Estate 2025 in Austria? Dove andare e cosa fare se cercate arte, musica e paesaggi

  • Postato il 22 luglio 2025
  • Turismo
  • Di Artribune
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L’abbiamo nominata Miglior Nazione del 2024 nell’ultimo Best Of di Artribune e vi avevamo promesso che saremmo tornati presto a scriverne: l’Austria continua a rivelarsi una fonte inesauribile di cultura. Da Vienna a Salisburgo, dal Danubio alle Alpi, in Austria si respira non solo aria pulita, ma storia, arte, musica. E se parliamo di musica, non possiamo non menzionare il più importante anniversario culturale del 2025: quest’anno, infatti, ricorrono i 200 anni dalla nascita del celebre compositore Johann Strauss II, fra i maggiori protagonisti della storia musicale austriaca. Il suo più grande successo, non a caso, è un inno al fiume che attraversa la sua città natale, Vienna: oggi non c’è valzer più famoso del suo Sul bel Danubio blu, composto nel 1866. Le celebrazioni del “Re dell’Operetta Viennese” costellano l’anno austriaco di eventi, concerti e spettacoli in tutto il Paese, celebrando la tradizione ma anche ibridandola con la musica contemporanea. E proprio dalla musica partiamo per raccontarvi l’estate austriaca, a partire da luoghi come la Haus der Musik e la Mozarthaus di Vienna, per poi continuare con il Saalfelden Jazz Festival nella regione salisburghese di Saalfelden Leogang. Si prosegue con altre due punte di diamante della cultura austriaca, questa volta nel merito delle arti visive: il Leopold Museum e il Kunsthistorisches Museum di Vienna, con il loro ricco programma di mostre per questo 2025. Concludiamo con un approfondimento sulla strada panoramica più famosa delle Alpi: la Strada Alpina del Grossglockner, una grande opera ingegneristica che ogni anno porta quasi un milione di turisti a scoprire le meraviglie naturalistiche delle Alpi austriache.
Una tripartizione tra musica, arte e paesaggio non basta a raccontare la complessità dell’Austria, della sua storia e delle sue tradizioni, almeno quanto leggere queste righe non basta ad apprezzarne le eccellenze: chiudiamo quindi con l’invito a toccare con mano, per conoscere tutto quello è stato impossibile raccontare a parole. 

Haus der Musik, Vienna. Photo Paul Bauer
Haus der Musik, Vienna. Photo Paul Bauer

La Casa della Musica a Vienna

Spegne quest’anno 25 candeline la Haus der Musik (Casa della Musica), istituzione viennese che nell’ultimo quarto di secolo ha fatto della divulgazione della musica in tutte le sue forme la sua missione. Un’operazione necessaria, non tanto per celebrare i grandi nomi della musica austriaca – il già citato Johan Strauss II, così come Mozart, Schubert, Haydn… – ma soprattutto per affermare che la musica si rivolge a tutti, nessuno escluso. Non serve essere perfetti conoscitori del valzer o dell’opera per poterli apprezzare, ecco perché la Haus der Musik ha scelto modalità altamente interattive e non didascaliche per veicolare i suoi contenuti. Ben quattro piani espositivi e 3mila metri quadrati sono dedicati alla scoperta della musica a 360 gradi, seguendo prospettive storiche e contemporanee, divulgative e sperimentali: dall’archivio dell’orchestra dei Wiener Philarmoniker alle installazioni immersive (anche con realtà virtuale) che indagano il fenomeno della percezione sonora. All’ultimo piano, i visitatori hanno anche la possibilità di dirigere un’orchestra virtuale, muovendo un’apposita bacchetta. Oltre alle esperienze di visita, la Haus der Musik offre un ampio palinsesto di oltre 80 concerti all’anno. Come tutto il percorso museale, anche il programma di iniziative live dedica largo spazio ai più piccoli, proponendo concerti ad hoc (i Kinderkonzerte) per aiutarli a scoprire il mondo della musica e del suono.

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Casa di Mozart, Vienna. Photo Sebastian Burziwal
Casa di Mozart, Vienna. Photo Sebastian Burziwal

La Casa di Mozart a Vienna

Bastano 10 minuti a piedi per raggiungere l’unico appartamento ancora in piedi tra quelli abitati da Mozart a Vienna: un’occasione unica per curiosare nel luogo in cui compose una delle sue opere più celebri, Le nozze di Figaro. Quella che oggi prende il nome di Casa di Mozart (o Mozarthaus) fu inaugurata nel 2006, precisamente il 27 gennaio, in occasione del 250esimo anniversario dalla nascita dell’énfant prodige della musica classica. Con i suoi 1000 metri quadrati distribuiti su tre piani, la Casa di Mozart è oggi il luogo perfetto per conoscere non solo la musica del celebre compositore, ma anche il suo stile di vita, la sua storia, la sua famiglia, così come l’atmosfera della Vienna tardo-barocca di fine Settecento.

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Kollingwald, Saalfelden Jazz Festival. Photo Michael Geissler
Kollingwald, Saalfelden Jazz Festival. Photo Michael Geissler

Il 45esimo Saalfelden Jazz Festival

Nel salisburghese, l’estate si riempie di musica: come ogni anno, eventi, concerti e spettacoli animano la regione di Saalfelden Leogang. Chi si aspetta valzer e violini, cercando la più nota delle anime musicali austriache, potrebbe però rimanere stupito: dal 21 al 24 agosto 2025, infatti, si terrà la 45esima edizione dell’annuale Saalfelden Jazz Festival, evento che da decenni situa Saalfelden Leogang nel calendario internazionale degli appassionati del Jazz e della musica in generale. L’edizione 2025 prevede più di 60 concerti in location atipiche: oltre ai palchi in città, infatti, la musica invaderà anche i pascoli e le foreste circostanti, generando una commistione unica tra natura e cultura. 

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Leopold Museum, veduta della mostra Vienna 1900. Gustav Klimt, Tod und Leben. Photo Jonas Thiller
Leopold Museum, veduta della mostra Vienna 1900. Gustav Klimt, Tod und Leben. Photo Jonas Thiller

Il Leopold Museum e l’epoca d’oro di Vienna

Il cuore del MuseumsQuartier, uno dei distretti culturali più estesi d’Europa, è anche uno dei musei più visitati di Vienna: il Leopold Museum. Nato a partire da un nucleo di 5200 opere donato dai collezionisti Rudolf ed Elisabeth Leopold, il museo è dedicato alle belle arti e alle arti applicate, con particolare attenzione all’esperienza del Secessionismo Viennese e ai suoi protagonisti. La sua imponente collezione, che negli anni si è arricchita fino a raggiungere l’impressionante numero di 8500 pezzi, è infatti il luogo più indicato per chi cerca un’esperienza diretta con la scena artistico-culturale della Vienna di fine Ottocento / inizio Novecento, e in particolare con i capolavori di Egon Schiele e Gustav Klimt. Alla collezione permanente, il museo viennese affianca esposizioni di grande respiro, pur mantenendo saldo il suo focus di ricerca. Ha inaugurato ad aprile – e continuerà fino al 27 luglio – la mostra Biedermeier. Un’epoca in ascesa: un tuffo nella prima metà dell’Ottocento, dedicata a quel periodo felice che si distende tra il Congresso di Vienna del 1815 e i moti rivoluzionari del 1848 e che ha visto emergere, tanto in pittura quanto nelle arti ornamentali, un peculiare genere di romanticismo. Conclude il 2025 (e inizia il 2026) una mostra da brividi: Modernità nascosta. Il fascino dell’occulto intorno al 1900 inaugurerà il 4 settembre ed esplorerà i rapporti fra arte e occultismo, come risposta a un materialismo e una industrializzazione inarrestabili. Lo fa attraverso le opere di artisti capitali, come Oskar Kokoschka, Arnold Schönberg, Edvard Munch, Max Oppenheimer e ovviamente il già citato Egon Schiele.

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Pieter Bruegel il Vecchio, Lotta tra Carnevale e Quaresima, 1559 - Kunsthistorisches Museum, Vienna
Pieter Bruegel il Vecchio, Lotta tra Carnevale e Quaresima, 1559 – Kunsthistorisches Museum, Vienna

Il Kunsthistorisches Museum di Vienna

Attraversiamo la strada e tuffiamoci in Maria-Theresien Platz per entrare in uno dei musei di storia dell’arte più importanti del mondo: il Kunsthistorisches Museum conserva le incredibili collezioni asburgiche, con opere di Albrecht Dürer, Velázquez e Tiziano, oltre alla più importante raccolta al mondo di dipinti di Pieter Bruegel il Vecchio. Un’alta densità maschile, come tutta la storia dell’arte purtroppo, a cui il Kunsthistorisches Museum risponde con una mostra, in arrivo il 30 settembre, dedicata ad una grande pittrice fiamminga, troppo a lungo dimenticata: Michaelina Wautier.

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Grossglockner Hochalpenstrasse. Photo Michael Koenigshofer
Grossglockner Hochalpenstrasse. Photo Michael Koenigshofer

La Strada Alpina del Grossglockner

L’Austria è tanto natura quanto cultura. Ma è proprio laddove l’essere umano riesce a integrarsi all’interno del paesaggio che si raggiunge un equilibrio: la grande Strada Alpina del Grossglockner è proprio questo. Una via che attraversa il Parco Nazionale degli Alti Tauri, per raggiungere la cima più alta del Paese, che dà il nome alla strada: il Grossglockner (3.798 m). Percorriamo questa strada in occasione del suo novantesimo compleanno, alla scoperta dei suoi panorami e delle sue vette, ma anche delle attività disponibili lungo il suo percorso. Nonostante la via fosse già praticata da millenni, e all’inizio del XX Secolo portasse il nome della principessa Sissi (Kaiserin Elisabeth – GlocknerStrasse), la storia della moderna Strada Alpina inizia un secolo fa: era il 1924 quando l’ingegnere Franz Wallack fu incaricato di iniziare i lavori di ampliamento della strada, lavori che furono poi terminati sotto la spinta del governatore Franz Rehrl il 3 agosto 1935. Se calcolato sul valore odierno, il costo complessivo dell’operazione ammontò a circa 60 milioni di euro. Nel dopoguerra, il successo rese necessari ulteriori ampliamenti e manutenzioni, per accogliere flussi sempre maggiori, nonché per rispondere a esigenze sempre più importanti dal punto di vista dell’ecosostenibilità. Proprio quest’attenzione valse alla Strada Alpina del Grossglockner, nel 1991, il Premio della Regione Salisburgo per la protezione della natura e dell’ambiente. 

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Alberto Villa

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Artribune