Euforia Pd, silenzio dei 5 Stelle: le reazioni della sinistra alla vittoria di Mamdani
- Postato il 5 novembre 2025
- Di Il Foglio
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Euforia Pd, silenzio dei 5 Stelle: le reazioni della sinistra alla vittoria di Mamdani
"Un bel risveglio negli Stati Uniti. La politica della speranza vince sulla politica della paura che individua solo nemici e capri espiatori", sono queste le parole di Elly Schlein poco dopo l'ufficialità della vittoria di Zohran Mamdani come nuovo sindaco di New York. E con la segretaria del Partito democratico esulta buona parte della sinistra italiana. Non tutta. Perché ci sono alcuni distinguo. Il Movimento 5 Stelle sceglie, per il momento, la strada del silenzio, come anche Carlo Calenda. Il leader di Azione però, durante la campagna elettorale aveva detto che Mamdani è riuscito a “tenere insieme con successo una parte di intrattenimento con l’azione sul campo dei volontari casa per casa". La maggior parte dei dem segue la linea della leader: Nicola Zingaretti, capodelegazione al Parlamento europeo, ha affidato ai social il suo messaggio parlando della vittoria di un politico che "ha scelto di ricostruire fiducia e di ridare voce ai più fragili", Chiara Braga, capogruppo alla Camera, ha ribadito che "non c'è niente di più progressista di tenere insieme speranze e ricette concrete". Ai festeggiamenti per il nuovo sindaco di New York si aggiunge anche Alleanza Verdi-Sinistra con Nicola Fratoianni che su Facebook ha scritto che il programma di Mamdani è "il nostro programma": "Ha proposto di mettere davanti gli interessi e i diritti della maggioranza delle persone. E la vittoria di Zohran significa che si può fare, negli Usa come in Italia".
In Italia Viva invece si respira un clima di prudenza, come dimostrano le parole di Ivan Scalfarotto: “L’affermazione di Mamdani è un segno di estrema polarizzazione politica, presente anche in altri paesi. Difficile, in questo schema, fare politica in senso alto". La stessa aria si respira anche nell'area riformista del Partito democratico: la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, infatti, aveva già detto che Mamdani fosse “una scommessa rischiosa” perché “incarna un tentativo genuino di rinnovamento a sinistra, ma anche tutti i rischi di una sinistra che si definisce soltanto per contrapposizione". Il senatore Filippo Sensi ha detto che durante la campagna elettorale il candidato democratico "ha saputo creare un’attesa e una mobilitazione che è andata ben oltre i confini di New York. E, tuttavia, parliamo pur sempre di un orto protetto del radicalismo. La campagna di Mamdani è stata un caso di scuola, obamiana come poche, dall’underdog al successo su scala globale". Ed è proprio questa la parola chiave per comprendere la reazione entusiasta di Schlein: la segretaria del Pd ha iniziato la sua carriera politica facendo la volontaria per la campagna elettorale di Barack Obama sia nel 2008 sia nel 2012, che si sono concluse entrambe con l'elezione a presidente del candidato democratico. E il nuovo sindaco di New York, visto come anti Trump dai dem, viene accostato proprio all'ex presidente americano anche per la novità che rappresenta: Obama è stato il primo presidente afroamericano della storia degli Stati Uniti, mentre Mamdani è il primo sindaco musulmano di New York.
D'altronde non è solo Schlein a vedere delle assonanze tra Mamdani e Obama: è stato lo stesso ex presidente a chiamarlo nei giorni prima del voto promettendogli il suo appoggio, elogiando la sua campagna e offrendosi come “punto di riferimento” per il futuro. Secondo il New York Times, avrebbe parlato con Mamdani delle sfide legate alla formazione di una nuova amministrazione e alla costruzione di una struttura capace di realizzare il programma del candidato. Ma Obama non è il solo ad aver tifato, anche se non ufficialmente, per il neo sindaco: con lui ci sono stati anche i democratici più progressisti come Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez, punti di riferimento della politica di Schlein. Da qui il suo entusiasmo, motivato anche dalle vittorie delle candidate democratiche Mikie Sherrill in New Jersey e Alice Spanberger in Virginia e del referendum del governatore democratico Newsom in California: "La sinistra torna a vincere con parole e programmi chiari su stipendi dignitosi, sanità davvero universale, sul diritto alla casa, sui trasporti e i nidi gratis per chi non ce la fa. Da tutta la comunità del Partito Democratico congratulazioni al nuovo sindaco di New York!".
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