Ex Ilva, corteo in fabbrica e blocco a Cornigliano: traffico già in tilt, si attende un segnale dal governo

  • Postato il 20 novembre 2025
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Ilva Fiom 20 novembre

Genova. Dopo una notte in tenda gli operai dell’ex Ilva proseguono con la protesta contro le ipotesi di ridimensionamento dell’attività produttiva a Cornigliano. Stamani alle 7 una nuova assemblea nella fabbrica occupata, poi si prevede un corteo interno allo stabilimento per proseguire con i blocchi stradali almeno fino a quando non arriverà la notizia di una convocazione da parte del ministero dell’Industria e del Made in Italy.

Con la protesta prosegue il blocco stradale tra piazza Savio e via Albareto, uno snodo cruciale per la viabilità cittadina. I falò di bancali e le tende piazzate sulla carreggiata, ieri, hanno determinato un tilt totale per il traffico genovese visto che, di fatto, l’unico modo per muoversi tra il ponente e il centro è l’autostrada. Alcuni cantieri – quelli per i quattro assi – e alcuni incidenti hanno rappresentato la “tempesta perfetta” per un ingorgo di grandi proporzioni.

L’orizzonte temporale per la protesta (e per i disagi di viabilità) è il pomeriggio di oggi quando dovrebbe esserci un incontro in prefettura, presenti anche il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e la sindaca di Genova Silvia Salis, durante il quale – questo l’auspicio – dovrebbe arrivare la convocazione di un incontro dedicato all’ex Ilva di Genova.

ilva fiom

“Ieri Bucci e Salis sono venuti qui, Bucci due volte, non ci hanno dato soluzioni certo ma è un segnale importante, entrambi si sono fatti carico di parlare con governo e probabilmente oggi la prefettura ci chiamerà, vogliamo chiamare in causa il governo in un tavolo che parli di Genova, vogliamo sapere cosa pensa il governo, se non avremo questo incontro andiamo avanti, non per rompere le balle, ma per avere una risposta chiara per noi e per le mille famiglie di chi lavora qua” ha detto Armando Palombo, rsu ex Ilva per la Fiom, il sindacato che anima la battaglia di queste ore.

Stamani già code in autostrada e ingorghi in città

Al momento, sul fronte delle chiusure stradali nella zona di Cornigliano, restano interdette al transito piazza Savio, la rotonda di Albareto su strada Guido Rossa e via Cornigliano in entrambe le direzioni.

Alle ore 8 circa, sulla A10 Genova-Savona, nel tratto compreso tra Genova Pra’ e l’allacciamento A10/A7 verso Genova, si registravano già 8 chilometri di coda a causa della manifestazione. Per lo stesso motivo, si registrano code in uscita alla stazione di Genova Aeroporto per chi proviene da Savona.  In A7 code in uscita a Genova Sampierdarena e 4 chilometri di coda nel tratto compreso tra l’allacciamento A7/A12 e Genova Sampierdarena in direzione Genova. Inoltre, registrano 2 chilometri di coda in A12 Genova-Sestri Levante nel tratto compreso tra Genova est e l’allacciamento A12/A7 in direzione Genova.
Autostrade per l’Italia, per le lunghe percorrenze gli utenti in viaggio verso Milano o Livorno, consiglia di percorrere la A26 Genova-Gravellona Toce.

Salis e Bucci in visita al presidio: “Difendere il lavoro e lo sviluppo”

Ieri sera la sindaca di Genova Silvia Salis e il presidente della Regione Liguria Marco Bucci si sono recati al presidio dei metalmeccanici (Bucci c’era già stato anche al pomeriggio).

Non sono qua a portarvi solo la mia solidarietà, ma il mio impegno – ha esordito Salis di fronte ai lavoratori – ho già scritto al prefetto e ho chiesto al ministro un tavolo coi sindacati. Voi sapete quanto, fin dal primo momento, io mi si dichiarata per il sì al forno elettrico. E sapete perché? Perché era chiaro che non c’era un vero piano, non c’era un piano industriale reale, non c’era un reale investimento. Sapete come sarebbe finita? Che il mio no sarebbe diventato l’alibi per dire non investano a Genova perché il sindaco ha fatto scappare gli investimenti e voi stasera lo sciopero lo fareste contro di me. Ma noi non ci siamo prestati a questo gioco perché era evidente dove stavamo andando a parare”.

“Il ministro è venuto qua e mi ha chiesto una posizione netta – ha rivendicato Salis – sapendo benissimo quanto, all’interno di una maggioranza di centrosinistra, quella posizione mi sarebbe costata, perché sullo striscione a dare l’acciaio in bocca ai bambini ci sono finita io, però l’ho fatto perché qua bisogna difendere lo sviluppo economico di questa città, bisogna difendere i vostri posti di lavoro che sono qualificati e vi danno un reddito che vi permette di avere delle famiglie e di vivere a Genova. E noi questo faremo, chiederemo al ministro di dirci che intenzioni hanno per la nostra città. Io sono al vostro fianco. La vostra lotta non è giusta, è sacrosanta“.

A spiegare i prossimi passaggi è stato il presidente della Regione Bucci, che aveva già incontrato i lavoratori all’ora di pranzo: “Ho parlato col ministro, con il commissario Quaranta e con il prefetto. Oltre alla richiesta dell’incontro da fare la prossima settimana con il ministro o magari col sottosegretario alla presidenza, nel pomeriggio o al massimo venerdì mattina faremo un incontro in prefettura con parte sindacale per fare un documento preciso di tutte le autorità locali assieme ai sindacati da mandare immediatamente a Roma e chiedere la data ufficiale dell’incontro. Se le cose vanno bene, per il momento in cui avremo l’incontro col prefetto ci sarà data anche la data dell’incontro a Roma. Questo non lo garantisco perché non dipende da me, però io vi garantisco che ci proviamo, ci stiamo lavorando”.

Il governatore ha ribadito che l’obiettivo è mantenere i posti di lavoro a prescindere dall’unità del complesso siderurgico ex Ilva: “Se i coil vengono da Taranto o vengono da un’altra parte non c’è problema, l’essenziale è che arrivino qui e possano essere lavorati per creare ricaduta economica occupazionale sul territorio. Il nostro obiettivo è questo, mi sembra che l’abbiamo dimostrato e continueremo a lavorare in questi termini”.

La molla della protesta: “A Genova perderemo mille posti di lavoro”

La mobilitazione era scattata mercoledì mattina dopo la rottura delle trattative tra Governo e sindacati in seguito alla conferma del piano per spegnere le cokerie e azzerare le lavorazioni negli stabilimenti del Nord, pur senza un aumento della cassa integrazione. “Questa è una giornata diversa dalle altre: stanno chiudendo l’ex Ilva, a rischio ci sono più di mille posti di lavoro in questa città“, il monito dei delegati sindacali. A Genova i lavoratori in sciopero, dopo l’assemblea, hanno deciso di portare in corteo ruspe e mezzi della fabbrica. Poi, dopo aver percorso la strada Guido Rossa, si sono fermati all’incrocio di piazza Savio, un punto nevralgico per il trafficoQui la cronaca della giornata e le reazioni politiche.

Autore
Genova24

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