Femminicidio Pamela Genini, quando Soncin le ruppe un dito. Un’amica: “Mi mandò le foto: aveva il viso gonfio”

  • Postato il 17 ottobre 2025
  • Cronaca Nera
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Da quanto tempo Pamela Genini, la 29enne uccisa con 24 coltellate a Milano, subiva le violenze e gli abusi di Gianluca Soncin? Il 52enne, in carcere con l’accusa di omicidio aggravato premeditazione, stalking, futili motivi, crudeltà e relazione affettiva, tormentava e picchiava la vittima da almeno un anno. Risulta, come riportano alcune testate, che l’uomo le avesse fratturato il dito di una mano. Esito finale di un’aggressione del 3 settembre del 2024 a Cervia e refertata il giorno dopo all’ospedale di Seriate, nella Bergamasca.

Dopo l’aggressione Pamela Soncin partì in macchina e decise di andare a dormire da un’amica nella Bergamasca, andando poi il giorno dopo a farsi visitare la mano che le faceva male. Raccontò di essere stata picchiata da Soncin ma non sporse denuncia e, nonostante l’intervento dei Carabinieri, sia a Cervia chiamati per una lite domestica, sia a Seriate allertati dall’ospedale, che Pamela era stata isolata dall’uomo, come ha riferito anche l’ex fidanzato della vittima, e di fatto non poteva ricevere o fare telefonate.

La donna ricorda anche l’episodio di settembre: “Mi chiamò in lacrime, disperata. Avrebbe dovuto sfilare sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia… i girò le foto in modalità temporanea (per non farsi scoprire): aveva il viso gonfio, tumefatto, lividi sulle gambe, sulla pancia. Lui l’aveva presa per i capelli, le aveva tirato addosso una valigia e rotto un dito della mano”. Quando era stata in vacanza con l’amica, la 29enne era stata tempestata di chiamate, insultate.

Il mese dopo sempre a Cervia le puntò una pistola al ventre: “Era terrorizzata. Soncin aveva armi in casa e sapeva che in uno dei suoi scatti di ira avrebbe potuto farle del male. Per questo mi confidava che preferiva dormire in hotel”. Alcuni vicini dell’imprenditore hanno raccontato di aver sentito urla, di aver visto la donna scappare e tornare. Soncin la minacciava di ucciderla, di uccidere la sua famiglia e il suo cane. Ed è per questo che nel confermare il fermo ed emettere la misura del carcere il giudice per le indagini preliminari di Milano, nell’ordinanza, ha scritto che c’è il pericolo che il 52enne possa ancora uccidere ed espresso l’amarezza per la mancata denuncia delle violenze.

L’altra notte poi, quando la donna aveva deciso di troncare la relazione, la “spedizione” a casa “pianificata da almeno una settimana” sul filo conduttore basato sul “o con me o con nessun altro” che martedì sera lo ha spinto a piombare nell’appartamento della ragazza con il mazzo di chiavi che aveva duplicato di nascosto, “munito di ben due coltelli a serramanico, di cui uno lasciato” in auto e l’altro usato per colpire almeno 24 volte. Mentre gli agenti intervenuti sul posto e chiamati dall’ex fidanzato, tentavano di sfondare una porta.

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Il Fatto Quotidiano

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