficoltà“.

Poi una stoccata all’amministrazione comunale di Cairo Montenotte: “A mio avviso sono le loro le responsabilità più grandi. Ne sono convinto da sempre e lo sarò sempre, perché in quattordici mesi dal disastro del campo si è arrivati solo al rifacimento di una recinzione, avvenuto circa due mesi fa. Negli ultimi anni, nel Comune di Cairo, sono scomparse due società storiche come l’Aurora e ora il Bragno. Da parte del Comune c’è stata pochissima partecipazione. Mi stupisce il sindaco Paolo Lambertini, che ha giocato a calcio ed è stato anche mio compagno di squadra: ho provato a contattarlo con un messaggio e non ho avuto nessunissima risposta. Questa è una cosa gravissima“.

Per il tecnico la soluzione per tenere in vita il Bragno c’era: “Sarebbe bastato permettere di tornare ad allenarsi sul proprio campo almeno da questa stagione, a un orario decente. Allenarsi a Carcare alle otto e un quarto o alle otto e mezza di sera ha creato un disagio enorme per tutti. Allenarsi sul proprio campo avrebbe garantito incassi, gestione del bar, un’organizzazione migliore e la possibilità di sentirsi a casa. Invece siamo stati costretti a sacrifici enormi, soprattutto per i giocatori che arrivavano da fuori, ma anche per quei pochi dirigenti che dovevano continuamente trasportare il materiale”.

Però Ferraro sottolinea che un altro grande problema sia stato quello di essere corti nei numeri a livello societario: “Non c’è stato ricambio generazionale. Oltre al presidente Roberto Ferraro e a Guido De Maria, che dava una mano tra biglietteria, bar e trasferte, non c’erano altre persone impegnate nella gestione della società. Gli anni passano, il presidente non è più un ragazzino e le responsabilità sono di tutti. La società ne ha, ma non è stata supportata a dovere. In questa stagione il presidente non è stato ben consigliato né affiancato: troppe poche persone a collaborare

Già mettere insieme una squadra è stato complicatissimo per le tante defezioni rispetto all’anno precedente. Ferrari e Rogna si sono impegnati tantissimo e sono riusciti comunque a costruire un gruppo che ha permesso di iniziare la stagione – prosegue-. Molti altri giocatori, anche di livello superiore, sono stati contattati ma per la questione del campo e della distanza nessuno ha accettato di venire a Bragno. Quando finalmente ci si era un po’ assestati, purtroppo è successo quello che è successo”.

Arrivando poi alla fine di tutto: “Fino alla partita di Ceriale, la penultima disputata, la squadra era fuori dai playout nonostante tutte le difficoltà e questo è un grande merito dei ragazzi. Era una squadra molto giovane, ma paradossalmente il problema non erano i giovani, perché avevamo cinque o sei ragazzi di ottima qualità: mancavano i giocatori esperti. Quando Di Martino, che per anni è stato un collante fondamentale per lo spogliatoio, ha alzato bandiera bianca, molti lo hanno seguito. Non è una colpa, ma purtroppo è andata così”.

La vicenda ha turbato molto l’esperto tecnico valbormidese: “Per me è una sofferenza quotidiana: passo almeno due volte al giorno davanti al campo e vederlo in quelle condizioni, sapendo che non esiste più una squadra che si è sempre comportata correttamente e che ha sempre rispettato i propri impegni con i tesserati, è un dolore enorme. Fa ancora più male pensare che il campo è intitolato a Paolino Ponzo, un ragazzo nato a Bragno che, con carattere, passione e testardaggine, è arrivato fino alla Serie A”.

Poi una speranza per il futuro: “Spero vivamente che il campo venga sistemato e mi auguro che qualcuno,come ho già sentito, dalla prossima stagione abbia la voglia di far rinascere il Bragno, partendo dalla Seconda Categoria. Sarebbe già un grandissimo risultato rivedere l’erba crescere su quel campo e una squadra tornare a partecipare a un campionato dilettantistico ligure”.

La voglia di allenare c’è ancora. Sono ancora scottato da quello che è successo. Vediamo, fortunatamente nel calcio, come nella vita, i momenti brutti passano. Quindi speriamo venga qualcosa di buono“, dichiara il decano delle panchine liguri nel corso della trasmissione.

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Il Vostro Giornale

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