Esplosione a Roma: nei prossimi giorni le prime iscrizioni nel registro degli indagati
- Postato il 6 luglio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
- 2 Visualizzazioni
.png)
Il fascicolo è stato aperto poche ore dopo l’esplosione del distributore di gas che venerdì ha rischiato di provocare una strage nel cuore di Roma. E sono attese nei prossimi giorni le prime iscrizioni nel registro degli indagati per l’inchiesta avviata dalla procura della Capitale che, al momento, ipotizza i reati di disastro colposo e lesioni. Ma gli inquirenti starebbero valutando anche di aggiungere reati ambientali. In settimana verranno sentiti testimoni a cominciare da chi era al distributore in quei momenti: su questo aspetto, fondamentali per ricostruire quanto avvenuto saranno le analisi delle telecamere presenti nella zona che potrebbero avere immortalato le fasi precedenti allo scoppio.
Intanto notizie positive arrivano secondo monitoraggio dell’aria diffuso da Arpa Lazio: la presenza della diossina causata dall’esplosione della stazione di servizio di via dei Gordiani è, infatti, drasticamente calata in 24 ore. Stando ai dati diffusi il campione rilevato dal 5 luglio al 6 luglio è di 0,1 pg/m3, contro il valore di 1 pg/m3 rilevato invece tra venerdì e sabato. “Per quanto riguarda le diossine non esiste un riferimento normativo in aria ambiente – spiega Arpa Lazio -. L’Oms (nel documento Air quality guidelines for Europe 2000) stima concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) di diossine e furani in ambiente urbano pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni superiori a 0,3 pg/m3 indicano la presenza di una fonte di emissione localizzata, ovvero significano che l’incendio ha effettivamente generato diossina”.
Per quanto riguarda i feriti la Asl Roma 2 comunica che il primo paziente, che al momento del ricovero presentava ustioni di terzo grado sul 25% del corpo, è stato estubato, mentre il secondo, con ustioni sul 55% del corpo, sarà sottoposto martedì a un trapianto di pelle. La prognosi di entrambi i pazienti rimane riservata. Rispetto al primo paziente, spiega la Asl, “le sue condizioni cliniche generali sono in progressivo miglioramento e, già a partire dalle prime ore dopo l’ingresso in ospedale, è stato sottoposto a un protocollo terapeutico specifico per la stabilizzazione e il trattamento delle lesioni cutanee. Le cure proseguono regolarmente e, allo stato attuale, si mantiene sotto costante monitoraggio l’equilibrio emodinamico, respiratorio e metabolico del paziente, la cui risposta clinica è da considerarsi positiva”. Meno facile la situazione del secondo paziente: “Le terapie in corso – comunica ancora la Asl – includono trattamenti di escarolisi enzimatica, finalizzati alla rimozione selettiva dei tessuti necrotici per facilitare i successivi interventi chirurgici e contenere i rischi di infezione. Il dott. Giuseppe Spaltro, direttore del Reparto Grandi Ustioni dell’Ospedale Sant’Eugenio, in accordo con la propria équipe chirurgica, ha programmato per la giornata di martedì 8 luglio una prima operazione di trapianto omologo di pelle. L’intervento prevede il trapianto di tessuto cutaneo da donatore, seguito da una complessa serie di procedure di innesto, il cui obiettivo è duplice: offrire una protezione meccanica alle aree lesionate e stimolare una risposta trofica dei tessuti, contribuendo così alla ricostruzione progressiva dell’integrità cutanea e alla prevenzione delle complicanze infettive”.
Mentre procedono le indagini, emerge nel quartiere anche il rammarico delle continue proteste dei comitati per la vicinanza di impianti a rischio a scuole o polisportive. “Ciò che è accaduto non è stata una disgrazia o una fatalità”, denuncia il comitato dei genitori dell’Istituto comprensivo Simonetta Salacone, danneggiato dall’esplosione. “Sono anni, più di un decennio – spiegano i genitori -, che protestiamo per le condizioni invivibili dell’area“. Lunedì, intanto, si procederà ad una prima stima dei danni per il centro sportivo Villa de Sanctis, che ha temuto il peggio per i bambini del centro estivo. “È ancora un colpo al cuore – racconta il presidente della polisportiva, Fabio Balzani – sembra uno scenario di guerra”. Partita anche la gara di solidarietà per aiutare la struttura, che insiste proprio sull’omonimo parco del quartiere.
L'articolo Esplosione a Roma: nei prossimi giorni le prime iscrizioni nel registro degli indagati proviene da Il Fatto Quotidiano.