Fascicolo sanitario elettronico, Liguria sopra la media nazionale. Bucci: “Ottimo, ma la gente non lo guarda”
- Postato il 22 maggio 2025
- Altre News
- Di Genova24
- 1 Visualizzazioni


Genova. In Liguria i documenti delle strutture sanitarie pubbliche che alimentano il fascicolo sanitario elettronico hanno superato l’obiettivo previsto a livello nazionale del 40% e raggiunto il 48%.
Il dato è emerso nel corso del convegno organizzato da Alisa e Liguria Digitale che si è svolto ai Magazzini del Cotone di Genova. Un’iniziativa rivolta ai professionisti della sanità ligure per aggiornarsi nel quadro delle strategie nazionali per la digitalizzazione del Servizio Sanitario, finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Cos’è il fascicolo sanitario elettronico
Il fascicolo sanitario elettronico 2.0 è ritenuto uno strumento strategico per la trasformazione digitale della sanità, in grado di garantire un accesso più efficiente e sicuro alle informazioni cliniche, una maggiore interoperabilità tra sistemi e un utilizzo sempre più mirato dei dati sanitari. È lo strumento digitale che raccoglie e conserva in modo sicuro le informazioni sanitarie di una persona, come referti di analisi di laboratorio e radiologici, lettere di dimissione ospedaliera, verbali di pronto soccorso e prescrizioni, accessibile online dai cittadini e dai medici autorizzati. Oggi è alimentato dai documenti provenienti dalle strutture sanitarie pubbliche.
In quest’ambito, Regione Liguria, in collaborazione con Alisa e Liguria Digitale, ha sviluppato una piattaforma in cloud dedicata, attraverso la quale vengono erogati a professionisti della sanità pubblica e medici di medicina generale (MMG) e pediatri di libera scelta (PLS) i moduli di formazione relativi al fascicolo stesso.
Come si fa il fascicolo sanitario elettronico?
In Liguria, per attivare il fascicolo sanitario elettronico è necessario accedere al portale ufficiale della Regione Polis. Per entrare è necessario utilizzare un’identità digitale come lo Spid, la carta d’identità elettronica o la tessera sanitaria con pin abilitata (CNS).
Una volta effettuato l’accesso si può consultare il fascicolo, che raccoglie automaticamente i documenti sanitari come referti, ricette, vaccini e verbali di pronto soccorso. È però necessario dare il consenso al trattamento dei dati sanitari digitali. Il fascicolo è aggiornato in automatico dalle strutture sanitarie pubbliche e da quelle private accreditate, se autorizzate, e si può anche decidere chi può visualizzare i dati, come il medico di base o altri specialisti. Attraverso il fascicolo sanitario elettronico si può inoltre scegliere il medico di base.
“La Liguria ha un ottimo fascicolo sanitario – ha detto il presidente della Regione Marco Bucci – ma abbiamo un problema: la gente non lo guarda. Il mondo digitale è un mezzo per ottenere un vantaggio e non è mai un fine: commetteremmo un grande errore a pensare che quando tutto sarà digitalizzato avremo risolto i nostri problemi. Al contrario, quando usandolo otterremo un vantaggio che può incidere sulla qualità di vita o su qualunque altra cosa, avremo fatto il nostro lavoro”.
“Il fascicolo sanitario elettronico – aggiunge l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò – rappresenta una delle principali leve strategiche per rendere il nostro sistema sanitario più moderno, efficiente e vicino ai bisogni reali dei cittadini. Il superamento dell’obiettivo nazionale con il raggiungimento del 48% dei documenti caricati è un risultato importante, che testimonia l’impegno della Liguria nella digitalizzazione della sanità. Stiamo investendo con convinzione nella formazione del personale sanitario e nella sensibilizzazione dell’utenza, anche grazie all’aiuto dei medici di medicina generali, perché il Fascicolo Sanitario Elettronico diventi parte della quotidianità del sistema salute”.
“Il fascicolo sanitario elettronico 2.0 – conclude Filippo Ansaldi, direttore generale di Alisa – attraverso la condivisione di documenti clinici tra professionisti e strutture sanitarie pubbliche e private, ha diversi obiettivi: garantire e migliorare la continuità assistenziale; aumentare la qualità e la quantità dei documenti e dei dati clinici presenti, contribuire a migliorare prevenzione, diagnosi e cura personalizzata da parte dei sanitari”.