Ex Ilva, Salis al ministro: “Venite a Genova a spiegare il forno elettrico”. Bucci: “Siamo tutti d’accordo”
- Postato il 22 luglio 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Quello che ho chiesto al ministero, e il ministro è stato disponibile, è avere una loro azione sul nostro territorio. Ho chiesto tecnici del ministero a Genova per spiegare quali saranno le ricadute occupazionali e quale sarà, se ci sarà, l’impatto ambientale di questo forno elettrico, perché credo che la cosa più importante sia fare un percorso partecipato con la cittadinanza, anche per far capire come questa nuova tecnologia impatta sul territorio”. È quanto ha riferito la sindaca Silvia Salis al termine dell’incontro su ex Ilva che si è tenuto stamattina in videoconferenza col ministro delle Imprese Adolfo Urso e il presidente della Regione Liguria Marco Bucci in vista dell’accordo di programma tra le amministrazioni nazionali e locali della Puglia che verrà firmato il prossimo 31 luglio.
Intanto domani si prepara l’assemblea pubblica indetta dalle Donne di Cornigliano (la sindaca Salis era stata invitata ma non sarà presente) mentre, dopo le diverse voci contrarie arrivate dalla delegazione, nasce un nuovo comitato pro forno elettrico.
Bucci: “Siamo tutti d’accordo”. Il ministero promette: “Confronto continuativo”
“C’è accordo tra tutti e tre sul fatto che andremo avanti con l’opzione del forno elettrico a Genova e con tante altre cose che bisogna fare per la popolazione”, si è limitato a commentare stamattina il governatore Bucci. “In realtà non ci sono novità, finché non ci sarà chiarezza su quello che succederà a Taranto col consiglio comunale di fine luglio”, ha spiegato poi Salis, anticipando che il 4 agosto il piano verrà presentato alla Camera. “Poi, ovviamente, manca il player industriale. Tutti devono investire per mettere a terra questo piano”.
Il ministro Urso ha confermato quanto era emerso negli ultimi appuntamenti istituzionali: per la riconversione dell’ex Ilva sono previsti quattro forni elettrici, di cui uno a Genova per produrre 2 milioni di tonnellate di acciaio all’anno (qui un esperto spiega come funzionerebbe), la realizzazione di impianti Dri (probabilmente saranno tutti al Sud) “al fine di ridurre le emissioni e rafforzare la competitività del gruppo siderurgico, nel pieno rispetto dei più avanzati standard sanitari e ambientali“.
“Urso, Bucci e Salis, al termine del colloquio – si legge nella nota diffusa dal ministero – hanno condiviso l’avvio di un percorso di confronto continuativo che seguirà in parallelo il piano di decarbonizzazione del polo siderurgico di Taranto e il percorso parlamentare del decreto-legge ex Ilva, con l’obiettivo di condividere con gli enti locali anche le misure volte a garantirne la sostenibilità sociale e occupazionale. Urso si è inoltre impegnato, su sollecitazione del sindaco Salis e del presidente Bucci, affinché il Mimit illustri alla comunità locale, in un confronto sul territorio, la valenza del progetto che farà dell’Italia il Paese più avanzato in Europa nella siderurgia green“.
Ex Ilva di Genova, l’accordo di programma del 2005 andrà riscritto
In ballo c’è anche l’accordo di programma che dal 2005 vincola le aree di Cornigliano alla siderurgia, ma con la chiusura dell’area a caldo che adesso il Governo vuole riportare nel Ponente genovese. “Probabilmente faremo un accordo specifico per Genova“, anticipa Bucci. “Diciamo che questo accordo di programma c’è, ma non è mai stato rispettato – sottolinea ancora la sindaca -. Lo sappiamo tutti che i posti promessi sono molti di più di quelli che in questo momento sono su quelle aree, per cui ci sarà sicuramente da rivedere l’utilizzo dell’area in generale, quali saranno i nuovi spazi, quali saranno i tipi di investimento. Mancando il player e mancando in questo momento anche un chiaro progetto, stiamo parlando di una possibilità“.

Una parte di quelle aree potrà comunque essere destinata ad altro? “Bisogna vedere, quando ci sarà alla fine un piano, quanto verrà occupato – risponde Salis -. Se avanzeranno delle aree, chiaramente perché no? Sono aree che devono produrre lavoro, la nostra intenzione è che il loro valore sia massimizzato”.
Domani assemblea pubblica sul futuro ex Ilva a Cornigliano, Salis non ci sarà
Nei giorni scorsi le Donne di Cornigliano, il soggetto che dagli anni Ottanta all’accordo di programma del 2005 si batté per lo smantellamento dell’altoforno e la chiusura del ciclo a caldo a Cornigliano, ha scritto una lettera alla sindaca per chiederle di “non firmare” alcun accordo che possa mettere in dubbio quell’intesa. Inoltre le Donne di Cornigliano, rappresentate ancora oggi dalla storica fondatrice Patrizia Avagnina, hanno invitato Salis a partecipare all’assemblea pubblica organizzata sul tema forno elettrico domani, mercoledì 23 luglio, al centro civico di Cornigliano.
“Purtroppo l’invito è arrivato recentemente e l’agenda non mi consentirà di essere presente – ha spiegato Salis – ma mi sono presa l’impegno di avviare un percorso partecipato che sarà concretizzato nelle prossime settimane, che gestiremo come Comune di Genova ma ho anche chiesto al ministero di coinvolgere i propri tecnici”.
Nasce il comitato pro forno elettrico “per un sano sviluppo di Cornigliano”
Parlando di territorio, insieme al “fronte del no” al forno elettrico, sta prendendo forma anche un comitato di cittadini “per il lavoro e per un sano sviluppo di Cornigliano”. In queste ore, da ambienti vicini alla Fiom (sindacato favorevole al progetto), è iniziato a circolare un volantino in cui a prendere parola sono “un gruppo di abitanti di Cornigliano, abbiamo casa qui, amiamo il nostro quartiere e abbiamo a cuore il suo domani. Lo diciamo chiaro: guai a mettere a repentaglio le prospettive delle famiglie di centinaia di lavoratori e soprattutto quelle dei nostri figli e nipoti che nella frenesia di voler chiudere tutte le industrie sono costretti in massa a cercare fortuna all’estero. Senza lavoro non c’è vita, senza industria non c’è futuro. Senza lavoro non ci può essere nessuno sviluppo per la delegazione: vogliamo davvero che Cornigliano diventi una grande Rsa, abitata solo da pensionati? Non è meglio che i giovani abbiano la possibilità di rimanere ad abitare qui, creando nuove opportunità di lavoro? Siamo quindi d’accordo con quanto ha dichiarato la Sindaca: Genova e Cornigliano hanno una vocazione industriale e siderurgica”.