Estate in Basilicata, cosa fare e cosa vedere (oltre alle spiagge)
- Postato il 24 luglio 2025
- Idee Di Viaggio
- Di SiViaggia.it
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Quando si pensa alla Basilicata d’estate la prima meta che viene in mente è Maratea. E, in effetti, tra costa ionica e costa tirrenica, questa regione ha molte località di mare da offrire che attirano la maggior parte dei turisti durante le ferie estive.
Tuttavia, la Basilicata è soprattutto montagna, entroterra, borghi e paesaggi dalla natura selvaggia e con un ricco patrimonio storico e culturale da scoprire, proprio mentre tutti sono in spiaggia. Vi porto alla scoperta di questa splendida regione italiana, ancora poco sfruttata turisticamente, ma proprio per questo non ancora colpita dall’overtourism, dove fare una vacanza con “V” maiuscola, originale e all’insegna del relax. Ecco i luoghi da non perdere.
Miglionico
A poco più di mezz’ora dal mare di Metaponto c’è Miglionico si trova nei pressi della più celebre Matera (che lascio per ultima) e che merita di essere visitato per due motivi molto importanti. Innanzitutto, è un affascinante borgo di origine medievale legato a re Ferdinando I d’Aragona che si era insediato sul trono del Regno di Napoli e che combatté proprio qui, nel Castello del Malconsiglio dell’VIII-IX secolo, che fu teatro della Congiura dei Baroni risalente al 1485. Oggi è possibile visitarlo e scoprire la storia di questo importante evento storico che ha segnato le sorti dell’Italia attraverso un percorso multimediale. Il secondo m0tivo per cui vale la pena andare in questo borgo è per visitare l’intero della Chiesa di Santa Maria Maggiore, una chiesa del ‘300 che ospita un’opera meravigliosa: il Polittico di Cima da Conegliano, un capolavoro del 1499. Composto da 18 pannelli, rappresenta una delle opere più importanti del Rinascimento italiano. E, tutto ciò, in un minuscolo e semi-sconosciuto borgo dell’entroterra lucano.

Aliano
A un’ora da Miglionico e altrettanto dal mare di Policoro, Aliano è noto per essere il borgo di Carlo Levi, non perché vi fosse nato, perché era originario di Torino, ma perché lo scrittore volle essere sepolto per mantenere la promessa di tornare in questo sperduto borgo arroccato su uno sperone argilloso dell’entroterra della Basilicata, nascosto tra i calanchi, che aveva fatto agli abitanti lasciando il paese in seguito all’esilio. Il luogo da visitare assolutamente è quindi il Parco Letterario di Carlo Levi, che celebra la vita e le opere dello scrittore di Cristo si è fermato a Eboli, la sua casa e la sua tomba nel cimitero di Aliano, immergendosi in quei luoghi che hanno ispirato uno dei più grandi autori italiani. Era candidato a essere Capitale italiana della cultura 2027, ma poi è stata eletta Pordenone. Il paesaggio lunare dei calanchi modellati dall’erosione è l’attrazione principale di questo luogo che si possono ammirare in tutta la loro grandiosità dal Fosso del Bersagliere, un punto panoramico del borgo che offre una vista spettacolare sui calanchi e su tutta la valle.
Castelmezzano
Spingendosi ancor più nell’entroterra lucano, a un’oretta da Aliano, il borgo di Castelmezzano è uno dei tesori più belli della Basilicata, incastonato nel cuore delle Dolomiti Lucane. Non è un borgo sconosciuto, anzi, è stato inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia e tra i borghi bandiera arancione del Touring Club, ma è decisamente un luogo da vedere se si va alla scoperta dell’entroterra di questa regione. Si tratta di un borgo medievale, ragion per cui non c’è un solo angolo di Castelmezzano che non meriti di essere visitato. Le case, tanto per cominciare, sono incastrate in una conca rocciosa, il che la dice lunga su quanto il colpo d’occhio che regala ai turisti possa essere sorprendente. Specie di sera, quando strade e case si illuminano e sembra di guardare un presepe. Ma hanno un ruolo determinante anche le scalinate scavate nella roccia, piuttosto ripide, che si arrampicano su per il centro storico, conducendo i turisti temerari sempre più in alto, a un passo dalle vette.

Il borgo era anche una magione templare, e sono diverse le testimonianze distribuite in tutto il paese, a partire dallo stemma che rappresenta inequivocabilmente quello dei Cavalieri Templari, due cavalieri su un unico cavallo. Inutile dire che mistero e leggende avvolgono tutto il borgo. La scorsa primavera è stata inaugurata una slittovia che trasporta i passeggeri – da soli o in coppia – a un’altitudine di 1051 metri da cui godere di viste incredibili sulle Dolomiti Lucane. Durante la salita, si attraversa anche un piccolo ponte, ma è la discesa il cuore pulsante e adrenalinico dell’esperienza in quanto si scivola lungo un percorso di 750 metri con rettilinei, curve paraboliche e un tratto circolare.
Pietrapertosa
A una decina di chilometri da Castelmezzano, ma molti meno in linea d’aria, c’è un altro delizioso borgo arroccato a nido d’aquila sulle Dolomiti Lucane da visitare, quello di Pietrapertosa. I due borghi si guardano, ma sono anche collegati da una zip-line realizzata qualche anno fa chiamata Volo d’angelo che, in poco più di un minuto, consente di scivolare per oltre un chilometro e mezzo a una velocitò di 120 km orari da un borgo all’altro, stando agganciati a un cavo d’acciaio sospeso a 450 metri d’altezza. Inutile dire che questa è l’attrazione più frequentata di Pietrapertosa.

Mentre tutti fanno la fila per la zip-line, andate a visitare l’abitato che è anch’esso uno dei Borghi più belli d’Italia e ha una roccaforte saracena, posta proprio sulla cima. Questo Castello Normanno-Svevo risale all’epoca romana e fu ampliato dai Normanni nel IX secolo. Oggi, purtroppo è ridotto in stato di rudere, ma all’interno c’è il “Trono della regina Costanza”, un incavo scavato nella roccia e offre una vista spettacolare sulla Valle del Basento. Inoltre, perdetevi tra i vicoli del quartiere Arabata, il più antico di Pietrapertosa, con case in pietra disposte lungo stretti vicoli e scalette. Questo labirinto urbano risale all’VIII secolo e offre uno spaccato autentico della vita medievale del borgo.
Pietragalla
Spingendosi ancor più nell’interno, si arriva al borgo di Pietragalla, una vera e propria scoperta. Famoso per l’architettura rurale unica, quella dei “palmenti“, strutture ipogee scavate nel tufo, utilizzate storicamente per la pigiatura e la fermentazione dell’uva, creano un paesaggio unico e davvero suggestivo. Oggi, alcuni dei palmenti sono stati restaurati e sono visitabili e offrono un tuffo nella tradizione vinicola locale. Passeggiando per le stradine del centro storico, s’incontrano numerose cantine scavate nel tufo, chiamate “rutt” nel dialetto locale. Imponente è l’edificio più importante della cittadina, il Palazzo Ducale Acquaviva d’Aragona, risalente al XVII secolo, che si può visitare per ammirare la sua architettura e scoprire la storia della famiglia Acquaviva d’Aragona.

Marsicovetere
A un’ora d’auto da Catelmezzano ci si immerge nel parco nazionale dell’Appenino Lucano Val d’Agri, un territorio selvaggio che pian piano si sta attrezzando per diventare la nuova meta escursionistica d’Italia. Qui si trova il delizioso borgo medievale di Marsicovetere che forse qualcuno riconoscerà per averlo visto in una delle fiction televisive di maggior successo, Imma Tataranni – Sostituto Procuratore, sia nella terza sia nella quarta stagione. Una passeggiata per il borgo merita il viaggio, tra botteghe artigiane e cantine. Se entrate in confidenza con gli abitanti, chiedete di mostrarvi l’accesso alla grotta del brigante, una cavità a cui si accede solo da un’abitazione privata e che veniva usata dai briganti per nascondersi. Seguendo il labirinto di stradine, scale e ripide salite del centro storico, si raggiunge la vetta del paese dove si può vedere ciò che resta del castello medievale, di cui resta una torre circolare.

Castelsaraceno
A una quarantina di minuti da Aliano e dall’altra parte del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese, a cavallo con il Parco Nazionale del Pollino, si trova il borgo di Castelsaraceno che vale la pena visitare se non altro per la sua posizione panoramica. Proprio qui è stato realizzato il ponte tibetano più lungo del mondo: con i suoi 586 metri di lunghezza e 80 di altezza, questo ponte sospeso collega simbolicamente i due parchi nazionali. Per chi ama fare escursioni nella matura è il punto di parenza ideale, ma se cercate storia e cultura, questo borgo ospita una chiesa del ‘600 al cui interno si trova un trittico del pittore D’Amato, della scuola di Raffaello e il Museo della Pastorizia che offre un’esperienza immersiva nella storia delle tradizioni pastorali lucane.

Craco
A metà strada tra la costa e il borgo di Aliano, si trova uno dei luoghi più famosi della Basilicata che non posso non nominare perché è talmente particolare che, durante una vacanza nella regione, non si può non visitare: Craco. Il borgo abbandonato, il borgo fantasma… lo chiamano in tanti modi diversi. Per capire la sua storia bisogna visitare il Museo Emozionale di Craco ospitato nell’ex monastero di San Pietro. Dopodiché ci si immerge nel Parco Museale Scenografico di Craco, inaugurato nel 2023, un percorso guidato attraverso il borgo, che permette di esplorare le rovine di case, torri e palazzi in totale sicurezza.
Ci sono i resti della Chiesa Madre di San Nicola Vescovo del XIV secolo, quelli della Torre Normanna del XII secolo – uno dei pochi edifici visitabili all’interno del borgo – e quelli di Palazzo Carbone, un antico palazzo della fine del Quattrocento, con un ingresso monumentale. È stato il set del film La Passione di Cristo di Mel Gibson nel 2004 e ora l’attore-regista si agir ancora per il borgo per le riprese del sequel La Passione di Cristo: Resurrezione che uscirà nel 2026.

Matera
Se si parla di entroterra lucano non si può non pensare a Matera (anch’esso set del film di Mel Gibson). Certo, non è una cittadina dove non si trovano turisti, specie d’estate. Se vi posso dare un consiglio, però, per evitare la folla e godervi Matera al meglio visitatela la mattina presto, quando i pullman dei turisti non sono ancora arrivati, perdetevi tra i vicoli bianchi – e scivolosi – e buttate l’occhio tra i Sassi, gli antichi rioni scavati direttamente nella roccia calcarea dove la gente viveva fino agli Anni ’50, con le abitazioni scavate nella roccia le chiese rupestri.
Magari dirigetevi direttamente verso la Cattedrale di Matera che si trova sulla Civita, la parte più alta della città, dove solitamente terminano i tour guidati: dalla piazza della cattedrale romanica del XIII secolo c’è una vista panoramica spettacolare su tutta la città. Se non volete perdere tempo, è l’occasione giusta per farsi accompagnare da una guida locale che conosce sicuramente tutti i trucchi per evitare il caos e per farvi scoprire angolini inediti e ancora poco turistici della Città dei Sassi, patrimonio Unesco.
