Eurofighter per Ankara, il Regno Unito riavvicina la Turchia all’Unione europea
- Postato il 28 ottobre 2025
- Di Panorama
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Accordo importante quello tra Turchia e Gran Bretagna: ieri è stato firmato l’accordo per l’acquisizione di venti esemplari dei velivoli da combattimento Eurofighter Typhoon destinati all’aviazione turca per un valore del contratto di otto miliardi di sterline (circa 9,5 di euro). Si tratta di una vendita importante per il consorzio Eurofighter (Gran Bretagna, Germania, Spagna e Italia), che è stata per molto tempo bloccata dal parlamento tedesco. Ma ora che il via libera ha consentito di concludere la vendita, anche i rapporti tra Ankara e Berlino sono più distesi, tanto che è stata annunciata per il 30 ottobre la visita in Turchia del cancelliere tedesco Friedrich Merz. L’annuncio della firma del contratto per gli aeroplani è stato dato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante l’incontro con il primo ministro britannico Keir Starmer avvenuto ad Ankara nelle stesse ore. “Al termine dell’incontro abbiamo firmato il contratto” ha dichiarato Erdogan, “oggi è una giornata storica nelle relazioni strategiche tra i nostri due Paesi alleati. Ringrazio il premier Starmer e invito gli alleati ad avere lo stesso approccio costruttivo della Gran Bretagna”. Da parte sua, il premier britannico ha commentato: “Questa è una vittoria per i lavoratori britannici, per la nostra industria della difesa e per la sicurezza della Nato”. L’ordine per i nuovi aeroplani da guerra avrebbe dovuto essere di 40 esemplari, ma il loro numero è stato poi dimezzato mantenendo tuttavia l’opzione per estendere la commessa nel prossimo futuro. Dal punto di vista tecnico si tratterà di venti Eurofighter della versione più recente, quella utilizzata dalla Royal Air Force, in modo da ridurre i tempi di consegna, mentre i possibili altri venti velivoli in opzione saranno eventualmente realizzati integrando le richieste turche. La Turchia vuole gli Eurofighter da molto tempo e per questo sta trattando l’acquisizione di dodici esemplari di seconda mano dal Qatar e altrettanti dall’Oman, volendo creare tre squadroni dell’Aeronautica equipaggiati con tali velivoli. Il comunicato stampa del Consorzio Eurofighter ha reso nota l’intesa anglo-turca con queste parole: “Eurofighter Jagdflugzeug GmbH è orgogliosa di dare il benvenuto alla Repubblica di Turchia come nuovo membro del programma Eurofighter. Di fatto, la Turchia diventa oggi la decina nazione operatrice del velivolo da combattimento multiruolo più avanzato d’Europa”. Jorge Tamarit-Degenhardt, Amministratore Delegato di Eurofighter, ha dichiarato: “Siamo lieti di dare il benvenuto alla Repubblica di Turchia nel programma Eurofighter e non vediamo l’ora di supportare l’Aeronautica Militare turca nella consegna del nostro sistema d’arma di livello mondiale. Come membro orgoglioso della famiglia Eurofighter, la Turchia si unirà alle nostre quattro nazioni principali e alle cinque nazioni partner nella collaborazione per proteggere i nostri cieli e rafforzare la sicurezza in tutta Europa, con un ruolo fondamentale nella copertura del fianco del Mar Nero”.
La commessa che giova anche all’Italia
Durante la trasferta turca il premier Starmer, accompagnato dal Ministro della Difesa turco Yasar Güler, dal Segretario alla Difesa britannico John Healy, dal Capo di Stato Maggiore della Raf Sir Harv Smyth e dal Comandante Generale dell’Aeronautica Militare Turca Ziya Cemal Kadioglu ha anche visitato sia i due Typhoon della Raf trasferiti in Turchia nell’ambito dell’accordo tra i due paesi, sia gli stabilimenti della Turkish Aerospace Industries (Tusas) soffermandosi sulle caratteristiche del velivolo da combattimento stealth di sesta generazione Kaan. Il comunicato del Consorzio Eurofighter riporta anche la notizia che la nuova commessa segue una serie di recenti ordini da parte di tre delle quattro nazioni principali che hanno realizzato il velivolo: la Germania che acquisirà altri 20 jet, la Spagna 25 e Italia che ha in opzione fino a 24 esemplari. Dal punto di vista della ricaduta industriale, in Italia vengono costruite diverse parti dell’Eurofighter: la parte posteriore della fusoliera, la semiala sinistra e parte della strumentazione di bordo oltre a sistemi come il radar, il dispositivo di puntamento a infrarossi (Pirate) e i sistemi di comunicazione e navigazione. Queste sono realizzate da Leonardo, Avio Aero per i motori, Mbda Italia per i sistemi d’arma e ELT Group per l’elettronica di protezione).
La Strategia geopolitica tra Medioriente e Africa
Con questa acquisizione l’Aeronautica militare turca rafforza le capacità per gestire minacce sia nazionali, sia regionali; l’avionica avanzata e la flessibilità multiruolo del Typhoon possono offrire vantaggi significativi nella guerra aerea e consente alla Difesa aerea di Ankara di affrontare un’importante fase di transizione per l’invecchiamento dei circa 250 jet F-16 di costruzione americana e l’impossibilità di acquisire gli F-35 per veto di Trump. Infatti, sebbene gli F-16 siano ancora efficaci nei teatri regionali, inclusi i Balcani, il Caucaso, il Mediterraneo orientale e il Nord Africa, le minacce future potrebbero richiedere capacità più avanzate. E con i Typhoon Erdogan importa tecnologia (radar ed equipaggiamenti), ricambi, armamento e addestramento dei piloti. Ma soprattutto gli Eurofighter consentiranno alla Turchia di operare con efficacia nell’attesa che venga pronto il suo caccia nazionale di quinta/sesta generazione, appunto il Kaan, che dovrebbe essere pronto al combattimento dopo il 2028. L’Eurofighter ha due motori e un’agilità superiore nei decolli e negli atterraggi corti rispetto allo F-16. Esso può operare su piste di lunghezza inferiore, tuttavia ha un costo più elevato: circa 90 milioni di dollari per unità contro i 18 milioni di dollari dell’F-16, e i costi operativi quasi tripli. Ma certamente le radici multinazionali della produzione dell’Eurofighter approfondiscono i legami industriali con i principali stati dell’Unione europea, aprendo potenzialmente opportunità di esportazione reciproca nel settore della difesa. Dal punto di vista operativo l’Eurofighter ha sistemi radar e i missili Meteor a lungo raggio per l’intercettazione contro minacce che vanno ben oltre il suo spazio aereo nazionale. Del resto, le crescenti responsabilità di difesa della Turchia si estendono dalla Siria all’Africa. Infine c’è un aspetto geopolitico importante: l’accordo formato con il Consorzio Eurofighter contribuisce a ricucire le relazioni tra Turchia e Unione europea, in particolare con nazioni come Regno Unito, Italia e Spagna; infine da ossigeno alle attività industriali di aziende importanti come Bae System, che avrebbero potuto subire interruzioni della produzione a causa della mancanza di ordini.