Ex Ilva, Urso: Tre le condizioni necessarie per il negoziato

  • Postato il 21 maggio 2025
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Ex Ilva, Urso: Tre le condizioni necessarie per il negoziato

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Sono tre le condizioni necessarie per finalizzare il negoziato dell’ex Ilva di Taranto: Aia, nave rigassificatrice e mantenimento attività; a parlarne il ministro Urso


ROMA – Sull’ex Ilva di Taranto «il governo intende perseguire tutte le strade possibili per garantire la ripresa produttiva del sito siderurgico, in un percorso di piena decarbonizzazione attraverso tre forni elettrici». Lo ha affermato il ministro di imprese e made in Italy, Adolfo Urso, durante le interrogazioni a risposta immediata alla Camera. Il piano prevede impianti per la fornitura del preridotto «che saranno installati insieme a quelli di cattura di CO2» da una società costituita da Invitalia. «Per realizzare questo importante obiettivo, che consentirà all’Italia di diventare il primo paese europeo a produrre solo acciaio green, il più avanzato quindi nella tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, sono necessarie tre condizioni preliminari. Condizioni – ha avvertito il ministro – assolutamente necessarie per finalizzare il negoziato come ci chiedono i proponenti».

«Prima condizione preliminare, il rilascio in tempi brevi di una Aia (autorizzazione integrale ambientale) che garantisca la piena tutela nell’ambiente e della salute, da un lato, e dall’altro sia sostenibile su lato economico. Secondo, l’impegno delle autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni per la nave rigassificatrice» necessaria ad alimentare gli impianti. «Senza gas non c’è acciaio green».
«Terzo – ha detto – il mantenimento in attività dello stabilimento per mantenere un livello adeguato al fine anche di mantenere le quote di mercato e i livelli occupazionali nelle fasi di transizione queste transizioni».

Queste condizioni sono «tutte importanti, necessarie, urgenti e ineludibili. Sono sono necessarie per concludere il negoziato. Serve quindi anche qui la piena e leale collaborazione tra gli organi dello Stato, come noi abbiamo ottenuto con la Regione Toscana e il Comune di Piombino e con la regione Umbria e il Comune di Terni, per portare a compimento gli accordi che riguardano quei due siti siderurgici. Serve anche qui un lavoro di squadra responsabile, trasparente e consapevole, con il concorso delle forze sociali e produttive della filiera e dell’indotto».

«Per questo ho presentato la scorsa settimana al presidente regione Puglia, un piano aggiornato, anche alla luce degli ultimi eventi, che delinea un percorso verso la piena decarbonizzazione con la graduale sostituzione degli altoforni con i forni elettrici e con la corrispettiva realizzazione degli impianti di cattura della CO2. Un percorso che intendiamo formalizzare attraverso un accordo di programma». Il tutto per «fare di Taranto, ed è possibile, un esempio di riconversione green della tecnologia», ha concluso.

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