Fermato il killer incappucciato di Marco Veronese, è un uomo legato all’ex compagna della vittima

  • Postato il 4 novembre 2025
  • Cronaca Nera
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Ha un nome e un volto il presunto omicida di Marco Veronese, l’imprenditore di 39 anni ucciso nella notte tra il 22 e il 23 ottobre a Collegno, nel Torinese. Gli inquirenti della procura di Torino hanno disposto un fermo nei confronti di un uomo che ha o aveva una relazione con l’ex moglie. L’indagato, che ha confessato l’omicidio, vive in casa al secondo piano di uno stabile del quartiere Parella di Torino. Lunedì pomeriggio, 3 novembre, i carabinieri del nucleo investigativo e della scientifica hanno perquisito l’appartamento fino a tarda sera.

“L’attività investigativa ha consentito di ricostruire l’arrivo sul luogo del delitto del responsabile dell’omicidio, nonché la sua fuga successiva, utilizzando un veicolo il cui percorso è stato seguito e ricostruito puntualmente dagli investigatori, grazie all’acquisizione ed all’attento esame da parte dei carabinieri delle registrazioni di centinaia di sistemi di videosorveglianza, pubblici e privati. La combinazione dei dati dei sistemi di videosorveglianza acquisiti e – si legge in una nota della procura – dei dati dei tabulati telefonici delle utenze presenti lungo il percorso, ha consentito di individuare il responsabile del grave fatto delittuoso in una persona legata sentimentalmente alla ex compagna della vittima che, come detto, ha confessato l’omicidio”.

Veronese era titolare di una ditta di videosorveglianza, viveva da alcuni anni con i genitori pensionati dopo la separazione. La vittima era stata inseguita e colpita con numerose coltellate. Una testimone aveva assistito all’agguato. “Ho sentito delle urla, forti, ‘bastardo, cosa fai?’, e mi sono affacciata al balcone. Ho visto un uomo col cappuccio in testa che ne inseguiva un altro. Questo urlava e correva, cercando di scappare, fino a che è stato raggiunto e colpito, più volte. A quel punto è finito a terra, urlando, ‘oh mio Dio’, e non si è più mosso. Era stato ucciso”.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’omicidio di Marco Veronese, avrebbe sullo sfondo i dissidi con l’ex compagna con la quale aveva contrasti sull’affidamento dei figli. Il presunto assassino, in base alla sua ricostruzione dei fatti, lo avrebbe atteso dell’abitazione per discutere. L’uomo ha dichiarato agli inquirenti di non avere premeditato il delitto e che aspettava Veronese per discutere della questione. I due non si erano mai incontrati in precedenza. L’arma non è stata ancora trovata: secondo gli investigatori l’assassino sarebbe riuscito a disfarsene subito dopo l’aggressione.

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Il Fatto Quotidiano

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