F1 | McLaren irregolare secondo Red Bull, anche Mercedes si schiera

Toto Wolff, TP di Mercedes, difende la McLaren dopo i recenti attacchi da parte della Red Bull per presunte irregolarità: «Nessun dubbio sulla legalità della loro monoposto»

Le prestazioni stellari della McLaren MCL39 stanno facendo discutere il paddock, ma il team principal Mercedes Toto Wolff ha voluto stroncare sul nascere le accuse di irregolarità mosse – seppur informalmente – da Red Bull, definendo “sbagliato” sospettare di chi fa un lavoro migliore.

Le tensioni si sono riaccese quando alcune sospette tracce di umidità nei cerchi delle gomme McLaren, osservate al termine del GP di Singapore, hanno portato Red Bull a ipotizzare che la rivale stesse usando acqua nei pneumatici per favorirne il raffreddamento. Nonostante l’analisi di Pirelli abbia escluso comportamenti anomali, le voci non si sono placate.

Toto Wolff: «La McLaren ha solo sviluppato meglio»

Intervistato dai media a Miami, Wolff ha difeso apertamente la scuderia britannica: «Non ho alcun dubbio che la McLaren sia in regola», ha dichiarato. «Conosco Zak Brown, Andrea Stella, Rob Marshall: sono persone integre. Hanno semplicemente realizzato una monoposto estremamente efficace, soprattutto nella gestione delle gomme».

Il numero uno della Mercedes ha poi criticato l’atteggiamento di chi parla troppo facilmente di imbrogli: «Quando qualcuno lavora meglio di te, la risposta non può essere ‘stanno barando’. È una mentalità sbagliata. Dobbiamo solo migliorare, tutto qui».

Wolff ha ammesso che sia Red Bull che McLaren gestiscono meglio gli pneumatici rispetto a Mercedes: «Noi non siamo ancora competitivi sui long run. McLaren mostra come si fa. Riescono ad essere veloci in curva senza surriscaldare le gomme. Dobbiamo prendere esempio e trovare soluzioni ingegneristiche».

Il team principal ha anche ricordato le basi del successo McLaren, risalenti a due anni fa: «Tutto è cominciato con l’aggiornamento portato in Austria, che ha superato le aspettative. Da lì, hanno costruito una monoposto che valorizza le gomme. Noi dobbiamo fare lo stesso: capire dove focalizzarci, individuare i principali fattori di prestazione, sperimentare e reagire».

Nel frattempo, Zak Brown ha sfidato Red Bull a presentare una protesta ufficiale se realmente sospetta qualcosa: «Se c’è un’accusa, che venga formalizzata. Altrimenti, si riconosca il nostro lavoro».

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