Europei femminili: Linari, festa infinita: laurea in hotel, i diritti civili e ora la semifinale, chi è la leader azzurra
- Postato il 17 luglio 2025
- Di Virgilio.it
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Da una parte c’è un’Italia che soffre, che vede la qualificazione al prossimo Mondiale come una chimera e che non ne gioca uno da 15 anni. Dall’altra c’è un Italia che gioca bene, fa divertire e vince anche. L’Italia femminile torna in semifinale dell’Europeo a distanza di 28 anni dall’ultima volta. La squadra di Soncin ha dominato per larghi tratti contro la Norvegia delle varie Hegerberg e Hansen, star mondiali del calcio femminile. La protagonista è sempre lei, Cristiana Girelli, che con una doppietta manda le sue dove in pochissimi potevano immaginare di arrivare. Ma Elena Linari si è messa in mostra con l’ennesima prestazione clamorosa.
- Linari: i primi calci, l'affermazione a Brescia e il ritorno a Firenze
- Il magico 2019: le ragazze Mondiali e il coming out
- Linari, dalla laurea in segreto fino alla semifinale dell'Europeo
Linari: i primi calci, l’affermazione a Brescia e il ritorno a Firenze
Barbara Bonansea, dopo la vittoria contro la Norvegia, ha raccontato di come il ct Soncin abbia chiesto alle ragazze di chiudere gli occhi e immaginare la prima volta che hanno giocato a calcio. Immaginiamo che Elena Linari abbia rivisto la sua Fiesole e i primi calci all’Atletica Castello. Passa all’ACF Firenze nel 2007 e nella stagione successiva esordisce in prima squadra a soli 16 anni. Porta il Firenze nella massima serie e nel 2013 arriva la chiamata del Brescia, il club che ha scritto la storia del calcio femminile italiano, e quella della Nazionale maggiore. Dalle lombarde sono passate la maggior parte delle calciatrici che hanno conquistato la semifinale dell’Europeo, due su tutte Girelli e Bonansea.
Linari a Brescia sta a contatto con delle vere e proprie veterane di questo sport, impara tutto e nel frattempo vince anche: in tre anni, due campionati, una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane e due partecipazioni consecutive alla Women’s Champions League. Palcoscenico che ritornerà a calcare nel 2017, dopo un solo anno di “pausa”. L’anno prima infatti torna a casa, stavolta però casa si chiama Fiorentina Women. I club professionistici iniziano a investire nel femminile, e i viola sono tra i primi. Linari non ci pensa due volte e sale sul primo treno per Santa Maria Novella. Alla prima stagione, vince il campionato, il terzo consecutivo per lei, e la Coppa Italia, che alzerà anche l’anno successivo.
Il magico 2019: le ragazze Mondiali e il coming out
A partire dal 2018, tutta Italia impara a conoscerla, quando il calcio femminile faceva ancora fatica a emergere nella cultura “pop” sportiva. In quell’anno infatti accetta il trasferimento all’Atletico Madrid. Se oggi Arianna Caruso gioca al Bayern e Sofia Cantore negli Stati Uniti, all’epoca vedere una calciatrice italiana in squadre di vertice era quasi un miraggio. Le Colchoneros erano la squadra più forte in Spagna e tra le più forti in Europa. Linari nella capitale spagnola ci passa due anni vincendo un campionato alla prima stagione da assoluta protagonista.
Il 2019 è un anno fondamentale per Elena Linari, sia dal punto di vista personale che sportivo. Durante la sua esperienza in Spagna, decide di fare coming out in un’intervista alla trasmissione Dribbling. Da lì inizia tutto n percorso di sensibilizzazione pubblica verso il tema diventando una delle ambasciatrici più importanti dei diritti LGBTQ+ emancipando la loro visibilità nel mondo dello sport. L’impegno sociale l’ha portata anche a indossare la fascia arcobaleno all’Europeo. Nello stesso anno del coming out, Linari è tra le protagoniste del Mondiale, dove il calcio femminile entra a gamba tesa nell’estate degli italiani. La finestra era perfetta, nessun’altro torneo in concomitanza, e le Azzurre non sprecano l’occasione spingendosi fino ai quarti del torneo e facendo appassionare migliaia di seguaci. Da lì nasce il movimento femminile come lo conosciamo oggi.
Linari, dalla laurea in segreto fino alla semifinale dell’Europeo
Nel 2020, Linari lascia l’Atletico e riprova l’esperienza all’estero con la maglia del Bourdeaux, ma si rivela un passaggio a vuoto. Per ritrovare la serenità e la leadership che l’ha sempre contraddistinta, torna in Italia, stavolta alla Roma. Ci mette due anni di lavoro e sudore per interrompere il dominio della Juventus che sembrava incontrastabile. Riesce persino a vincere due campionati consecutivi, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane, quando nessuno era riuscito a battere le bianconere. Oggi a Roma gioca da assoluta protagonista, come lo fa in Nazionale.
È partita per l’Europeo dopo la chiusura della stagione come quarta nella speciale classifica delle presenze in Nazionale all time, alle spalle delle leggende Panico, Morace e Girelli. Linari però parte nascondendo un segreto. Il 14 luglio aveva già programmata la discussione della sua tesi per la laurea in Scienze Motorie. Qualora fosse andata male all’Europeo, Linari si sarebbe “consolata” con la laurea e la discussione in presenza. Fortuna vuole che le Azzurre hanno passato i gironi e la calciatrice abbia dovuto discutere la sua tesi – “Calcio, capacità cognitive e il duello 1vs1” – dal ritiro della Nazionale a Weggis, in Svizzera. Senza però dire niente a nessuno; solo una volta proclamata dottoressa, è esplosa la gioia con le sue compagne che l’hanno festeggiata nel migliore dei modi. Una prestazione impeccabile contro la Norvegia e la possibilità di fare anche meglio di quel magico 2019.