Felipe Melo: “Un narco mi disse ‘ti sparo’. La gente ricorda solo i miei falli ma avevo qualità”

  • Postato il 11 settembre 2025
  • Calcio
  • Di Blitz
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Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Felipe Melo ha raccontato di aver avuto paura una sola volta, a 15 anni in Brasile: “Ogni tanto frequentavo giri un po’ così. Un giorno un narcotrafficante mi prese da parte, mi guardò con due occhi che non ho mai dimenticato e disse che se mi avesse visto ancora lì mi avrebbe sparato. ‘Hai un futuro nel calcio, qui non ti voglio più vedere’. Gli ho dato ascolto. Ora non so che fine abbia fatto, credo sia morto”. Soprannominato Pitbull, Melo rivendica il suo calcio: “La gente si ricorda solo dei falli, ma avevo qualità. Al Mondiale 2010 feci l’assist più bello per Robinho, poi fui espulso”. Sabato si gioca Juve-Inter, la sua partita: “Bei ricordi, ma ero giovane e immaturo. Ho commesso tanti errori, persi palla e mandai tutti a quel paese. Litigai anche con Chiellini, ora siamo in pace”. Sul suo futuro: “Nel 2026 mi vedrete in panchina. Voglio gente coraggiosa e di qualità. Io randellavo e facevo gol: mediani così ce n’erano pochi”. Infine il big match: “L’Inter è la più forte, ma il Napoli ha qualità. Lautaro non è tra i primi cinque al mondo… è tra i primi tre!”.

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Blitz

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