Far East Film Festival, a Udine dentro il cuore dell’Asia. Con un tuffo in Mongolia

  • Postato il 24 aprile 2025
  • Di Panorama
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Nove giorni di full immersion dentro il cuore dell’Asia. Dal 24 aprile al 2 maggio Udine racconta l’Estremo Oriente con la 27^ edizione del Far East Film Festival. In programma, nel quartier generale storico del Teatro Nuovo e negli spazi del Visionario, 75 titoli (48 in concorso e 27 fuori concorso) da 11 Paesi per narrare il tempo e la società attraverso il cinema, esplorando visioni e luoghi lontani ricchi di fascino. Saranno 7 le world premiere, 15 le anteprime internazionali, 20 anteprime europee e 19 anteprime italiane.

Nato il 10 aprile 1999 e diventato, secondo Variety, «uno dei 50 appuntamenti mondiali da non perdere», il Feff nel tempo ha ospitato autentiche leggende asiatiche, come Jackie Chan e Joe Hisaishi, registi cult come Johhnie To, Takashi Miike, Takeshi Kitano, Zhang Yimou.

Quest’anno celebrerà con il Gelso d’Oro alla carriera Sylvia Chang, regista e attrice taiwanese, protagonista di Shanghai Blues, dalla filmografia di quasi 100 titoli e una carriera che abbraccia oltre quarant’anni, e Tsui Hark, grande regista e attore, autore delle saghe di Once upon a time in China e del Detective Dee. Il riconoscimento gli sarà consegnato da un altro big del cinema cinese-hongkonghese, l’attore Tony Leung Ka-Fai, che fu consacrato a livello internazionale nel 1992 con L’amante di Jean-Jacques Annaud e sarà protagonista a Udine del film in concorso Legends of the Condor Heroes: The Gallants.

Tra i film in concorso al Far East Film Festival 2025 anche Silent city driver di Janchivdorj Sengedorj, unico titolo proveniente dalla Mongolia in questa edizione, esplorazione della gioventù urbana di Ulan Bator, capitale mongola.

Ricordando per temi e atmosfere Il profeta di Jacques Audiard e Taxi driver di Martin Scorsese, Silent city driver racconta la storia di un uomo (interpretato da Tuvshinbayar Amartuvshin) che, dopo aver scontato 14 anni di carcere per un reato commesso in gioventù, ha perso la capacità di comunicare con il prossimo. L’unica compagnia che sembra in grado di tollerare è quella di un branco di cani randagi. Il solo lavoro che riesce a trovare è quello di autista in una ditta di pompe funebri, dove entra in contatto con un giovane monaco buddhista che celebra i funerali e con un anziano artigiano cieco che costruisce i feretri. Grazie a questi incontri cambierà il suo modo di vedere la vita e la morte.

Tra atmosfere cupe e riflessioni esistenziali, i personaggi riflettono la società contemporanea in cui gli individui sono sempre più lontani l’uno dall’altro.

In questo video in esclusiva un estratto di Silent city driver.

Autore
Panorama

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