Esplode serbatoio di oli esausti a Marcianise, due operai morti e due feriti

  • Postato il 19 settembre 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Tre persone sono morte e due sono rimaste ferite in seguito ad un’esplosione verificatasi alle “Ecopartenope” di Marcianise in provincia di Caserta. La deflagrazione è avvenuta durante dei lavori di manutenzione agli impianti dell’azienda che si occupa del trattamento dei rifiuti anche pericolosi. Tra le vittime c’è anche il titolare di questa azienda che in passato era stata chiusa per “riscontrate anomalie”. I decessi sono avvenuti a causa dell’onda d’urto causata dall’esplosione di un serbatoio di oli esausti. I tre deceduti lavoravano su un capannone aziendale e l’esplosione li ha sbalzati in aria per diversi metri.

Il sindaco di Marcianise Antonio Trombetta è accorso nell’area industriale dove c’è stata l’esplosione. Queste le sue parole: “Sono sgomento e attonito per quanto accaduto, questo è l’incidente più grave che Marcianise ricordi. Sono qui per esprimere il dolore di un’intera comunità, disporrò il lutto cittadino, ma devo anche dire che non è possibile che nel 2025 vi siano così tante morti sul lavoro. Questi incidenti sono inaccettabili. Bisogna impegnarsi di più sulla prevenzione”.

Rabbia, disperazione e lacrime tra il via vai di familiari arrivati sul posto. Un clima carico di tensione per un infortunio che è tra i più gravi nella storia di un’area industriale enorme come quella di Marcianise. A pochi chilometri, alla Frigo Caserta, che è nel comune di Gricignano d’Aversa, due operai sono morti ad inizio anno in diversi incidenti e proprio qualche giorno fa si è tenuto un sit-in fuori all’azienda.

Familiari sul posto a Marcianise dopo l'esplosione che ha ucciso due operai
Esplode serbatoio di oli esausti a Marcianise, due operai morti e due feriti (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Sindacati: “Ora basta”

In una nota la Cgil Caserta, Napoli e Campania ha scritto: “Un’altra tragedia intollerabile, di proporzioni enormi, che colpisce il mondo del lavoro nel nostro territorio”. La Cgil esprime “cordoglio profondo alle famiglie, vicinanza ai feriti e ai lavoratori coinvolti, e rabbia per le ennesime morti evitabili. Non si tratta di fatalità. È il fallimento di un sistema di fare impresa che uccide e che continua a non garantire sicurezza. Chiediamo verità immediata su quanto accaduto; più controlli e ispettori; un piano straordinario per fermare questa strage silenziosa”. “Morire di lavoro – conclude la nota – è una vergogna nazionale. Ora basta”.

La segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese, ha invece commentato: “Ancora sangue, ancora morte. Tre lavoratori hanno perso la vita, a causa di una devastante esplosione in un’azienda di trattamento rifiuti a Marcianise, nel Casertano. Quante vite devono ancora spezzarsi prima che si intervenga davvero? Chiediamo con forza l’accertamento immediato delle responsabilità e delle eventuali negligenze da parte di chi avrebbe dovuto vigilare durante le operazioni di manutenzione agli impianti. Ogni morto sul lavoro – ha rimarcato Veronese – è una sconfitta dello Stato, delle istituzioni e delle imprese. Non possiamo accettare un sistema in cui la vita umana è messa a rischio da anni di precarizzazione, di contratti pirata, di manutenzioni al risparmio, di appalti e sub appalti, di controlli insufficienti e di una politica che, quando si tratta di salute e sicurezza, parla troppo e agisce troppo poco. Serve un piano nazionale straordinario per la sicurezza sul lavoro, con risorse adeguate, ispettori competenti, sanzioni efficaci e formazione obbligatoria. Vogliamo, altresì, il tavolo promesso a Palazzo Chigi sugli appalti e sub appalti. Non basta il cordoglio. Non bastano le promesse. Servono fatti, ora e noi – ha concluso Veronese – non ci stancheremo mai di dirlo, con tutte le nostre forze”.

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Autore
Blitz

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