Fenomeno Pogacar al mondiale di ciclismo, ha vinto di nuovo, dopo una fuga solitaria di 66 km

  • Postato il 28 settembre 2025
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Ciclismo mondiale. Fenomeno Pogacar. È ancora campione del mondo. Primo in solitaria al traguardo africano di Kigali (Ruanda) dopo una fuga d’altri tempi. Una cavalcata in perfetta solitudine di 66 chilometri.
Ha attaccato a 104 km dalla linea di arrivo pensando , così ha detto, nella colloborazione di qualche coraggioso. Per una quarantina di chilometri ha pedalato in compagnia poi ha salutato tutti, ha aperto il gas, e tutto solo e’ volato al traguardo mantenendo – sempre – un congruo margine di sicurezza. Più che dignitosa la prova degli azzurri : sesto Ciccone, Bagioli nella top 20.

UNA CORSA DURA TRA SALITE E PAVÉ

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Fenomeno Pogacar al mondiale di ciclismo, ha vinto di nuovo, dopo una fuga solitaria di 66 km – blitzquotidiano.it (foto ANSA)

Un tappone di 267,5 km con 5.475 metri di dislivello che ha reso questo mondiale uno dei più duri di sempre. Il circuito di Kigali di 15,1 km. e’ stato ripetuto 14 volte; cinque le ascese impegnative con punte del 20%. La vetta più ostica è’ stata il Mont Kigali (1.771 metri), tremendi i 400 metri di pavé nel Muro di Kigali (11-15%). In gara 165 atleti di 57 Paesi per l’edizione n.92 dei Mondiali. Solo in trenta hanno concluso la corsa.

IL PRIMO MONDIALE DI CICLISMO AFRICANO

Il Ruanda ha affidato al ciclismo la promozione del Paese reduce dal genocidio del 1994, uno dei più sanguinosi della storia della umanità del secolo scorso. Cento giorni di massacri, mezzo milione di morti; c’è chi parla addirittura di un milione. Il Fronte Patriottico Ruandese ha vinto, deposto la maggioranza hutu al governo del Paese e varato una Repubblica presidenziale che il generale Paul Kagame guida dal 2020.
Ora ha avvertito la necessità di rivedere  l’immagine di un Ruanda distrutta dalle vicende del ‘94 che hanno demolito il capitale umano, le infrastrutture. Registrando il crescente interesse popolare per il ciclismo e i suoi  valori il governo ha finanziato un progetto coraggioso mettendo al centro la popolarità del ciclismo. Risultato: da mesi almeno in una sessantina di Paesi si parla in positivo del nuovo Ruanda.

GARA  SPETTACOLARE DI CICLISMO

Una corsa infiammata dalla follia e ferocia agonistica di Pogacar che a 104 km dal traguardo ha attaccato alla sua maniera facendo il vuoto. Solo Evenepoel non si rassegnato tanto facilmente provando ad inseguirlo ma dopo poco la sua pedalata si è appannata ed ha alzato bandiera bianca. Tadej ha fatto passerella negli ultimi chilometri. Una cavalcata trionfale verso il bis iridato. Uno show memorabile. Pubblico in delirio. Taglia il traguardo a braccia alzate dopo 6h21’20.  Vittoria n.105 della carriera. Evenepoel secondo a 1’29, visibilmente deluso, avvilito, sfiduciato. Terzo Healy a 2’16. Quarti Skjelmose a 2’53.

ORDINE DI ARRIVO

1. Pogacar 2. Evenepoel (+ 1’28) 3. Healy (+2’16) 4. Skjelmose (+2’53) 5. Skujins (+6’41) 6. Ciccone (+6’47) 7. Del Toro (+6’47) 8. Ayuso (+6’47) 9. Eulalio (+7’06) 10. Pidcock (9’05).

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Blitz

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