F1: in Canada l’Italia si consola con Antonelli. Ferrari opache e rapporti sempre più tesi tra piloti e team

  • Postato il 16 giugno 2025
  • F1 & Motogp
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Uno scoppiettante GP di Canada finisce nelle mani di Russell (4° successo in carriera, il primo a Montreal), che ha chiuso davanti alla Red Bull di Verstappen (2°) e all’altra Mercedes di Antonelli (3°), al primo podio in carriera. Fuori dal podio per la prima volta in stagione le McLaren: Piastri è 4°, Norris finisce contro il muro nel finale, nel tentativo in pieno rettilineo di superare l’australiano. Opache le Ferrari, mai in gara: Leclerc è 5°, Hamilton 6°. Chiudono la top-10: Alonso (7° con l’Aston Martin), Hulkenberg (8° sulla Sauber), Ocon (9° con la Haas) e Sainz (10° sulla Williams). Fra due domeniche si corre in Austria.

Il commento di gara

Colpi di scena a non finire nel GP del Canada. Una terra delle prime occasioni: il primo trionfo di Russell, rientrato dagli spalti del Roland Garros per Sinner-Alcaraz nei panni da pilota, il primo podio di un fantastico Antonelli e la prima volta fuori dal podio della McLaren, impegnata a gestire la battaglia Piastri-Norris finita (come spesso accaduto in stagione) a favore dell’australiano. Russell ha resistito nel duello di nervi contro il rivale Verstappen, poi ha preso ed è scappato via grazie a un passo gara impareggiabile. Nel finale, Russell ha cercato di fargli prendere una squalifica in pieno regime di Safety Car (entrata dopo il botto McLaren), frenando volontariamente per farsi superare, ma è riuscito solo a incassare una protesta della Red Bull.

Se così non fosse stato e fosse arrivata la penalità, l’olandese avrebbe preso tre punti di penalità sulla patente e sarebbe stato squalificato per una gara, avendo superato i 12 punti della Superlicenza prima del GP di Silverstone. In realtà Verstappen può ridere e accorcia in classifica su Norris dopo aver messo entrambe le McLaren dietro (198 Piastri, 176 Lando, 155 Verstappen). Gli applausi, oltre che per Russell, vanno a un super Antonelli che non finisce di stupire. Con il primo podio della carriera ha rotto un digiuno italiano che durava dal Gp di Giappone 2009, quando Trulli fu l’ultimo pilota del Belpaese ad arrivare nelle prime tre posizioni (2°). “Sei cresciuto, sei diventato grande”, gli ha detto il team principal austriaco. Ed è vero.

Con questo risultato, Antonelli è il terzo pilota più giovane di sempre a salire sul podio dietro a Verstappen e Stroll, con i suoi 18 anni, 9 mesi e 21 giorni. Dopo la gara il 18enne bolognese ha tremato come Leclerc e Piastri per una possibile infrazione in regime di Safety Car (con loro anche Ocon, Sainz, Gasly e Stroll), entrata dopo il patatrac nel duello McLaren, ma se l’è cavata. Per tutti è arrivato un warning (dunque nessuna penalità), mentre sono stati inflitti 5” a Norris per il contatto con Piastri che poi ha determinato l’incidente. Poiché Lando aveva completato più del 90% dei giri, risultando classificato, gli sono stati applicati in questa gara e non pagherà così con tre posizioni in Austria, alla prossima gara. A Norris era successa la stessa cosa l’anno scorso a Zeltweg.

Per la Ferrari un passo indietro rispetto alle gare convincenti in Spagna e a Montecarlo che avevano portato ai due podi di Leclerc. Il successo di domenica pomeriggio della Ferrari AF Corse #83 di Kubica, alla 24 Ore di Le Mans, non è stato bissato da una prestazione convincente di Maranello, agevolate nel risultato solo dal ritiro di Norris.

La nota positiva è che la SF-25 è in crescita rispetto a un inizio di stagione difficile, ma non ancora al livello dei team più in forma (McLaren e Mercedes) per ambire a grandi risultati. La negativa è che il nervosismo dei piloti continua a sfogarsi contro il team: “Sono frustrato perché non abbiamo la macchina per vincere”, è il sunto delle parole di Leclerc. Hamilton ha parlato di aggiornamenti: “Non so perché non li stiamo portando, credo però, e spero, che uno arriverà a breve”. Vasseur al contrario ha detto di non ritenere le novità così essenziali per la risoluzione dei problemi. La sensazione è che il team spesso non ascolti spesso i piloti, come dimostra il rammarico di Leclerc nella scelta della strategia a una sosta singola (il «piano B» invocato dal monegasco) che forse avrebbe potuto portare qualche chance in più. Specie considerando come nel finale di gara Carlos Sainz, con la Williams, viaggiasse su tempi soddisfacenti con le gomme dure e senza un grande degrado. Per Hamilton poi un’altra gara difficile: oltre ai soliti problemi tecnici, lamentati anche in Spagna (in Canada in particolare erano i freni), l’inglese ha colpito una marmotta in pieno rettilineo, rovinando lala anteriore e perdendo almeno 20 punti di carico, trovandosi così dietro a Leclerc già dalla prima sosta. Un primato intanto lo spaventa: per lui è la 12ª gara senza podio: eguagliato il suo record negativo in carriera.

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Il Fatto Quotidiano

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