F1, Toto Wolff ci ricasca: "Si riunisce la mafia", la battuta infelice su Briatore, Horner e Ecclestone

  • Postato il 30 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
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Ogni tanto è bene che chi occupa posizioni di rilievo consideri anche l’utilizzo di un portavoce che possa fare da filtro e scongiurare potenziali uscite infelici: è il caso di Toto Wolff, che parlando dei possibili futuri assetti di Alpine si è lasciato sfuggire una battuta raggelante (e abbastanza incomprensibile).

Il momento di difficoltà di Alpine e le voci su Horner ed Ecclestone

Raggelante quanto l’attuale situazione del team francese, che langue all’ultimo posto della classifica Costruttori (solo 20 punti in attivo, come quelli conquistati ad oggi in quella Piloti da Pierre Gasly; Franco Colapinto, chiamato in corsa a sostituire Jack Doohan, presenta invece un saldo pari a zero). Urgono quindi delle soluzioni che vadano al di là dell’impegno del salvatore della patria, Flavio Briatore, arrivato lo scorso anno in Alpine come executive advisor per poi assumere il ruolo di team principal dallo scorso maggio al posto del dimissionato Oliver Oakes.

Si vocifera ultimamente di un approdo nella scuderia francese di Christian Horner, rimasto a spasso dopo la chiusura dei rapporti (o licenziamento, se vogliamo) con Red Bull avvenuto nel corso di questa stagione. Va detto che lo stesso Briatore in queste ore ha escluso l’ipotesi di ingaggiare il britannico, pur augurandosi che torni presto in F1. E nell’attesa che diventi presto operativo come nuovo General Manager Steve Nielsen, già vecchia conoscenza dell’imprenditore di Verzuolo ai tempi di Renault, è circolata un’ulteriore voce sul futuro organigramma di Alpine: pare che anche Bernie Ecclestone possa essere della partita.

Wolff applaude agli ipotetici nuovi assetti di Alpine, ma compie uno scivolone

Solo voci, ovviamente, da prendere con beneficio d’inventario. Ma intanto il pettegolezzo ha tenuto banco nella consueta conferenza stampa del venerdì dei team manager. E qui arriviamo allo scivolone di Wolff. Il preambolo non lasciava presagire nulla di imbarazzante: il team principal della Mercedes ha parlato di qualcosa di “entusiasmante” riguardo questo triplete di professionalità per Alpine. “Penso che possa attirare molto interesse intorno alla F1, è qualcosa di cui potremmo aver bisogno: questo campionato è sempre stato all’insegna delle grandi personalità. Pensiamo all’era dei Frank Williams, Ron Dennis, Flavio Briatore e Luca di Montezemolo. Su questo aspetto, forse, dovremmo lavorare”.

Personalità di rilievo, a tratti iconiche a tratti debordanti, che hanno lasciato il segno in F1. Forse preso dall’entusiasmo, Wolff ha però definito il trittico Briatore-Horner-Ecclestone in una maniera un po’ disinvolta: “Una reunion di questi tre personaggi sarebbe come se si riunisse la mafia”.

Ora, non si sa bene cosa Wolff associ nella sua testa alla parola “mafia”. Probabilmente, come molti all’estero, si pensa più all’aspetto mitizzato e romanticizzato (sic!) del termine, anche a causa di una produzione straniera in termini di film, di serie e di musica che hanno sin troppo idealizzato la criminalità organizzata, soprassedendo sul tributo di stragi e crimini vari che noi italiani abbiamo subito.

La precedente gaffe di Wolff sui tassisti. E ne ha anche per Hamilton

E il team principal della Mercedes non è di certo nuovo a commenti intrisi di velato razzismo e malcelata superficialità nei confronti dell’Italia. Nel fine settimana del GP di Spagna di qualche mese fa Wolff aveva accusato Max Verstappen di guida scorretta per una manovra non proprio ortodossa ai danni di George Russell. Allora l’austriaco sentenziò con una battuta, paragonando la guida dell’olandese a quella dei tassisti di Napoli o Roma. Cosa che ha scatenato la reazione piccata della categoria nostrana.

Insomma, Wolff quando attacca a ruota libera rischia di scatenare più danni delle locuste. Al di là delle gaffe, oggi il manager Mercedes nel commentare le qualifiche si è soffermato sul settimo posto del suo ex pilota Lewis Hamilton. E anche qui, altra battutina: “Ha chiuso settimo? Vuol dire che si sarà arrabbiato”. Ma sulle parole cariche di disfattismo del britannico proferite in Ungheria, Wolff ha evitato ulteriori scivoloni: “Lui è molto emotivo in situazioni del genere, è assediato dai dubbi. Però è anche bene, ci sono persone che conosco di grande successo nel business e nello sport, e che però affrontano molti dubbi. Come Lewis, che li nutre però non sulla squadra, ma su sé stesso. È una dote per me, perché significa che fa un lavoro su sé stesso”.

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