“Fare la sauna finlandese allunga la vita, ha un effetto antinfiammatorio e benefici per l’organismo”: lo studio e il parere dell’esperto
- Postato il 30 dicembre 2025
- Salute
- Di Il Fatto Quotidiano
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Per l’UNESCO è Patrimonio Culturale Immateriale, per i finlandesi è un momento irrinunciabile di purificazione ma anche di socializzazione. La sauna, specialmente nel Nord Europa, è parte integrante della quotidianità di chiunque, a prescindere dall’estrazione sociale e culturale, e allungherebbe la prospettiva di vita secondo uno studio apparso su BMC Medicine nel 2018 che mette in correlazione la sauna a un ridotto rischio di eventi cardiovascolari nei maschi e nelle femmine sessantenni. Considerando che ormai è sempre più presente negli hotel di montagna – apprezzatissima dagli sciatori – e che il turismo del benessere in spa e centri termali sta avendo un boom, Ilfattoquotidiano.it ha approfondito la questione con il professor Marco Vitale, ordinario di Anatomia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale – Roma (FoRST).
Di che tipo di studio si tratta?
Gli autori hanno studiato a lungo la correlazione fra la pratica della sauna finlandese e la mortalità per qualsiasi causa, primariamente per eventi cardiovascolari. Si tratta per la maggior parte di studi prospettici di coorte su base di popolazione, che utilizzano come sorgente di dati un più vasto studio eseguito nella Finlandia orientale denominato Kuopio Ischaemic Heart Disease Study (KIHD), molto noto in epidemiologia cardiovascolare, e robusto sul piano metodologico poiché nel tempo ha coinvolto complessivamente 3500 soggetti (uomini e donne) seguiti in follow-up fino a 20 anni. Quello apparso su BMC Med nel 2018 ha considerato 1688 partecipanti (867 donne e 821 uomini, età media: 63 anni) appartenenti alla popolazione della Finlandia orientale e ha dimostrato un’associazione significativa fra la pratica della sauna (4-7 a settimana) per 15-20 minuti e la riduzione del rischio di mortalità per eventi cardiovascolari, assumendo un ruolo utile nel mantenimento della salute cardiovascolare. In questo e in precedenti lavori scientifici gli autori ipotizzano un meccanismo di riduzione dell’infiammazione, miglioramento della funzione endoteliale e riduzione dei valori pressori, anche quando questi risultati vengano corretti per i più comuni fattori confondenti (fumo, attività fisica, alcol ecc.). Sebbene molto valido metodologicamente, questo studio ha dei limiti.
Quali?
Primo fra tutti, si tratta di uno studio di associazione, cioè privo di una definitiva prova causa-effetto che potrebbe essere ottenuta da un RCT (trial clinico randomizzato e controllato). In secondo luogo, è stato condotto sulla popolazione finlandese, quindi le sue conclusioni, in linea di principio, sono difficilmente generalizzabili a causa della omogeneità della popolazione studiata. Terzo, molti dati sono ricavati dal diario mantenuto dai soggetti studiati stessi, che li rende meno solidi. Si può in sintesi dire che la sauna – quando non sia controindicata – può essere un supporto alla salute e alla longevità, come parte di uno stile di vita sano.
Più se ne fanno, meglio è?
Dagli studi emerge che la pratica regolare porta più benefici dell’uso occasionale, mentre frequenze maggiori richiedono attenzioni – che comunque è sempre meglio avere – in termini di idratazione, modificazioni pressorie, recupero.
Che cosa succede esattamente al nostro organismo durante una sauna, e quali potrebbero essere gli effetti positivi sulla salute?
La sauna finlandese fa parte del più generale ambito delle cosiddette terapie termiche passive, caratterizzate dall’esposizione per brevi periodi ad alte temperature. Questo produce una serie di adattamenti fisiologici ed effetti biologici nell’organismo, fra cui quelli antinfiammatori, antiossidanti, cardiovascolari, endocrini, immunologici e sul bilancio idro-salino.
Una seduta di sauna corrisponde a qualche tipo di attività fisica?
L’esposizione al calore aumenta la frequenza cardiaca in modo simile ad un esercizio fisico di leggera-moderata intensità, migliora la perfusione muscolare e cutanea e ha un effetto miorilassante.
È adatta a tutti indistintamente?
No, non è adatta a chiunque. Di solito è ben tollerata da individui sani, ben idratati, per brevi sessioni (10-20 min). Ipotensione, malattie cardiovascolari non stabilizzate, febbre, infezioni acute, gravidanza avanzata, consumo di alcol ecc. rappresentano controindicazioni.
Anche chi in passato ha avuto problemi cardiaci può fare la sauna?
Dipende dal tipo di problema cardiaco, dal tempo trascorso, dal livello di stabilizzazione. È necessario il parere del cardiologo. Ottenuto il parere positivo, è poi generalmente necessario adattare le modalità: temperatura moderata, sessioni brevi, nessuna variazione brusca della temperatura.
Come prepararsi adeguatamente prima e dopo la sauna perché sia un’esperienza realmente benefica e non pericolosa?
L’idratazione prima della sauna e la re-idratazione dopo sono molto importanti. Bisogna evitare pasti abbondanti nelle ore precedenti e qualunque assunzione di alcol. Entrare gradualmente, le prime volte per tempi brevi. Dopo la sauna raffreddarsi gradualmente, rimanendo seduti, senza alzarsi in piedi rapidamente.
Quali sono la frequenza e la durata “ideali” per vedere potenziali benefici?
In assenza di controindicazioni o indicazioni particolari, 2-3 volte a settimana, raggiungendo progressivamente i 10-15 minuti a sessione. In caso di disagio, uscire senza esitare.
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