F1 | L’importante è che se ne parli: Domenicali cinico sul “seguitissimo” GP di Monaco
- Postato il 28 maggio 2025
- Formula 1
- Di F1ingenerale
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A Monaco il Gran Premio passa in secondo piano: Stefano Domenicali celebra l’ennesimo successo della F1, nonostante il poco spettacolo
Doppio pit stop e poco spettacolo, ma l’importante è che se ne parli: il GP di Monaco secondo il CEO della F1, Stefano Domenicali. Una gara certo noiosa e poco emozionante, condita da strategie poco consone allo spirito del motorsport. Il potenziale del tracciato, però, non va calcolato sul numero di sorpassi: come ogni anno, Monte Carlo è un polo economico desideratissimo dal Circus.

Spesso dimentichiamo cosa voglia dire “Formula 1“. È una corsa di macchine, una competizione tra mezzi meccanici, tra piloti. Uno sport dove conta il sudore e il coraggio dei ragazzi in auto, certo, ma anche l’intelligenza e la furbizia degli ingegneri che studiano quelle stesse monoposto. Insomma, una sfida tra uomo e scienza, tra audacia e ingegno che, per ventiquattro volte all’anno, si battono sull’asfalto degli autodromi.
Ma la Formula 1 è anche altro. È un mondo gigantesco, che tocca lo sport, ma talvolta non lo mette al centro. Un mondo “capitalista” – come si sarebbe detto in altri tempi – dove l’acume finanziario è tanto importante quanto quello tecnico. Un mondo in cui Monte Carlo, per quanto anacronistica, stretta, noiosa, è pur sempre una vetrina essenziale per ciò che è il vero carburante del Circus.
Domenicali: “Tanti spettatori, Monaco non cambierà”
Il messaggio che manda Stefano Domenicali, ai microfoni di Sky Sports, è proprio questo: “Innanzitutto, parto con il dire che l’evento di Monaco è stato fantastico. Non abbiamo mai avuto così tanta gente, così tante barche, così tanta attenzione. Questo vuol dire che l’evento in sé è ciò che la Formula 1 vuole e questo è davvero grandioso“.
“Sappiamo che la larghezza del tracciato, o delle strade, è quella che è, e che le macchine sono decisamente grandi. Il nostro tentativo è stato quello di focalizzare l’attenzione degli spettatori. È stato bello vedere che, il giorno prima della gara, tutti pensavano che i piloti si sarebbero fermati al primo giro, c’erano tante discussioni. Nessuno ci aveva davvero capito qualcosa. Credo sia stato giusto provare [le due soste obbligatorie]“.
“Abbiamo avuto l’attenzione degli spettatori. Certo, so che le scuderie hanno poi scelto un certo tipo di strategie, ma la cosa positiva è che ora ne stiamo ancora parlando. È questo che volevamo“. Sulle modifiche al tracciato, poi, il manager italiano è schietto: “Siamo qui da quanto, 75 anni anni almeno? Non hanno mai voluto provare qualcosa di diverso, credo. Ne stiamo parlando con la città, ma è difficile. Godiamoci l’evento che è stato fantastico“.
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Foto Copertina: RBR_Daily via X
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