Fefè De Giorgi, l’uomo dei Mondiali I segreti del tecnico più vincente
- Postato il 29 settembre 2025
- Di Panorama
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Non tanti centimetri ma mani d’oro. Quando era giocatore Fefè De Giorgi si portava dietro una frase che non tutti avevano il coraggio di dirgli in faccia. “Ah se avesse avuto cinque centimetri in più…”. Quei centimetri che mancavano in campo Fefè li sostituiva con la tecnica e il carattere e fuori dal campo con la simpatia. Quella voglia di scherzare che ha sempre accompagnato la sua vita, ma poi quando c’è da fare le cose sul serio su quel campo lungo 18 metri e largo 9 allora De Giorgi diventa quello che riesce a vincere 5 volte i Mondiali, tre volte da giocatore e due da allenatore. Niente miracoli, solo tanto lavoro. E la battuta sempre pronto come quando sul suo mestiere ha detto: “Ricordiamoci sempre che facciamo sport, non andiamo in miniera”. Il ragazzo di Squinzano (città che gli ha già intitolato il palasport) è cresciuto nella generazione di fenomeni creata da Julio Velasco e nella sua carriera di allenatore ha sempre ammesso di essersi ispirato al tecnico argentino, oggi c.t. della Nazionale femminile neo campione del mondo.
La carriera
E’ stato un giramondo, partendo da Squinzano ha giocato a Ugento, Modena, Montichiari, Padova, Falconara, Cuneo e Torino. E nel ruolo di palleggiatore pur avendo come concorrenti dei fuoriclasse come Vullo, Tofoli e Meoni gioca 330 partite in Nazionale. Dopo un anno da allenatore-giocatore a Cuneo dal 2003 lascia definitivamente il campo e passa in panchina dove allena a Perugia, Macerata, due anni in Russia (a Fakel), uno a Maierato e poi l’avventura in Polonia prima di rientrare in Italia per allenare la Lube Macerata e poi dal 2021 la Nazionale maschile. Tanti successi sia a livello di club che con la Nazionale e una sola grande delusione alle Olimpiadi di Parigi con il quarto posto arrivato dopo la sconfitta in semifinale con la Francia e nella finale per il bronzo con gli Stati Uniti. Ma c’è ancora tempo per rifarsi: obiettivo Los Angelo 2028.