Etichetta energetica smartphone: come si legge

  • Postato il 12 maggio 2025
  • Di Focus.it
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Dal 20 giugno 2025 anche smartphone e tablet dovranno esibire l'etichetta energetica. È la prima volta che i dispositivi mobili, presenti con una media di 1,5 esemplari per ogni cittadino dell'Unione Europea, saranno sottoposti alle stesse regole già applicate a elettrodomestici e televisori. La novità arriva grazie a due nuove normative comunitarie su ecodesign e energy labelling, create con l'obiettivo di prolungare la vita utile dei dispositivi, ridurne l'impatto ambientale e orientare gli utenti verso scelte più ecologiche e sostenibili. I modelli interessati sono smartphone, telefoni cordless, telefoni cellulari di vecchia generazione (i cosiddetti "feature phones") e i cosiddetti "slate tablet", ovvero tablet con schermo di grandezza compresa tra i 7 e i 17,4 pollici privi di tastiera fisica. Sono esclusi dalla normativa, invece, tablet con display flessibile, dispositivi ad alta sicurezza e i classici tablet con tastiera e sistema operativo da computer (tipo Windows).. I dispositivi dureranno di più. Le regole sull'ecodesign impongono che i nuovi modelli siano resistenti a cadute e graffi, abbiano batterie che durino almeno 800 cicli di ricarica mantenendo l'80% della capacità iniziale, e garantiscano aggiornamenti del sistema operativo per almeno cinque anni. In più, i produttori dovranno rendere disponibili i pezzi di ricambio entro 5-10 giorni lavorativi, anche per ulteriori sette anni dopo la fine della vendita del modello. I riparatori professionisti avranno accesso libero a software e firmware necessari per la sostituzione delle componenti. Tutto questo si traduce in dispositivi più longevi: per esempio, la vita media di uno smartphone potrebbe salire da 3 a oltre 4 anni, andando a incidere in maniera positiva direttamente sull'ambiente: d'altra parte, meno sostituzioni significa anche meno rifiuti elettronici e una riduzione dei consumi legati alla produzione. Nel 2030, secondo le stime della Comunità Europea, pur con una diminuzione delle vendite annuali da 174 a 147 milioni di unità rispetto al 2010, il numero totale di dispositivi in uso passerà dai 536 a 653 milioni.. Cosa trovi sull'etichetta. L'etichetta energetica sarà simile a quella che abbiamo imparato a conoscere a ogni acquisto di lavatrice o frigorifero, ma conterrà più informazioni: non solo la classe di efficienza da A a G, ma anche la durata della batteria, la resistenza agli urti ripetuti, la protezione da polvere e acqua e, per la prima volta, apparirà un punteggio relativo alla facilità di riparazione. Tutte queste informazioni saranno accessibili anche via QR code, grazie al database europeo EPREL. La maggiore trasparenza punta a stimolare comportamenti d'acquisto più consapevoli negli utenti ma non si tratta solo di una questione energetica, ma anche di premiare i dispositivi progettati per durare di più e per consumare meno. Ciò nonostante, a beneficiarne saranno anche le emissioni di gas serra, che scenderanno da 2,1 a 0,5 milioni di tonnellate di CO2 in vent'anni.. Tagli ai consumi. Secondo le stime europee, queste misure porteranno nel 2030 a un risparmio di 1,2 TWh di elettricità (da 6,1 a 4,9), pari allo 0,09% del consumo totale dell'UE. Per le famiglie si tradurrà in una spesa energetica più bassa e in meno acquisti di nuovi dispositivi, con un risparmio complessivo di circa 20 miliardi di euro, pari a 98 euro per nucleo. Nei telefoni cordless, per esempio, il consumo in standby è già sceso del 63% rispetto al 1990, mentre negli smartphone e nei tablet, l'energia richiesta per la ricarica quotidiana potrebbe calare del 25% entro il 2030, una rivoluzione silenziosa che trasformerà il modo in cui ci rapportiamo con i dispositivi elettronici di uso quotidiano..
Autore
Focus.it

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