F1, nei test Pirelli sfrecciano i rookie: Crawford (Aston Martin) davanti a tutti. Antonelli impressiona con la Mercedes 2026

  • Postato il 9 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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L’ultimo crono della stagione 2025 porta la firma di Jak Crawford. Che seppur in Formula Uno non ha ancora esordito può dire comunque a suo modo di aver scritto una piccola pagina di storia: è suo il miglior tempo nel test che ha chiuso ufficialmente l’era turbo-ibrida che ha caratterizzato l’ultimo decennio di gara. Perché dal 2026 andrà in scena una vera e propria rivoluzione regolamentare, anche se a detta di chi da mesi sta seguendo lo sviluppo delle vetture (con tutte le cautele del caso) non dovrebbe poi cambiare chissà cosa.

Crawford si prende l’ultimo test, ma è la festa dei rookie

Crawford, pilota di riserva dell’Aston Martin, ha dato la zampata nell’ultima sessione di test del 2025, con il circuito di Yas Marina che ha ospitato un parco piloti piuttosto variegato nella giornata di test voluti da Pirelli (sono state testate le versione degli pneumatici della stagione che verrà). Tutti i primi cinque miglior tempi sono stati realizzati da rookie, il che testimonia quanto sia forte la spinta dei giovani e il vento che soffia sulla Formula Uno.

Crawford ha chiuso in 1.23.766 davanti alla Sauber di Paul Aron (staccata di 81 centesimi), alla Williams di Luke Browning (154 millesimi di ritardo), alla Mercedes di Frederik Vesti e alla Red Bull di Ayumu Isawa. Il primo big della classifica di giornata è stato Kimi Antonelli, che ha chiuso al sesto posto, seppur staccato di oltre un secondo da Crawford.

Ma un secondo è anche il distacco che il pilota emiliano ha rifilato a tutti i colleghi che fino a due giorni fa se le sono date di santa ragione in pista: Oscar Piastri, decimo assoluto, ha chiuso a 9 decimi dall’italiano, appena davanti a Lewis Hamilton che ha collezionato in totale 73 tornate, uscendo con ma mule car in conformazione 2026. Verstappen e Russel, come previsto, non hanno girato, lasciando che fossero i giovani rookie di Red Bull e Mercedes a farlo al posto loro.

Antonelli stakanovista: 157 giri e una Mercedes velocissima

Antonelli è stato quello che ha lavorato più duramente di tutti: 157 le tornate effettuate con la Mercedes che ha cercato soprattutto di testare il flap mobile all’anteriore, mostrando un passo decisamente notevole e di fatto confermando i rumors che vorrebbero le frecce d’argento un po’ più avanti nello sviluppo della nuova macchina rispetto alle rivali (anche Antonelli ha girato con la mule car versione 2026).

Le McLaren hanno girato più o meno sugli stessi tempi, con Lando Norris finito dietro a Hamilton per soli 4 millesimi, mentre Leclerc ha girato complessivamente per 75 tornate, attestandosi a tre decimi dal compagno di squadra. Debutto assoluto sulla Red Bull per Isack Hadjar, che pure ha pagato oltre due secondi di ritardo da Antonelli (e quindi un secondo da tutti gli altri big). La scuderia maggiormente in difficoltà è sembrata la Haas, con Bearman e Ocon a fondo gruppo (quest’ultimo ha percorso appena 4 giri in pista).

Norris, un casco d’oro e la scelta del numero 1 per il 2026

L’ultimo giorno di scuola, insomma, è servito più come vetrina per i giovani che come “saluto” per gli esperti. Lando Norris s’è presentato con un casco tutto dorato, oltre che con una nuova tuta fiammante con la quale ha celebrato il titolo mondiale conquistato un paio di giorni prima. Non aveva ancora il numero 1 sulla vettura, ma ha ribadito che quello è il numero che intende portare la prossima stagione sul musetto.

Tra le curiosità di giornata anche il nuovo volante “semplificato” chiesto a gran voce da Lewis Hamilton, e portato in pista in via del tutto sperimentale dalla Ferrari. La migliore delle rosse peraltro è stata quella di Dino Beganovic, che ha chiuso nono assoluto con la vettura in conformazione 2025.

I nuovi pneumatici Pirelli, un po’ più stretti rispetto a quelli utilizzati nelle ultime stagioni, hanno offerto una buona prima impressione un po’ a tutti i team. Adesso si chiude tutto e ci si rivede a fine febbraio, quando l’alba per la Formula Uno sarà davvero differente rispetto alle abitudini.

Autore
Virgilio.it

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