Era sospeso ma operava sul letto di una casa: ai domiciliari il chirurgo indagato per la morte di Simonetta Kalfus

  • Postato il 22 luglio 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Era stato sospeso dall’esercizio dell’attività medica ma è stato trovato dai Carabinieri nei giorni scorsi mentre effettuava, con tanto di bisturi in mano, un intervento di otoplastica nella camera da letto di un appartamento privato a Roma. Così i Nas di Roma lo hanno posto agli arresti domiciliari, in esecuzione di una misura cautelare personale per i reati di violenza privata e intervento non autorizzato emessa dal gip. Il protagonista della vicenda è il dottor Carlo Bravi, il 72enne indagato per la morte di Simonetta Kalfus, la 62enne deceduta 12 giorni dopo aver subito una liposuzione nella clinica privata del chirurgo nella capitale.

Bravi era stato sospeso, tra l’altro, per un’altra vicenda giudiziaria che lo vede accusato di sequestro di persona e lesioni: una paziente sarebbe stata sottoposta a un secondo intervento chirurgico contro la sua volontà. Nonostante il provvedimento cautelare sospensivo, però, il medico ha continuato ad esercitare ed è stato sorpreso con l’attrezzatura chirurgica intento a praticare un intervento di otoplastica in un appartamento abitato da sudamericani, nel quartiere Quadraro di Roma.

I Nas – nell’ambito di una complessa indagine sotto la direzione della pm Eleonora Fini – lo hanno così individuato all’interno di una camera da letto di una privata abitazione: una “sala operatoria” improvvisata, tutt’altro che sterile, senza la minima forma di sicurezza dal punto di vista igienico sanitario. All’interno dell’appartamento circolavano liberamente anche i due cani dei residenti. Come evidenziato dalle riprese effettuate, il medico, con l’ausilio di una infermiera in pensione, indossando i camici da lavoro e con gli strumenti in mano è stato sorpreso mentre effettuava l’intervento su una giovane sudamericana distesa su un lettino di fortuna aperto all’interno di una camera da letto in cui erano presenti scarpe, vestiti e sporcizia varia. Alla giovane che si stava sottoponendo all’intervento, come accertato dai medici del pronto soccorso del Policlinico Casilino, il dottore aveva già iniettato delle dosi di anestetico locale.

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Il Fatto Quotidiano

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