Ex Luccioni, chieste condanne per nove persone, Straziuso rischia 3 anni
- Postato il 9 maggio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Ex Luccioni, chieste condanne per nove persone, Straziuso rischia 3 anni
Chiuso il dibattimento del processo Ex Luccioni, per le cartelle gonfiate nell’ultima clinica lucana, richieste nove condanne, rischia una pena a 3 anni anche Straziuso, ex consigliere regionale Pd.
POTENZA – Condannare a poco più di 32 anni di carcere complessivi i nove imputati nel processo sulle cartelle gonfiate all’ex Clinica Luccioni di Potenza. E’ questa la richiesta avanzata ieri al collegio b del Tribunale di Potenza dal pm Chiara Guerriero per 8 distinti capi d’imputazione che vanno dall’associazione a delinquere alla truffa aggravata, passando per il falso, la corruzione e l’istigazione alla corruzione.
Al termine di un dibattimento iniziato a giugno del 2019, l’accusa ha chiesto 5 anni di reclusione per l’ex amministratore unico dell’Istituto clinico lucano Luccioni di Potenza, Walter Di Marzo; 4 anni e 6 mesi per l’ex direttore sanitario Lorenzo Tartaglione; 4 anni di carcere per l’ex direttore amministrativo, Giuseppe Rastelli. Quindi, per quanto riguarda i chirurghi imputati: 4 anni e 2 mesi per il potentino Mario Muliere, 3 anni e un mese per l’altro potentino, l’ex consigliere regionale Pd Gennaro Straziuso, 4 anni per il salernitano Paolo Sorbo e 3 anni e un mese per il barese Paolo Dell’Aera. Infine 3 anni e un mese anche per un dirigente medico dell’Azienda sanitaria provinciale di Potenza, Archimede Leccese, e un anno e 3 mesi per Antonello Melillo di Moliterno, fornitore di kit medici.
EX LUCCIONI DOPO LE RISCHIESTE DELLE CONDANNE SI VA VERSO LA SENTENZA: ATTESE LE DISCUSSIONI DELLE DIFESE ANCHE QUELLA DELL’EX CONSIGLIERE REGIONALE STRAZIUSO
Al termine della requisitoria sono iniziate anche le discussioni delle difese che proseguiranno il 22 e il 29 maggio, quando il collegio presieduto da Valentina Rossi potrebbe ritirarsi in camera di consiglio o rinviare la decisione a una data successiva. L’inchiesta è nata nell’estate 2016 da una segnalazione dell’Asp, dopo l’avvio di una «verifica della congruità dei volumi di attività della Clinica Luccioni spa», ultima clinica privata convenzionata rimasta in Basilicata. Con un budget di 5 milioni di euro all’anno della Regione Basilicata per interventi in regime di ricovero.
Quasi tutti i pazienti sottoposti a interventi su ernie o le articolazioni del polso, infatti, risultavano aver subito anche drenaggi di rigonfiamenti dei testicoli, della vescica o l’asportazione di cisti mai esistite. Operazioni sospette che avrebbero fatto lievitare non poco il valore delle prestazioni portate a rimborso all’Asp. Per questo si è deciso di riprendere in mano anche le cartelle dei due anni precedenti ed è emerso che tra il 2014 e il 2016 quelle «non appropriate o incongrue erano circa l’80% del totole».
Stando a quanto accertato dagli investigatori, insomma, nell’Istituto clinico lucano venivano modificate le cartelle cliniche per ottenere rimborsi maggiori e nell’acquisto di alcuni dispositivi medici si verificavano considerevoli aumenti dei costi, fino a maggiorazioni del 900% del prezzo, per ottenere profitti e dimostrare prestazioni maggiori. Dalle indagini, però, sono emerse anche diverse bizzarre «contraddizioni nelle cartelle». Come l’aggiunta su quella di una donna di un improbabile intervento ai testicoli.
CONSEGUENZE: SOSPENSIONE DELLA CONVENZIONE E SEQUESTRO DI BENI
A gennaio del 2017 la Asp aveva disposto sospensione della convenzione per prestazioni chirurgiche, che ha portato al licenziamento dei suoi 33 dipendenti. A marzo 2018, invece, sono scattate le misure cautelari per la maggior parte degli indagati e il sequestro di beni, quote societarie e del complesso aziendale per un valore di 2.254.000 euro, relativi a 379 iniezioni di plasma arricchito prelevato dallo stesso paziente, da considerarsi come interventi ambulatoriali (quindi non rimborsabili secondo la convenzione con l’Asp) che invece sarebbero state spacciate, tra il 2014 e il 2016, come inserzioni di stimolatori di crescita ossea in regime di ricovero.
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Ex Luccioni, chieste condanne per nove persone, Straziuso rischia 3 anni